Nel cuore di Trastevere, a pochissimi passi da Piazza Trilussa, in via Benedetta 10, c’è Checco Er Carettiere, il ristorante che da quasi 90 anni porta avanti la tradizione della cucina romana.
La storia di Francesco Porcelli detto Checco e sua moglie Diomira inizia nel 1935, anno in cui aprirono l’Osteria di via Benedetta 13. Checco trasportava il vino con il suo carretto dai Castelli Romani sino a Roma, conosceva i migliori produttori di vino e di olio dei Castelli, i pastori della campagna romana con i migliori formaggi e ricotta, gli allevatori di animali di pregio, i forni di Genzano con il pane più buono e i coltivatori di Nemi con le fragole più dolci. Con l’aiuto di sua moglie Diomira, ottima cuoca, cominciò a deliziare i palati dei trasteverini, facendosi conoscere in tutta Roma, come osteria di qualità e genuinità. L’osteria divenne il ritrovo di intellettuali e scrittori dell’epoca, tra i più assidui un certo Carlo Albero Salustri, conosciuto con il nome di Trilussa, che fece dell’osteria il suo ufficio, sempre in compagnia de na’ fojetta di vino dei Castelli e un buon piatto di Carbonara.
Negli anni Cinquanta, il ristorante viene segnalato sulle guide turistiche di tutto il mondo, diventando la meta preferita degli stranieri e delle star di Hollywood, chiaramente dopo il Colosseo, la Fontana di Trevi e a San Pietro, curiosi di assaggiare i “Bucatini Matriciani” e “Pasta Carbonari” di Checco Er Carettiere.
Checco muore nel 1961, lasciando a suo figlio Filippo detto Pippo, l’eredità del lavoro di carrettiere e la gestione dell’osteria di Via Benedetta. Pippo è bravo come suo padre, grande lavoratore e ottimo comunicatore. Tra una andata e ritorno dai Castelli, si destreggia tra i tavoli dell’osteria e la cucina. Condivide chiacchiere, piatti di trippa e spezzatino alla Picchiapò con i vecchi compagni di scuola trasteverini Ennio Morricone e Sergio Leone.
Le figlie di Pippo, quattro femmine come si diceva una volta, sono le attuali proprietarie del ristorante. Stefania, Susy, Laura e Mira sono la terza generazione di Nonno Checco, ma a portare avanti la tradizione di famiglia c’è anche la quarta generazione rappresentata da Michela e Simona. Tutte donne “gajarde “che nella gestione del ristorante hanno un proprio ruolo, che portano avanti con passione e professionalità.
Stefania è la cuoca e la responsabile di sala. Sguardo magnetico, occhi profondi e neri, una sorta di spirito guida che trasmettere emozioni allo stato puro. Parla di suo nonno Checco e di suo padre Pippo, con fierezza, dice con orgoglio di essere uguale a suo nonno. Al grido del motto: se ciò metti ciò trovi, conosce le materie prime, le tocca, le annusa, le assaggia e solo dopo il superamento dell’esame, diventano l’olio extra vergine, il guanciale, la carne, il pesce e gli ortaggi della cucina di Checco Er Carettiere.
La mission delle donne di Checco è quello di preservare e condividere le ricette della vera cucina romana e grazie alle Cooking Class, tenute da Stefania e sua figlia Michela, oggi è possibile, apprendere i segreti della tradizione culinaria romanesca, iniziando dal saper riconoscere le materie prime. La stagionalità è alla base delle Cooking Class, in primavera sarà possibile imparare a pulire un carciofo romanesco – cimarolo di Ladispoli, mi raccomando! o su come arricciare le puntarelle – cicoria catalogna-, tutto sotto lo sguardo vigile di sora Stefania.
Le Cooking Class si svolgono nel giardino posto nella parte interna del Ristorante, un’oasi di pace, lontano dal vociare trasteverino. L’offerta delle Cooking Class è varia: multiple sino ad un massimo di dieci partecipanti, personalizzate con la possibilità di richiedere un menù desiderato, oppure private. Qualsiasi essa sia, è necessario indossare il grembiule e sporcarsi le mani con la farina, perché la pasta viene fatta rigorosamente a mano, dimenticate le impastatrici, qui la sfoglia si tira con il mattarello e le fettuccine si tagliano con il coltello, perché come dice Stefania: se sei in difficoltà devi saper far tutto, pure la sfoglia!
Durante le Cooking Class, si apprendono i segreti su come preparare un’ottima amatriciana o una gustosa carbonara secondo la ricetta di nonna Diomira. A completamento della preparazione dei piatti, ci si siede tutti intorno ad un tavolo, accompagnati da un buon calice di vino. Un’esperienza indimenticabile non solo per il turista, ma anche per i romani amanti della tradizione.
La proposta del ristorante è varia, si spazia tra i piatti della cucina romanesca e un’ottima offerta di pesce freschissimo, con arrivi giornalieri dall’Argentario. I dolci e i gelati sono di produzione artigianale, a pochi passi dal ristorante ci sono infatti la pasticceria e la gelateria di Checco Er Carettiere, dove le torte, le crostate, i mignon, i cornetti e i gelati vengono realizzati con materie prime di qualità a km 0, da piccoli produttori locali.
La conferma del carattere imprenditoriale e appassionato delle nipoti e pronipoti di Checco, è stata anche la capacità di adattarsi ai cambiamenti. Durante la pandemia, ad esempio, è nato un angolo take away per l’asporto di piatti pronti sia a pranzo che a cena. L’accesso è su Vicolo del Bologna, nella stradina posta lateralmente a Via Benedetta. L’angolo take away è ancora attivo ed è possibile acquistare tutte le proposte del ristorante, dai tonnarelli cacio e pepe, al pollo alla cacciatora, dalla coda alla vaccinara ai saltimbocca alla romana.
Il mio consiglio è quello di concedersi un pranzo o una cena o una divertente Cooking Class, nell’unico, vero tempio della romanità.
Ristorante Checco Er Carettiere
Via Benedetta 10 00153 Roma, Lazio
Tel: 06 5817018
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