Quando ero piccola, ogni volta che imboccavo a piedi o in macchina via Portuense all’altezza di ponte Sublicio, mi domandavo cosa ci fosse in quel palazzetto che si trova adagiato alle Mura Aureliane, subito dopo gli archi di Porta Portese. Un piccolo edificio con l’ingresso direttamente sulla strada capeggiato dall’insegna “Dal Cordaro”. Un nome forse poco attraente per una bambina, ma che allo stesso tempo ben rappresenta la storia di quel posto. Il nome, infatti, ha origine dalla vicinanza con il Porto di Ripa Grande e dell’Arsenale Papale, di cui l’edificio, le cui origini risalgono addirittura a metà ‘800, costituiva il magazzino dei canapi utilizzati dai Mastri cordaroli per preparare le funi per le navi del Papa e per le riparazioni di quelle commerciali che approvvigionavano di ogni tipo di merce la città di Roma.

Se da un lato quel nome ha caratterizzato per molto tempo i pensieri di me bambina negli attraversamenti di quel tratto di Roma, in realtà solo molti anni dopo ho scoperto che “Dal Cordaro” è una delle trattorie più storiche e amate di Roma. Soprattutto, è il ristorante in cui ho mangiato la prima cacio e pepe della mia vita segnando, in questo modo, l’inizio di un amore (quello per la cacio e pepe) che non è mai finito.

Nato agli inizi del ‘900, quando nel 1902 il capostipite della famiglia Dori, Arcangelo, ha fondato l’omonima osteria “Cantina Dori”, “Dal Cordaro” è stata inaugurata ufficialmente nel 1922 con il passaggio al fratello Augusto Dori fino ai nipoti, Augusto e Giuliana, che hanno gestito l’attività fino ad oggi. Attualmente la trattoria è affidata alla quarta generazione della famiglia, cioè i nipoti Luca, Alessandro e David ai quali è toccato l’arduo compito di traghettare il ristorante fino al centesimo anno di età che si celebra proprio nel 2022.

Per festeggiare un compleanno così importante, gli storici cuochi della trattoria, Maurizio e Annarella (ai dolci), hanno preparato una cena con alcuni piatti da sempre protagonisti assoluti del loro menù. Per incominciare, l’antipasto misto “Dal Cordaro” composto da trippa, fagioli e scarola e carciofi alla romana che, a mio parere, è in assoluto uno dei più buoni che abbia mangiato in un ristorante del centro di Roma. A seguire, il loro marchio di fabbrica: il tonnarello all’uovo artigianale, utilizzato nella preparazione di tutti i primi piatti con i condimenti tipici romani, cioè carbonara, amatriciana, gricia e cacio e pepe con cui, a distanza di anni, ho rinnovato la mia promessa d’amore. A seguire, coda (di vitella) alla vaccinara e maialino con contorno di cicoria e verza ripassate. Dulcis in fundo, nel vero senso della parola, i dolci rigorosamente fatti in casa: crostata di crema pasticcera e fragoline, torta di ricotta e visciole, ciambelline artigianali. Attenzione particolare anche alla scelta dei vini che hanno accompagnato le pietanze: il bianco Cardito Malvasia puntinata, il rosso Prodigo Syrah biologico entrambi della Cantina Giangirolami e il Cannellino di Frascati “Canto” DOCG di Merumalia per i dolci. Consiglio furbo: se trovate un ristorante dove sappiano proporvi il vino in abbinamento ai dolci, tornateci per tutta la vita perché significa che lì qualcuno ha una marcia in più.

Andare a mangiare “Dal Cordaro” non è però solo un’esperienza culinaria che ci permette di gustare ancora i sapori della tradizione romana, ma anche di tuffarci in una dimensione di familiarità e di convivialità che, purtroppo, oggi sembra ormai persa in tanti luoghi storici della Capitale. Il sorriso del personale, l’arredamento prevalentemente di legno con qualche pezzo d’epoca e le foto storiche di famiglia ben visibili sulle pareti contribuiscono a rendere il tempo trascorso “Dal Cordaro” pieno di calore e convivialità.

“Dal Cordaro” festeggia un secolo di vita vissuto da quattro generazioni con passione, dedizione e la buona cucina romana di una volta, che non passa mai di moda. Il suo menù offre i migliori piatti delle antiche ricette romana (oltre a quelli sopra elencati), tutti preparati nel rispetto della tradizione e con prodotti di qualità del territorio.  A partire da gennaio 2022, per festeggiare tutto l’anno il suo speciale centenario, la trattoria preparerà un evento degustazione al mese dedicato alla cucina romana con varie serate dedicate ai propri fornitori storici.

Tutte le informazioni aggiornate sugli eventi in corso si possono seguire sul sito del ristorante www.dalcordaro.it

 

 

 

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Sono nata e vivo a Roma. Mi sono laureata in Lettere alla Sapienza e dopo un master in Web Marketing e New Media ho lavorato nel settore della Comunicazione e degli eventi. Oggi mi occupo di divulgazione cinematografica in ambito museale e amo viaggiare in maniera spasmodica. Sono cresciuta in una famiglia di astemi, ma visto che ho sempre fatto il contrario di tutto e di tutti, ad un certo punto della mia vita ho deciso di diventare sommelier. Amo il vino in tutte le sue sfaccettature, ma quello che mi piace di più è indagare i legami e scoprire le intermittenze che ci sono tra il mondo del vino e quello dell’arte. Le mie degustazioni sono sempre delle occasioni per condividere, con amici e curiosi, le suggestioni e i richiami tra le note sensoriali di un vino e l’universo artistico. Forse la mia si può chiamare deformazione professionale, ma ormai non riesco più a coltivare le mie passioni per il cinema, il cibo e i viaggi senza condirle con tannini e perlage.