La giornata internazionale della Donna fu istituita negli Stati Uniti nel lontano 1917 per ricordare un tragico evento avvenuto anni prima, in una fabbrica di cotone americana, dove persero la vita centinaia di lavoratrici, da allora si celebra l’8 marzo. Nel 1975, l’Organizzazione delle Nazione Unite ha definito l’8 marzo, la giornata in cui si ricordano le lotte, le rivendicazioni dei diritti delle Donne e le conquiste di eguaglianza tra i sessi nei vari Paesi. Oggi la “Festa della Donna”, ha perso il suo valore iniziale. Io stessa considero questa giorno come una giornata normale, non credo in una “festa” che è stata depauperata del suo significato iniziale e ridotta ad una delle tante feste commerciali come la “Festa della Mamma, del Papà, dei Nonni, degli Innamorati”, soprattutto alla luce dei tanti fatti di cronaca in cui ci vedono ancora tristemente “protagoniste”, vittime di mariti, padri, fratelli o di ineguaglianze nel mondo del lavoro.
Non scriverò di conquiste sociali, economiche e politiche delle donne e ne parlerò di discriminazioni e violenze fisiche e psicologiche di cui le Donne ancora oggi, sono oggetto in tutto il mondo.
Racconterò della giornata della “Festa della Donna” di un po’ di anni fa, attraverso i ricordi che appaiono come dei fotogrammi, in cui rivedo mia mamma e le sue amiche che aspettavano l’8 marzo come un evento atteso, in una Roma tra gli anni 70/80. Mia madre iniziava già a fine gennaio ad organizzare con le sue amiche, questa uscita serale. Si emozionava all’idea di regalarsi una serata tutta per loro, senza la presenza “istituzionale” di mariti e figli. Il telefono grigio di casa, posto sopra all’étagère, lì in bella mostra sopra il centrino fatto a mano ad uncinetto, squillava. Erano Carmela, Assuntina, Anna, o Maria, le sue amiche oriunde, le prime napoletane, le altre reatine. Giovani Mogli e Mamme, che vivevano il loro quotidiano, fatto di inconsapevole “monotonia”, dividendosi tra il ruolo di madre e sposa, semplicemente felici.
La scelta del locale dove trascorrere la serata, ricadeva su di un ristorantino di quartiere, in quanto nessuna di loro aveva la patente! Arrivava finalmente l’8 marzo e loro non si facevano certo trovare impreparate, neanche nell’outfit: trucco e parrucco, i capelli “freschi” di parrucchiere e vestitino alla moda. Mia madre ci salutava come se dovesse stare fuori una settimana, facendo le raccomandazioni di sempre. Ci aveva preparato la cena ed apparecchiato la tavola, era più forte di lei, non riusciva a non “accudirci”, era stata programmata così da sua madre, donna del sud. E quello che ci aveva cucinato, non era una cosa da poco. Nel forno c’era il Gâteau di patate, piatto unico: patate, uova, fiordilatte, parmigiano, prosciutto cotto, pronto da scaldare qualche munito prima di sedersi a tavola. Nel frigo c’era anche il dessert, un classicone: la torta mimosa, che Papà aveva portato come dono, insieme ad un bel mazzo di fiori alle donne di casa. Quanta tenerezza ripensando al suo essere “donna”, si era conquistata questo ruolo di moglie e di mamma e ne era contenta, pensando a questo come ad un traguardo…e forse lo era. Lei che veniva da un paesino della costiera sorrentina, cresciuta in una famiglia numerosa, dove i figli maschi erano privilegiati rispetto alle figlie femmine. Il matrimonio aveva rappresentato la sua emancipazione: era amata, rispettata, aveva la gestione economica della casa, potere decisionale e contribuiva alla gestione della sua famiglia e di questo ne andava fiera.
E sull’onda di questi ricordi, di una Festa della Donna di tanti anni fa, mi fa piacere proporre la ricetta del gâteau di patate da preparare e gustare in casa con i propri cari o amici per l’occasione dell’8 marzo – Giornata Internazionale della Donna –a costo di scadere nella banalità, ricordando che ogni giorno è un giorno buono per festeggiare le Donne che sono la testa, il cuore e le colonne portanti di una società civile.
