In posizione strategica per visitare i centri storici e naturalistici della Campania, Castellamare di Stabia è un gioiello enogastronomico da non perdere. Vi consiglio di fare base qui per organizzare un itinerario che, nel giro di qualche chilometro, vi porti a Pompei con i suoi scavi archeologici o a Sorrento e sulla costiera amalfitana. Per chi voglia una vacanza senza auto, dal centro cittadino parte la funivia che porta sul monte Faito, da dove si può godere del panorama unico e suggestivo sul golfo di Napoli. Mentre dal porto partono gli aliscafi che in meno di un’ora vi porteranno a Capri e Ischia e dalla stazione, con poco meno di 3 euro, raggiungerete il centro di Napoli.

Riservate qualche giorno per vivere il mare della cittadina che oltre a spiagge di sabbia e di ciottoli, offre una grande varietà di calette e grotte raggiungibili in barca. Un tour storico di Castellamare, che ha origini che risalgono all’VIII secolo a. C., prevede gli scavi di Varano, dove si trovano le ville d’otium degli antichi romani. Le meglio conservate sono Villa Arianna, la più antica villa dell’antica Stabiae (II secolo a. C.) e Villa San Marco, che prende il nome da una cappella che sorgeva lì vicino nel 1700. Da visitare il Castello a Mare, proprietà privata dagli anni ’30, dal quale Castellammare trae il nome. In posizione elevata rispetto al paese, sorge a 100 metri sul livello del mare, offre una vista mozzafiato sul golfo mentre all’interno si ritrovano originali suppellettili di epoca Borbonica. In giro per la città troverete diverse fontane da cui sgorgano le acque di 28 diverse sorgenti che hanno dato a Castellamare il nome di “città delle acque”.

Siamo stati a Castellamare e abbiamo selezionato i 5 imperdibili

Biscotto di Castellamare

Le prime documentazioni riguardanti il Biscotto di Castellamare risalgono al 1848, quando furono inventati dalla A. Riccardi. Sono molto semplici nella loro forma a sigaro e sono fatti ancora oggi con la ricetta originale che prevede farina, zucchero e aromi naturali. Una volta erano venduti solo a peso, mentre oggi si trovano già confezionati, inconfondibile la carta blu con etichetta gialla di Riccardi. Come souvenir goloso fatevi fare un pacchetto di biscotti e uno di tarallini ricoperti di zucchero, altro dolce tipico stabiese.

Acqua delle fonti

Citate già da Plinio il Vecchio che le definì “miracolose”, le acque delle 28 fonti stabiesi hanno avviato la procedura Unesco per il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità. La particolarità è che da ogni fonte zampilla acqua diversa, ognuna con proprietà benefiche. Si va da quelle digestive a quelle purgative, da quelle contenenti ferro a quelle curative del sistema respiratorio. Ogni cittadino di Castellamare sa dare indicazioni su dove trovare la singola acqua e sulle sue proprietà.

O’ rraù di Micol Izzo

In uno dei vicoli del centro storico c’è Piazzetta Milù. In cucina Maicol Izzo, 25 anni, 1 Stella Michelin e 1 Cappello Espresso, conquistati dopo essere andato a scuola dai grandi d’Italia e d’Europa, da Gennaro Esposto a Vico Equense, Mauro Colagreco a Menton, Ducasse a Londra fino ad Albert Adria a Barcellona. Micol ha ripreso una pietra miliare della cucina napoletana “o’ rraù”, il ragù, e lo ha reso il protagonista della sua cucina. Lo chef lo usa per condire la pasta o direttamente col pane, che viene preparato in casa utilizzando il lievito madre di famiglia e l’acqua acidula di una delle 28 sorgenti.

Paccheri con merluzzo e olive

Tovaglie di carta, vino della casa e porzioni abbondanti: Miseria e Nobiltà è una trattoria con cucina tipica campana. Affacciato sulla piazza antistante al porto turistico, il locale ha un dehor dove mangiare con vista mare. Noi abbiamo assaggiato i paccheri con sugo di merluzzo e olive, tipico piatto del posto, ed erano veramente buoni. Da provare anche il polpo alla Luciana, altra tipicità campana o la frittura di pesce. La signora Tina, titolare della trattoria, fa un servizio di panini d’asporto.

Pizza fritta

In località Sant’Anastasia si trova il ristorante-pizzeria gourmet Donna Giulia. In attesa delle ordinazioni, assaggiate i taglieri di affettati e formaggi del territorio, lo spiedino di mozzarella di bufala e baccalà e il tortino di patate viola con cuore di mozzarella di bufala e tartufo estivo. Noi abbiamo assaggiato la pizza fritta. Per niente unta, viene prima fritta e poi ripassata in forno, come topping solo pomodoro locale e mozzarella di bufala.

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Alessandra Iannello giornalista dal 1987 quando inizia a scrivere di informatica e di nuove tecnologie. Nell’ambito della Casa Editrice Tecniche Nuove passa poi all’ambito tessile, accessori e moda. In breve tempo arriva a collaborare con i quotidiani economico-finanziari come MilanoFinanzaFashion, Affari & Finanza, Finanza e Mercati, Libero Mercato dove si occupa di economia del mondo della moda e del lusso. Nel frattempo è collaboratore fisso della pagina di Costume e Società del quotidiano Libero. Oggi è corrispondente per l’area Macro de Il Messaggero e Il Mattino, direttore responsabile del quotidiano della comunicazione Pubblico On Line e del giornale online Ianny’s Eyes. Inoltre è contributor per Agrodolce, ilmessaggero.it, responsabile per l’area food di Manintown (cartaceo e online). Ianny’s Eyes è il suo giornale online che vanta una pagina Facebook seguita da 3.300 follower, un profilo Instagram con un seguito di 2.550 fan e un profilo Twitter con 600 follower.