Il Natale appena trascorso è il periodo delle feste di fine anno.  Feste che si snodano sempre tra il sacro delle celebrazioni liturgiche nelle chiese per chi è credente e il profano delle celebrazione intorno alle tavole imbandite. Nelle cucine o nei forni industriali sono nate e poi proposte legate al periodo diverse tipologie di dolci tradizionali. Sono state, quelle appena passate, anche quest’anno giornate di festa   spesso caratterizzate da buone e profumate produzioni di svariati tipi di dolci. Dolci casalinghi, artigianali o industriali che siano.  Primo tra tutti per noi italiani è stato certamente il Panettone, alfiere del Natale italiano. Un dolce natalizio che deriva dall’antico Pan de Toni e che si è diffuso, forse meglio dire è stato sparso, negli ultimi anni da grosse campagne pubblicitarie, anche però un po’ in tutti i paesi europei, specie a nord delle Alpi.

Ma proprio di un dolce che viene prodotto nei Paesi di lingua tedesca oggi vorrei raccontarvi. Un dolce prodotto ancora oggi con una antica ricetta classica e tradizionale che è un vero e proprio antagonista del nostro Panettone.

Si tratta del famoso Stollen. Un dolce che anche questo Natale è stato fatto e sfornato in moltissime case austriache e tedesche come il dolce tradizionale del Natale per eccellenza, prodotto in Germania, ma anche in Alto Adige. Per loro questo dolce rappresenta esattamente quello che per noi sono il pandoro o il panettone, e non poteva quindi mancare sulle tavole delle feste Natalizie.

Lo Stollen è comunque denominato, nelle fornerie o pasticcerie che lo propongono, sempre con il proprio nome completo cioè Christstollen o Weihnachtsstollen.

Lo Stollen nacque a Dresda, città tedesca che ne vanta oggi l’indicazione geografica protetta, sul finire del 1400.

Ha una storia perciò antichissima, spesso intrecciata con aspetti molto legati alla religione. Ha infatti una sua precisa simbologia. Si dice che la sua forma rappresenti il bambino Gesù in fasce, da cui il nome Christstollen.

Ma l’aromatico ed evocativo di spezie Stollen odierno, burroso e ricco di frutti rossi appassiti, non è sempre stato così. Inizialmente, infatti, era un dolce molto povero, insapore, realizzato senza l’aggiunta del burro e del latte. Questo per rispettare una restrizione imposta dalla Chiesa cattolica in quegli anni, che proibiva l’utilizzo di grassi animali nel periodo dell’Avvento. Questi due ingredienti vennero inseriti solo in un secondo momento grazie a quella che è conosciuta da allora come “la lettera del burro”. Fu una gentile concessione che fece Papa Innocenzo VIII, inviata in risposta alle richieste pressanti del nobile Ernst Von Sachse. Si dice sia stata concessa in cambio di una penitenza e una benedizione. Una concessione che fece dello Stollen un dolce ricco e squisito.

Io ogni anno qui a Vienna ne produco due almeno due se non tre settimane prima del Natale, utilizzando la ricetta tirolese di mia suocera, che è quella da anni usata nella famiglia di mia moglie. Le foto che propongo sono relative alla produzione proprio di quest’anno. Produzione che, come dicevo, anticipa di molto il Natale, ma c’è una ragione.  Lo Stollen ha bisogno di un periodo di maturazione di almeno un paio di settimane, avvolto nella pellicola per alimenti, in un ambiente fresco.  Noi lo lasciamo proprio fuori, all’aperto, protetto ovviamente a dovere dagli elementi atmosferici. Questa maturazione lo rende un dolce speciale e dalla lunghissima durata nella sua edibilitá che va oltre le 4 settimane.

Chiudo citando gli ingredienti della nostra ricetta, quella del Topfenstollen tirolese, ma in rete potrete trovare diverse varianti. A voi la scelta di quella che ritenete la più invitante per i vostri gusti.

Ingredienti.

  • 500 g. farina bianca di grano o farina di farro (T700)
  • 1 bustina lievito
  • 100 g zucchero a velo
  • 1 bustina di zucchero vanigliato
  • 200 g burro
  • 250 g Topfen -in alternativa ricotta
  • 2 tuorli
  • 1 cucchiaio di Rum
  • 1 presa di sale
  • buccia grattugiata di un limone e di un arancio
  • 100 g mandorle pelate
  • 100 g albicocche essiccate-100 g canditi di bucce arancio e 100g bucce candide di limone •
  • 100 g uva passa
  • Zucchero a velo per finitura

Buon Topfenstollen a voi tutte e tutti. 

