Fin dalla mitologia greca, il carciofo è associato ad una simbologia ben precisa. La bellezza della ninfa Cynara, dagli occhi verdi e dai capelli color cenere, aveva fatto impazzire di eccitazione Zeus, il padre di tutti gli Dei dell’Olimpo, che desiderava ad ogni costo possederla. Furibondo per il rifiuto della giovane fanciulla, per punirla Zeus l’aveva trasformata in una pianta: il carciofo. Dunque un aspetto affascinante, ma un carattere non docile, una corazza dura e difficile da penetrare, la necessità, per gustarlo, di non farsi prendere dalla smania e di avere la giusta pazienza, pulendolo bene.

Il carciofo è anche, in qualche modo, una conquista che segna il passaggio all’età adulta. Il suo sapore amaro in genere non è apprezzato dai bambini, per i quali contano solo il dolce e il salato. È un po’ lo stesso che in amore: da bambini ci colpiscono di più le bellezze convenzionali o dei tratti non diffusissimi – per la mia generazione in Italia centromeridionale, ad esempio, gli occhi azzurri e i capelli biondi – e siamo molto suggestionabili. Poi verso l’adolescenza si comincia a formare il proprio gusto, il proprio palato; ed anche in amore, si incomincia a preferire qualcosa anche se piace solo a noi o semplicemente cominciano a piacerci e incuriosirci cose o persone che da bambini non ci interessavano.

Per me la scoperta dei carciofi, con l’aroma che invadeva la casa quando venivano preparati alla romana, è stato questo: scoprire un sapore amaro, un odore intenso, proprio nel momento, intorno ai 15 anni, in cui cominciavo a guardare meno gli occhi, i capelli o anche il viso di una ragazza, ed invece a scuotermi era di più la scoperta di una carnalità delle passioni.

Queste le suggestioni che ho cercato di catturare nella canzone che alla fine, dopo anni in cui i carciofi sono diventati uno degli ingredienti più amati della mia cucina e della mia attività (un libro, la collaborazione coi produttori di carciofi, le decine di corsi di cucina realizzati e ad essi dedicati) ho deciso di scrivere, portandoli dunque di forza anche nell’altro ambito privilegiato delle mie passioni: la musica. Come ho già raccontato nella prima parte di questo articolo, l’idea di realizzare canzoni sul cibo e delle vere e proprie ricette cantate è un progetto in divenire ben lungi dall’essere compiuto. Ma la canzone sul carciofo c’è. Spero la troviate bella e gustosa.

Link alla canzone: https://soundcloud.com/bruno-ciccaglione/carciofo-wav

Photo by Heather Gill on Unsplash

  • Articoli
Vive a Vienna dal 2008 dove ha una piccola attività nel settore della gastronomia (cucina a domicilio, corsi di cucina, www.saporito.at). Dopo aver studiato economia e lavorato nel variegato mondo delle organizzazioni non governative e dei movimenti internazionali critici della globalizzazione economica (occupandosi delle politiche commerciali del WTO e degli accordi di investimento e commerciali della UE), dopo il trasferimento a Vienna trasformava la sua passione per la cucina nella sua attività lavorativa. Dopo varie esperienze in diversi ristoranti italiani, decide di mettersi in proprio e coltivare la propria visione della cucina italiana, in una originale combinazione tra cultura gastronomica italiana (con le sue sfaccettature regionali) e collaborazione con piccoli produttori austriaci. Da una collaborazione avviata ormai 8 anni fa con una famiglia di agricoltori non lontani da Vienna, che sono riusciti a produrre carciofi di ottima qualità nei pressi di Vienna, nasce la richiesta dell’editore Mandelbaum Verlag di pubblicare un libro sui carciofi: “Artischocke” (2016). Nel 2018 con lo stesso editore e per la stessa collana ha pubblicato il volume sul limone (“Zitrone”) e presto uscirà anche quello sul finocchio (“Fenchel”).
  • Il finocchio all’origine della cucina. Mitologia, storia e leggende su una pianta antica

    Come spesso accade per le piante e i frutti che hanno origine nel mediterraneo, anche per il finocchio è possibile trovare numerosi riferimenti sia nella mitologia che nella letteratura antica…

  • Gli spaghetti viennesi di Montanari

    Cosa c’è di più iconico, a proposito dell’Italia, della sua cucina e del suo piatto più conosciuto? Eppure Montanari ha saputo, con il suo libro, fare una riflessione che va molto al di là della cucina…

  • Mea culpa sulla carbonara

    Lo confesso: in passato sono stato un fondamentalista della carbonara. Anzi, addirittura potrei dire che una carbonara “fatta bene” mi abbia portato poi a fare il lavoro che faccio oggi, di cuoco a domicilio…

  • Cooked, miniserie da un’idea di Michael Pollan (2016)

    Nonostante l’overdose di programmi di cucina offerta dalla televisione la serie Cooked, basata sull’omonimo libro di Michael Pollan (Cotto – Storia naturale della trasformazione) e disponibile su Netflix, riesce ad imporsi come qualcosa di diverso…

  • Una canzone sui carciofi

    Il carciofo è, in qualche modo, una conquista che segna il passaggio all’età adulta. Il suo sapore amaro in genere non è apprezzato dai bambini, per i quali contano solo il dolce e il salato. È un po’ lo stesso che in amore…

  • La musica del cibo

    L’’idea di una raccolta di ricette cantate risale a qualche anno fa. Da tempo cercavo un modo per combinare queste mie due grandi passioni…

  • Il cambio climatico e la sfida del radicchio

    Tra le particolarità della cucina italiana, uno degli elementi di interesse è la ricchezza e la varietà delle verdure invernali, spesso caratterizzate dalla nota amara del sapore. Pensiamo ai carciofi, alle cime di rapa o al cavolo nero e naturalmente al radicchio…

  • Il paradosso del finocchio

    Da alcuni anni il finocchio ha conquistato un posto sui banchi delle verdure nei supermercati di tutta Europa, praticamente per 12 mesi all’anno. Per la gioia dei produttori italiani, che ne mettono sul mercato una quota del 90% della produzione mondiale (sì, avete letto bene, 90%!)…

  • Un carciofo unico al mondo: il violetto di Sant’Erasmo

    Sull’Isola di Sant’Erasmo, che dal ‘500 è l’orto di Venezia, avviene una specie di miracolo, frutto di una combinazione unica…

  • Carciofi a Vienna