Gâteau di patate (per 4 persone):
Ingredienti:
- 1 kg e mezzo di patate di Avezzano o altre tipologia a pasta gialla;
- 3 uova
- 30 gr. parmigiano grattugiato:
- 20 pecorino romano grattugiato;
- 1 bicchiere di latte;
- 50 gr. burro;
- 1 fiordilatte;
- 1 etto di prosciutto cotto o mortadella;
- sale, pepe
- prezzemolo (a piacere)
- pane grattugiato per la gratinatura
Procedimento:
In una pentola mettere le patate a bollire. Una volte cotte, scolarle e pelarle. Schiacciare le patate ancora calde con lo schiacciapatate (no passaverdure e né tantomeno il minipimer!). il tutto in una ciotola con uova, i formaggi grattugiati, latte, burro, sale, pepe, il fiordilatte tagliato a listarelle e il prosciutto cotto.
Amalgamare bene il tutto. Imburrare una teglia o pirofila da forno e disporre il composto nella teglia. Spolverare con il pangrattato. Mettere in forno per 35 minuti a 180°.
Lasciare raffreddare e servire con contorno di verdure stagionali a scelta.
Per dessert…ricordatevi di quella torta mimosa che vi è stata regalata che avete in frigo!
Se volete abbinare al gâteau di patate un bel calice di vino (o più di uno eh…va bene lo stesso!) consiglio per gli amanti dei bianchi: il Fiano di Avellino DOCG o una Ribolla Gialla DOC, per chi preferisce i rossi: Lacryma Christi DOC o un Cerasuolo di Vittoria DOCG.
-
L’olio extravergine di oliva è l’ingrediente fondamentale della cucina mediterranea, fa parte del nostro quotidiano, lo usiamo per condire, per cucinare, avendo sempre più la consapevolezza che portare in tavola un piatto realizzato con un olio extravergine italiano di qualità …
-
Si è svolta a Roma nei giorni 14/15 gennaio 2023, presso l’Hotel Palatino, la IX edizione della manifestazione “Nebbiolo nel cuore” promossa da RISERVA GRANDE. L’evento…
-
Il favoloso “mondo di Laura” al secolo Laura Raccah, pasticcera, maître chocolatier e viaggiatrice. Il biscottificio artigianale si trova in via Tiburtina 263, l’ingresso è riconoscibile…
-
Roma è Roma, bella, imponente, ricca di storia, ma vista dall’alto, magari da una bella terrazza a due passi dal Colosseo è ancora più affascinante…
-
Sabato 18 giugno 2022 nello splendido sito della Sala delle Belle Arti del Rome Cavalieri A Waldorf Astoria Hotel, si è svolto un evento a sostegno dell’Associazione Incontinenza Fecale Italia ONLUS fondata dal Prof. Carlo Ratto…
-
Dal 19 al 22 maggio 2022, si è svolto lo Spring Beer Festival, il grande evento ad ingresso gratuito dedicato alle birre artigianali organizzato da Maulbeere Birreria e da Arrosticini Tornese…
-
Formaticum, la mostra mercato di rarità casearie italiane “Formaticum” in partnership con la Pecora Nera Editore e Vincenzo Mancino, assaggiatore ONAF…
-
“Sono Gaetano Di Carlo, Agricoltore o meglio Cerealicoltore” in Corleone – Palermo – Sicilia, eh sì …l’argomento di cui parleremo riguarda i grani antichi siciliani che costituiscono un patrimonio prezioso del territorio siciliano…
-
Si è svolta presso la splendida cornice dell’Aranciera dell’Orto Botanico la conferenza stampa riguardante la presentazione del progetto PASTALIVE, rivolto alla preservazione e alla valorizzazione del suolo agrario…
-
Non scriverò di conquiste sociali, economiche e politiche delle donne e ne parlerò di discriminazioni e violenze fisiche e psicologiche di cui le Donne ancora oggi, sono oggetto in tutto il mondo. Racconterò della giornata della “Festa della Donna” di un po’ di anni fa…
-
Davide Paolacci e Beatrice Di Fazio, producono formaggi e ricotta d’eccellenza da latte di pecore di razza Lacaune, una razza di ovini francesi originaria delle colline di Lacaune, nel Sud-Est della Francia, famosa per la produzione del formaggio erborinato Roquefort…
-
La leggenda vuole che Saturno, divinità delle sementi e della coltivazione della vite, cacciato dall’Olimpo da Giove, si sia rifugiato in questa parte della Ciociaria, fondando le cinque “città saturniane” di Atina, Alatri, Anagni, Arpino e Antino…
-
Si è tenuta domenica 12 settembre 2021 alle ore 21.00 presso l’area Mix&Spirts Hospitality di Vinoforum a Roma, una Masterclass rivolta ad esperti e addetti ai lavori del settore della ristorazione…
-
È possibile proporre con le temperature alte del periodo estivo una minestra calda? Soprattutto se la minestra di cui vi parlerò fa parte della tradizione culinaria palermitana, dove il caldo isolano estivo fa aumentare i termometri sino ai 40°…