Phoho: Di Whitney – originally posted to Flickr as Stollen, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10214494

  • Articoli
Vive in Austria, a Vienna, dal 2014. Studia, scrive e collabora con le sue “ragazze ronzanti” che volano e producono mieli nelle foreste viennesi. Api-cultore, mielosofo, amante della Sapienza applicata al cibo. Libero pensatore nato a Mantova nel secolo scorso. Dice di se: “Vengo… non so da dove. Sono… non so chi. Muoio… non so quando. Vado…non so dove. Mi stupisco di essere lieto.
  • Fondamenti di miele ovvero RIPETERE SPERANDO QUESTO GIOVI

    Il tema con cui iniziare le mie righe questa volta, per tutti i lettori vecchi e nuovi del Cavoloverde.it, è da me più che amato: scriverò una volta ancora di mieli e in parte di api…

  • Dove non osano i “Pan de Toni”

    Stollen. Un dolce che anche questo Natale è stato fatto e sfornato in moltissime case austriache e tedesche come il dolce tradizionale del Natale per eccellenza, prodotto in Germania, ma anche in Alto Adige…

  • VOLA, COLOMBA BIANCA VOLA

    Ebbene sì , anche quest’anno la Pasqua è arrivata e con la Pasqua arrivano anche i simboli a questa festa religiosa legati: l’uovo di cioccolato, con la diatriba trita e ritrita del “meglio fondente o al latte”…

  • DIFFONDERE BIODIVERSITA’? AZIONI UTILI

    Mirtilli, lamponi, fragoline di bosco, pere e mele di strane cultivar abbandonate e leggermente rinselvatichite. Tutte cose buone di cui approfittare quando si possibile. Una delle mie bacche preferite e ricercate è il frutto del corniolo…

  • Oryza sativa . Ancora sor-risi

    Ne avevo già scritto tempo fa qui sul Cavoloverde, ma il discorso sui risi merita ancora qualche racconto interessante…

  • IL RISO ABBONDA NELLA BOCCA DEI COLTI

    Voglio scrivere qualcosa sul riso in quanto preziosissimo vegetale, su di lui e la sua storia, sulle sue curiosità che per certi aspetti poco vengono raccontate…

  • L’uovo di Colombo

    La domanda da cui vorrei partire oggi é: le uova delle galline sono tutte uguali? Apparentemente sì, ma il loro gusto e la loro palatabilitá dipende molto dal come vengono allevati i volatili da cui derivano…

  • IL DOLCE PANE DEL NATALE

    Visto che manca poco alla festa natalizia invasa dalle folli danze tra farina, burro e uvetta sultanina perché non scrivere qualcosa di un po’ meno scontato del solito su questo dolce? Ci provo…

  • VERI RONZII NON HANNO PREZZO

    La primavera è per la gran parte delle zone climatiche italiane ed europee l’inizio dell’uscita in massa delle api dalla situazione di riposo invernale. La arnie iniziano a ronzare a pieno ritmo; si devono ricoprire le perdite dei glomeri invernali e le nuove covate richiedono pollini e nettari. Ma quest’anno cosa è accaduto?

  • Eterni ronzii. Un ricordo di Andrea Paternoster

    Quella mattina, quando arrivò il furgone guidato da Andrea, partiva il più bel progetto che io, Karis e Andrea avessimo mai pensato e poi realizzato insieme: nascevano i “Mieli del Po”…

  • Caro lei! Caro te!

    Ebbene sì le prime carote, nate 5000 anni fa in Afghanistan e colà per le prime volte coltivate, erano viola e in qualche caso gialle, ma non certo color arancio…

  • Passeggiare nei boschi è un bagno di salute
  • Tre sorelle e un diverso carattere vegetale
  • IL SONNO DEL… FUSTO

    Il riposo invernale degli esseri vegetali viventi è – a tutti gli effetti – paragonabile ad un vero sonno umano e come accade anche a noi umani, se le piante e gli alberi venissero privati del sonno invernale si ammalerebbero e si ammalerebbero così gravemente da morirne…

  • GIOVENTÙ BRUCIATA VEGETALE

    Peter Wohlleben chiama gli alberi giovani che ornano e abbelliscono i viali di una qualsiasi città nei nostri climi temperati “ragazzi vegetali di strada” proprio ad indicare come molti di questi alberi siano proprio quasi sempre dei “malati mentali vegetali”; immaturi e infantili anche quando abbiano raggiunto 30 o 50 anni di età…

  • È una questione di… pelle

    Ogni albero ha la sua tipica pelle che dipende dalla sua… pigrizia. Sì, avete letto bene, dalla sua pigrizia…

  • Il veleno che fa bene

    Oltre al dolore e al prurito, in una puntura d’ape vi è molto di più…

  • Quando la pappa è… reale!

