L’ho sempre detto! Siamo quello che mangiamo!
Non solo il cibo è il nostro carburante e il nostro medico, ma ha anche una componente edonistica, una sessuale, una di compensazione, una godereccia ecc …
Ci fa stare bene o male, ci coccola, ci seduce, ci fa sentire in colpa, ci cura, ci gratifica, è un collante sociale.
Giorni fa mi sono iscritta per gioco (adoro scherzare!) ad un gruppo facebook dal nome che è tutto un programma: “Anonima coccodrilli” dove si confessano le varie dipendenze da cibo.
Il gruppo si fa sempre più esilarante e si stanno delineando vari profili.

L’assaggiatore curioso (e coraggioso)

Analizzo prima la mia categoria, ovvero chi, come me, non sa resistere ad assaggiare tutto, ma proprio tutto, rischiando grosso a volte ( tipo una dissenteria devastante in Marocco ).
Di questa categoria fanno parte anche gli assaggiatori curiosi (e coraggiosi) esagerati (io non ci rientro: la mia capacità di stomaco è limitata dalle sue dimensioni, sono una donnina di 50 kg.) che si espongono a pericoli ancora maggiori.
Si tratta di persone che applicano la curiosità ad ogni campo, hanno mille interessi (compreso il cucinare che diventa terreno di sperimentazioni ed esplorazioni), si entusiasmano per le novità, sono goderecci per natura.
Sono quelli che dai loro viaggi riportano souvenir gastronomici, spediscono mini sacher da Vienna, se in giro per il mondo per lavoro s’informano subito delle specialità locali, li fai felici se li porti in una gelateria che abbia almeno una cinquantina di gusti diversi.
Prima o poi li vedrai aprirsi un ristorante, una pizzeria (con almeno 50 tipi di pizze), una cioccolateria ecc… perché non si accontenteranno più di sperimentare per gli amici!

Il morto di fame (letterale)

Trattasi di quelle persone che mangiano tutto in gran quantità senza lasciare una briciola, senza assaporare nulla: ingollano il cibo.
Nella loro vita precedente sono veramente morti di fame, altrimenti non si spiega!
Il loro passaggio equivale al passaggio delle locuste bibliche.
Non ti puoi dimenticare un cioccolatino in giro, un fondo di bottiglia di vino, l’ultimo pezzo di torta.
Di una cosa puoi star sicura: con loro nei paraggi la differenziata dell’umido è cosa ridicola!

Il paranoico

È perennemente a dieta e sempre di diete diverse.
Le ha provate tutte. Vive perennemente con sensi di colpa.
Può essere una dieta dimagrante per il paranoico che tende ad ingrassare, l’ennesima dieta salutista per il paranoico attento alla salute. Insomma, soffrono, sempre.

L’esagerato

All’apparenza potrebbe sembrare della categoria “morto di fame”, in realtà, pur mangiando di tutto ed in notevole quantità (è quello del bis e tris di ogni cosa, caffè compreso), a differenza del morto di fame, sente il sapore del cibo, anzi ne fa una ragion di stato, e possono innescarsi discussioni di ore sulla cottura, reperibilità dei cibi ecc.
La sua dimensione fisica è direttamente proporzionale al grado di esagerazione.

  • Articoli
Luisa nasce nella Bassa Lodigiana 62 anni fa. Impara a leggere e a scrivere a quattro anni perché la madre si stanca di leggerle il Corriere dei piccoli. Alle elementari è quella che legge in classe le letture. A otto anni vince il primo premio in un concorso regionale con un tema scolastico. I suoi temi vengono letti in classe fino alle superiori. Studia e lavora a Milano finché non si innamora della Sardegna. Si trasferisce definitivamente in Sardegna quando decide di diventare mamma. Alla figlia trasmette l’amore per le letture e per gli animali. Ha appena lasciato l’ Abruzzo dove ha gestito per otto anni una location (il Vecchio Bosco di Ortona ) con annessa Associazione Culturale. Deve perennemente rinnovarsi e creare, altrimenti non sta bene. Nel 2017 ha pubblicato Storie Nere (una raccolta di 17 storie di gatti neri ) e, nel 2018, ha pubblicato Fi Fi (Fiabe e Filastrocche). Ha in cantiere Due streghe al telefono, Donne complicate e Magie in barattolo (il suo ricettario poco segreto di confetture ai fiori).
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