DITIRAMBO INCONTRA IL PIEMONTE
Martedì 20 febbraio 2024 il ristorante Ditirambo celebra il territorio piemontese e le sue specialità con un menu degustazione e una selezione di vini
In una delle zone più turistiche di Roma, quella di Campo dei Fiori, da oltre vent’anni c’è un’insegna del gusto che continua a conquistare i palati di italiani e stranieri. Si tratta del ristorante Ditirambo che il 20 febbraio 2024 organizza una serata dedicata alla cucina piemontese. Un viaggio degustativo tra alcuni dei piatti della tradizione culinaria sabauda divenuti celebri in tutto il mondo. Ai fornelli lo chef Antonio Giordano, di origine piemontese, che insieme alla proprietà di Ditirambo ha ideato il menu del 20 febbraio.
La cena prende il via con l’insalata russa e il vitel Tunnè, imperdibile ricetta che lo chef prepara con tuorli d’uovo sodo nella salsa e capperi. Due le paste fresche che omaggiano il territorio: gli agnolotti del Plin, ripieni di carne di manzo e maiale e serviti con un sugo di arrosto e i tajarin con ragu di sautissa, tagliolini fatti in casa conditi con ragu di salsiccia.
La degustazione procede con la bagna caoda con misto verdure, una preparazione tipica realizzata con acciughe, olio e aglio e usata per intingere le verdure e servita in un recipiente di terracotta con sotto una piccola fiamma per mantenere il calore. A seguire la guancia di Fassona brasata, una razza tipica piemontese, accompagnata da un crostino di polenta concia, polenta condita con formaggio e grigliata. Dolce chiusura con il Bònet, un budino di cacao e amaretti cotto a bagnomaria.
Non possono mancare i vini piemontesi in abbinamento: aperitivo della casa con Barbera chinato, Brut Nature Cascina Fonda, Timorasso Derthona La Colombera 2021,Barbera d’Asti Garesio 2022, Barolo di Serralunga Garesio 2018. (Il costo del menu comprensivo di vini è 65 euro a persona; il costo del menu senza vini è 48 euro a persona).
La storia
Nato nel 1996 dalla passione per il buon bere e il buon mangiare dei soci e fondatori Beatrice Gazzelloni, antiquaria, Edoardo Micozzi (per tutti Dado) che conta tra le esperienze pregresse quella all’Enoteca Cavour 313, e Luca Tenderini coordinatore dell’area marketing e contabilità (tutti sono proprietari anche del ristorante dirimpettaio, Hosteria Grappolo D’Oro). Insieme a loro lo chef Antonio Giordano, di origine piemontese, da oltre dieci anni a Roma – annovera nel suo curriculum importante esperienze ristorative nella Capitale – e Antonina Cossu, esperta di pasta fresca, che da poco è entrata nella squadra di Ditirambo. “Inizialmente avevano una signora che si occupava di realizzare la pasta fresca, poi c’è sta un’interruzione e, da poco, abbiamo deciso di riprendere la produzione con Antonina considerando anche le tante richieste ricevute dalla nostra clientela” dichiara Dado Micozzi.
Una sosta del gusto nel centro di Roma
Travi in legno sul soffitto, arco in pietra, bottiglie a vista, accoglienza cortese: entrando da Ditirambo ci si immerge in un luogo in cui la tradizione culinaria italiana la fa da padrona.
Seduti a tavola la scelta cade sui piatti tipici della nostra Penisola con un’immancabile escursione nella cucina capitolina, il tutto condito da una grande attenzione nella scelta delle materie prime e alla stagionalità.
Si comincia con gli antipasti, tra questi il carpaccio di anatra affumicata con nido di cicoria e melograno, il vitello tonnato con salsa all’antica piemontese e giardiniera fatta in casa che insieme al baccalà mantecato con puntarella e la tartare di manzo con uovo a bassa temperatura, tartufo scorzone e Stravecchio di Malga compone il Trittico Ditirambico. Da non perdere, quando sono presenti in carta, i carciofi fritti, una vera goduria. Gustosi i primi romani come i mezzi rigatoni del pastificio Mancini alla carbonara e i tonnarelli cacio e pepe. Una menzione particolare va alle paste ripiene fatte artigianalmente con 40 tuorli d’uovo per ogni kg di farina dalla signora Antonina. In menu troviamo i tortelloni con ripieno di ragu alla genovese, fondo bruno e cipolle croccanti e i ravioli ripieni di carciofi con pecorino e guanciale croccante.
L’offerta gastronomica avanza con i secondi piatti, tra cui la faraona al tegame con erbe aromatiche e funghi cardoncelli; il maialino al forno e la guancia brasata alla Barbera da accompagnare alle verdure di stagione. Tante anche le specialità fuori menu che arricchiscono la proposta giorno per giorno. A chiudere in golosità il millefoglie di zabaione al Targa Florio con frutta di stagione, il tiramisù fatto in casa, la crostata del giorno e il bònet un dolce tipico del Piemonte. In abbinamento ai dessert una selezione di vini dolci italiani.
Chi volesse assaporare la cucina di Ditirambo a casa, dal martedì alla domenica dalle 12.30 alle 13.00 e dalle 18.30 alle 19.00, sono disponibili dei piatti da portar via.
Il viaggio enologico
Selezionate dall’esperto Dado Micozzi le etichette in carta abbracciano tutto il territorio italiano con un’escursione anche in Austria, Germania e Francia. Suddivisa per regioni, nella carta dei vini di Ditirambo c’è spazio per tutto il territorio italiano, con bollicine,rifermentati, mondo tradizionale e naturale. Buona selezione di spumanti e champagne; una cantina profonda con annate vecchie e recenti.
Orario
Aperto dal lunedì al venerdì dalle 12.30 alle 15.30, dalle 18.30 alle 23.00.
Lunedì mattina chiuso.
Contatti
Ditirambo
Piazza della Cancelleria, 74 – 00186 Roma
Tel: 06.6871626 -339.1416230
email: info@ristoranteditirambo.it
www.ristoranteditirambo.it
-
La ruta selvatica (Peganum harmala L.) puzza effettivamente, tanto da riuscire a tenere lontani topi e vipere…
-
La prima edizione della grande sagra di primavera con vignaioli, canti, balli, cibi e viandanti…