    Da dove deriva e a cosa serve la pappa reale? Prima cosa da dire è che la pappa reale è un vero e proprio prodotto animale dell’alveare, mentre la grande maggioranza degli altri prodotti delle api invece è strettamente da annoverare nei prodotti vegetali…

  • FACEVA IL PALO NELLA BANDA DELL’ORTICA

    Alimurgia: ovvero raccogliere e cibarsi di erbe spontanee, selvatiche, che possono essere mangiate e, cosa non meno importante, erbe che possono essere utilissime dal punto di vista salutistico…

  • Anche il “pegano” dice la sua: una nuova dieta all’orizzonte

    La dieta ha un nome strano che ricorda un po’ gli infedeli, i cavalli alati e le abbuffate di seitan: Dieta Pegana.
    La Dieta che mette insieme fuoco e acqua; carne e proteine unite ai sacri dogmi del veganesimo…

  • OHH… LIVE – L’olio nutraceutico

    Il termine nutraceutica è composto dai due sostantivi: nutrizione e farmaceutica. Nutrire curando con la prevenzione.
    La parola può essere riferita a varie tipologie di prodotti e tra questi rientra proprio l’olio da olive e.v…

  • I pipistrelli non si mangiano

    I pipistrelli. Mammiferi straordinari. Sono le palestre naturali in cui molti virus rimangono per anni ad allenarsi. Perché? Perché questi piccoli chirotteri hanno una particolarità straordinaria che a nessun altro essere vivente a sangue caldo è stata concessa: hanno un sistema immunitario spaventosamente efficiente. Loro, piccoli topi volanti, non si ammalano mai, pur ospitando virus terribili…

  • Oro e cioccolato, le due facce dell’uovo pasquale

    L’uovo di cioccolato quando, come e dove è nato?

  • La colomba… il dolce mette le ali

    Qui su Cavolo Verde, come sempre cerco di fare, vorrei raccontarvi qualche storia sul come nacque la Colomba che oggi rallegra le Pasque dalla parte del dolce…

  • I nemici dei virus stanno anche nelle nostre scelte alimentari

    Virus, dal latino. Significa veleno. Un veleno invisibile e perciò temibile. Ma qualcuno questi virus, che girano per il mondo facendo i loro interessi di specie, li vede benissimo. Sono i nostri amici del sistema immunitario, il nostro esercito interno che combatte ogni giorno per noi battaglie silenziose, di cui noi percepiamo spesso solo echi lontani

  • REPETITA IUVANT. Di mieli, semplicemente…

    Parliamo di mieli scrivendo righe di facile accesso senza scadere nella banalità dell’approssimativo e cercando di ripetere concetti e notizie utili nelle esplorazioni alla scoperta del buono, sano e onesto come direbbe qualcuno che ha fatto scuola in questo senso…

  • Carnevale: La carne è tolta? E pesce sia

    In attesa delle ricette, che fioriranno su ogni rivista o giornale che abbia qualche intenzione di proporre cultura del cibo, forse vale la pena ricordare alcune premesse storiche di questa festa che ci fa “rimettere in carne” prima del periodo quaresimale, dove saranno le regole dietetiche a dettare legge, imponendo l’astensione dalla carne e la sobrietà…

  • Vanillekipferl, il dolce Natale viennese

    Il croissant (letteralmente “crescente”) è un dolce austriaco. Non stupitevi, è così, e tra un po’ capirete perché e anche come sia strettamente collegato ai Vanillekipferl…

  • RED-ATTORI DEL CAVOLO

    Oggi vorrei raccontarvi di due bellissime iniziative, promosse a Vienna gli scorsi giorni, e che hanno avuto come protagonisti proprio alcuni redattori del Cavolo Verde. Iniziative importanti e belle…

  • Mutuo appoggio: l’Evoluzione

    Forse pochi di voi hanno potuto vedere dal vivo una Gunnera Manicata. Una pianta dalle foglie gigantesche, che arrivano a diametri di 140 centimetri e con picciolo di 4 metri. Nella foto a corredo si può vederla a confronto con una normale bicicletta…