Oggi sono in vena di ricordi e vi parlo di un’esperienza culinaria che risale a ben 40 e passa anni fa.

Adoravo mangiare fuori e soprattutto adoravo scoprire gusti nuovi. Quindi con il mio primo (e storico) moroso sono stata in un locale fuori Lodi, perso nella campagna, con menù fisso.
Non mi ricordo il nome del locale, non credo ci sia ancora. Però mi ricordo benissimo il sapore della torta dolce di ortica.
Ho provato anche a rifarla, recentemente.

Qui in Sardegna è piovuto per 40 giorni di fila e poi è ricomparso magicamente il sole. Vi lascio immaginare il rigoglio della vegetazione spontanea. Insomma, l’ortica non mi mancava! Ho utilizzato le cimette nuove e tenere che non pizzicano.

Ed ecco la ricetta:
  • 100 g di cimette di ortica,
  • 200 g di burro,
  • 150 g di zucchero,
  • 250 g di farina,
  • 3 uova,
  • mezza bustina di lievito per dolci,
  • mezzo limone non trattato,
  • 200 g di ricotta,
  • zucchero a velo per guarnire

Sbollentate le ortiche per 3-4 minuti in acqua bollente poi scolatele e strizzatele prima di frullarle. In una ciotola capiente montate il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema chiara e spumosa. Aggiungete poi un uovo alla volta e la purea di ortiche.
Amalgamate bene il tutto poi unite il lievito, la scorza grattugiata e il succo di mezzo limone, incorporate la farina e mescolate in modo da evitare la formazione di grumi. Versate l’impasto all’interno di uno stampo per torte foderato con carta da forno e infornate in forno a 200 °C per 35 minuti.
Prima di togliere la torta dal forno verificate la cottura facendo la classica prova dello stecchino: se esce asciutto la torta è pronta.

Ma l’ortica si presta a moltissime ricette: risotti, minestroni, zuppe, e torte salate.

Ancora adesso nei locali tipici del Lodigiano e del Milanese si può trovare un ottimo risotto all’ortica.

L’ortica, pianta dai mille benefici.

L’ortica (Urtica dioica) è una pianta erbacea spontanea infestante nota per il potere irritante dei peli che ricoprono foglie e fusti. Meno conosciute sono le sue molteplici proprietà benefiche. L’ortica può essere facilmente raccolta usando dei guanti spessi. Una volta cotte o essiccate, le foglie di ortica perdono la loro caratteristica irritante. E’ particolarmente ricca di potassio, fosforo, ferro, vitamina A, vitamina C, calcio e potassio. I suoi impieghi curativi e culinari erano già noti in Grecia fin dall’antichità, quando, per tradizione, l’ortica doveva essere raccolta prima del sopraggiungere della primavera. Le foglie di ortica contengono buone quantità di rame e di zinco, che rendono il suo consumo indicato a coloro che desiderano rinforzare unghie e capelli.
La sua ricchezza di oligoelementi la rende una pianta dalla proprietà rimineralizzanti, adatta ad essere consumata da parte di coloro che soffrono di artrite e di malattie di tipo reumatico.
È considerata come un vero e proprio toccasana per le donne che vanno incontro alla menopausa e ad una conseguente riduzione della massa ossea, dovuta a perdita di calcio.

Il consumo di ortica è inoltre utile a tutti coloro che soffrono di anemia o carenza di ferro, con particolare riferimento alle donne in età fertile. All’ortica sono attribuite proprietà emostatiche e antidiabetiche. L’assunzione di ortica viene consigliata per favorire la regolarità intestinale ed in caso di episodi di dissenteria.

Una tintura casaliga, utile con l’arrivo dell’autunno, può essere preparata lasciando a macerare 10 grammi di foglie essiccate in 100 grammi di alcol per liquori, con l’aggiunta di 30 millilitri d’acqua. È necessario utilizzare un flacone o una bottiglia di vetro scuro, da lasciare riposare al buio per dieci giorni. In seguito la tintura potrà essere utilizzata nella quantità di poche gocce per effettuare un massaggio del cuoio capelluto, al fine di rinforzare i capelli e di provare a prevenirne la caduta stagionale.

Le sommità floreali essiccate di ortica possono essere utilizzate per la preparazione di un infuso utile per coloro che soffrono di carenza di ferro. Per la preparazione dell’infuso è sufficiente lasciare riposare un cucchiaino di fiori essiccati di ortica in un bicchiere contenente 250 ml di acqua bollente. L’infuso dovrà essere filtrato e lasciato intiepidire.

Beh, parlando di ortica mi è venuta in mente la milanesissima canzone di Jannacci “Faceva il palo per la banda dell’Ortica”, che nulla ha a che vedere con la pianta, però. La canzone, infatti, rievoca il quartiere storico dell’Ortica, alla periferia est di Milano. E il nome deriva dagli orti, numerosissimi negli anni sessanta.

Photo by Paul Morley on Unsplash

  • Articoli
Luisa nasce nella Bassa Lodigiana 62 anni fa. Impara a leggere e a scrivere a quattro anni perché la madre si stanca di leggerle il Corriere dei piccoli. Alle elementari è quella che legge in classe le letture. A otto anni vince il primo premio in un concorso regionale con un tema scolastico. I suoi temi vengono letti in classe fino alle superiori. Studia e lavora a Milano finché non si innamora della Sardegna. Si trasferisce definitivamente in Sardegna quando decide di diventare mamma. Alla figlia trasmette l’amore per le letture e per gli animali. Ha appena lasciato l’ Abruzzo dove ha gestito per otto anni una location (il Vecchio Bosco di Ortona ) con annessa Associazione Culturale. Deve perennemente rinnovarsi e creare, altrimenti non sta bene. Nel 2017 ha pubblicato Storie Nere (una raccolta di 17 storie di gatti neri ) e, nel 2018, ha pubblicato Fi Fi (Fiabe e Filastrocche). Ha in cantiere Due streghe al telefono, Donne complicate e Magie in barattolo (il suo ricettario poco segreto di confetture ai fiori).
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