Di cosa sto parlando? Delle castagne ovviamente! Questo frutto dal colore marrone e dalla polpa farinosa tanto da essere chiamata nella tradizione popolare antica il pane dei poveri per il suo alto valore energetico, ci annuncia l’arrivo dell’autunno. Nei mercati e nei boschi, la castagna è la regina incontrastata delle tavole autunnali.
Conosciuta sin dall’antica Grecia e prediletta dagli antichi Romani che ne erano grandi consumatori, la castagna è da sempre il comfort food per eccellenza. I castagneti abbondano in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Campania, ed ogni regione ha la propria Sagra della castagna. Qui nel Lazio ad esempio, a Canepina, nella Tuscia Viterbese, si celebrano nei weekend di ottobre le “Giornate della castagna canepinese dei Monti Cimini”. Nelle piazzette del paese vengono allestite grandi caldaie bucherellate per cuocere chili e chili di caldarroste da offrire agli ospiti.
Nel medioevo la farina di castagne veniva impiegata dalle popolazioni contadine degli Appennini per fare il pane in assenza del grano. Pare che nel 1500 sia stato inventato a Lucca il “Castagnaccio” un dolce povero, realizzato con la farina di castagne, pinoli, uva sultanina, rametti di rosmarino e olio extra vergine, diffondendosi poi in tutta Italia sino ai nostri giorni, alternando periodi di oblio e rivalutazione recente come prelibato cibo da strada.
Le proprietà energetiche e nutritive della castagna sono molteplici, ricca di ferro, potassio, magnesio, vitamina B2, vitamina PP, acido folico e carboidrati e proprio per questi ultimi va consumata con moderazione.
Oggi la castagna è utilizzata in tanti piatti della nostra cucina, dall’antipasto al dolce: tostate al forno con un pizzico di cannella, caldarroste, bollite, nei risotti, in confettura, nella preparazione di pasta fatta in casa, per arrosti e dessert, la castagna dà sfogo alla nostra fantasia culinaria, rendendo ogni piatto delizioso. Da bambina le adoravo bollite in acqua con una foglia di alloro e semi di finocchio.
Ma il vero matrimonio d’amore rimane il binomio “castagna – vino rosso”, meglio ancora se novello o frizzante come il Lambrusco o la Bonarda, oppure al Barbera o al Teroldego, ma anche all’Aglianico, l’ importante è che sia rosso, perché come dice il proverbio popolare: comp a castagnell ce vole o’ bicchieriell!00
E per ritornare al castagnaccio, il dolce che poi dolce non è, voglio lasciarvi la ricetta di mia Nonna Maria, romagnola di nascita e romana di adozione. Questa ricetta è la sua, anche perché non esiste una vera e propria ricetta del castagnaccio, ogni regione l’ha personalizzata aggiungendo o togliendo qualche ingrediente a piacere. Io lo preparo, come antipasto o aperitivo, servendolo tagliato a triangoli con la ricotta di pecora oppure con affettati e formaggi.
Ingredienti:
per 6/8 porzioni
300 gr. di farina di castagne;
1 bicchiere di acqua;
1 pizzico di sale;
50 gr. di uva sultanina;
50 gr. di pinoli;
scorza di arancia grattugiata;
100 ml. di olio extra vergine di oliva
Procedimento:
per la preparazione occorre una teglia bassa per pizza
Lavare l’uvetta, in una ciotola mettere la farina di castagna e aggiungere l’acqua amalgamando bene con la frusta. Unire l’uvetta, il pizzico di sale, la scorza di arancia, i pinoli. Predisporre nella teglia e stendere bene con le mani, lo spessore deve essere di un paio di centimetri. Mettere a filo l’olio infornare a 190° per 35 minuti.
Una volta pronto, lasciare raffreddare, tagliare a fettine e servire con abbinamenti a piacere.
Photo by Eugene Kuznetsov on Unsplash
-
“Sono Gaetano Di Carlo, Agricoltore o meglio Cerealicoltore” in Corleone – Palermo – Sicilia, eh sì …l’argomento di cui parleremo riguarda i grani antichi siciliani che costituiscono un patrimonio prezioso del territorio siciliano…
-
Si è svolta presso la splendida cornice dell’Aranciera dell’Orto Botanico la conferenza stampa riguardante la presentazione del progetto PASTALIVE, rivolto alla preservazione e alla valorizzazione del suolo agrario…
-
Non scriverò di conquiste sociali, economiche e politiche delle donne e ne parlerò di discriminazioni e violenze fisiche e psicologiche di cui le Donne ancora oggi, sono oggetto in tutto il mondo. Racconterò della giornata della “Festa della Donna” di un po’ di anni fa…
-
Davide Paolacci e Beatrice Di Fazio, producono formaggi e ricotta d’eccellenza da latte di pecore di razza Lacaune, una razza di ovini francesi originaria delle colline di Lacaune, nel Sud-Est della Francia, famosa per la produzione del formaggio erborinato Roquefort…
-
La leggenda vuole che Saturno, divinità delle sementi e della coltivazione della vite, cacciato dall’Olimpo da Giove, si sia rifugiato in questa parte della Ciociaria, fondando le cinque “città saturniane” di Atina, Alatri, Anagni, Arpino e Antino…
-
Si è tenuta domenica 12 settembre 2021 alle ore 21.00 presso l’area Mix&Spirts Hospitality di Vinoforum a Roma, una Masterclass rivolta ad esperti e addetti ai lavori del settore della ristorazione…
-
È possibile proporre con le temperature alte del periodo estivo una minestra calda? Soprattutto se la minestra di cui vi parlerò fa parte della tradizione culinaria palermitana, dove il caldo isolano estivo fa aumentare i termometri sino ai 40°…
-
Sì, avete letto bene, il riso calabrese della Piana di Sibari…
-
Il mio racconto parte dalla montagna “madre degli Abruzzesi”, la Maiella o Majella, chiamata così per la forma delle sue cime che ricordano le rotondità di una donna. La leggenda narra che siano quelle della Dea Maia…
-
Nella mia famiglia durante la Settimana Santa si dava inizio ad una sorta di gara per chi, tra mio padre romano e mia madre sorrentina, doveva appropriarsi della cucina per l’approntamento della pizza di Pasqua, tipico dolce della tradizione pasquale romana e la pastiera napoletana…
-
Il Noilly Prat viene prodotto in 4 tipologie diverse: Asciutto originale, Extra secco, Ambrato e Rosso. La versione originale è la base di uno dei cocktail più famosi, il Martini dry, reso celebre per essere il preferito dal noto agente segreto britannico nato dalla penna dello scrittore Ian Fleming: James Bond…
-
Nel medioevo la farina di castagne veniva impiegata dalle popolazioni contadine degli Appennini per fare il pane in assenza del grano. Pare che nel 1500 sia stato inventato a Lucca il “Castagnaccio” un dolce povero…
-
Sono cresciuta con il mito della pizza a metro avendo avuto una mamma di Vico Equense, non poteva essere diversamente. Per me la “pizza” è questa…
-
Quello di cui vi voglio parlare è strettamente legato al mondo del marketplace, è la storia di tre giovani ragazzi creatori di una start up, una piattaforma dalla quale è possibile acquistare delle vere e proprie chicche del mondo agroalimentare italiano, chiamata Joleat…
-
Il mio primo incontro con il Carricante e i vitigni dell’Etna avvenne durante il corso per Sommelier…