Un altro modo di pensare ai nostri territori e di vivere i borghi. È questa l’idea alla base della settima edizione della Giornata dei Borghi Autentici che si è svolta dal 15 al 22 ottobre con una serie di eventi diffusi in diverse regioni italiane. Il tema di quest’anno è “Un’altra idea di stare” ha messo in primo piano l’importanza di riscoprire e reinventare i borghi autentici, valorizzando gli esempi virtuosi e stimolando la nascita di idee e progetti. Un invito a esplorare prospettive inedite, per aprire nuove strade e guidare le comunità verso un futuro sostenibile, equo e ricco di opportunità. Sette Regioni coinvolte (Abruzzo, Molise, Campania, Sardegna, Puglia, Calabria, Emilia-Romagna) e 31 borghi coinvolti che hanno permesso ai visitatori provenienti da fuori di entrare in contatto con le comunità locali e di scoprire la vita del luogo grazie ad attività come visite guidate, laboratori per adulti e bambini, concerti, presentazioni di libri, degustazioni enogastronomiche e molto altro.

La Giornata dei Borghi Autentici è organizzata dall’Associazione Borghi Autentici d’Italia con il patrocinio di ANCI, AITR, AMODO e Legambiente. L’iniziativa non solo mira a valorizzare i territori meno conosciuti del nostro Paese, ma anche a rendere i borghi ancora più accoglienti e vivibili sia per i visitatori che per gli abitanti stessi. Sono proprio quest’ultimi ad aprire le porte delle loro case e dei loro paesi coinvolgendo i visitatori non come turisti di passaggio, ma come cittadini temporanei in grado, con la loro presenza, di dare un contributo significativo alla crescita del territorio stesso. La Giornata dei Borghi Autentici è infatti l’occasione per scoprire realtà vive, per sperimentare nuovi modi di abitare i territori valorizzando il loro patrimonio. Realtà che non vogliono arrendersi allo spopolamento e all’isolamento, ma che scelgono di mettere in gioco le proprie risorse per creare nuove opportunità di crescita. È l’occasione per riflettere su un nuovo modo di abitare i luoghi e di stare nelle comunità ragionando sulla necessità di nuovi progetti in termini di ospitalità, rigenerazione urbana, promozione turistica, welfare, smart working, arte e cultura, sostenibilità, coesione sociale e terzo settore. Senza mai dimenticare l’equilibrio armonioso tra passato e presente.

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Sono nata e vivo a Roma. Mi sono laureata in Lettere alla Sapienza e dopo un master in Web Marketing e New Media ho lavorato nel settore della Comunicazione e degli eventi. Oggi mi occupo di divulgazione cinematografica in ambito museale e amo viaggiare in maniera spasmodica. Sono cresciuta in una famiglia di astemi, ma visto che ho sempre fatto il contrario di tutto e di tutti, ad un certo punto della mia vita ho deciso di diventare sommelier. Amo il vino in tutte le sue sfaccettature, ma quello che mi piace di più è indagare i legami e scoprire le intermittenze che ci sono tra il mondo del vino e quello dell’arte. Le mie degustazioni sono sempre delle occasioni per condividere, con amici e curiosi, le suggestioni e i richiami tra le note sensoriali di un vino e l’universo artistico. Forse la mia si può chiamare deformazione professionale, ma ormai non riesco più a coltivare le mie passioni per il cinema, il cibo e i viaggi senza condirle con tannini e perlage.