Tutti sappiamo che esistono le vitamine e che sono importanti. Se uno chiedesse alla maggior parte delle persone cosa è una vitamina, la maggior parte delle persone avrebbe la stessa difficoltà che potrei avere io a rispondere ad una domanda su un motore di una vecchia Lancia.

Se uno dicesse a completezza che è un nutriente essenziale per la crescita ed il mantenimento delle funzioni essenziali di ogni essere vivente (da cui vitamina), non potremmo che essere d’accordo. Però non stiamo rispondendo alla domanda “che cosa è una vitamina?”

Cerchiamo ora di spiegare cosa sono le vitamine proprio dalla scoperta della prima di queste vitamine.

Iniziamo da qui. Tutti sappiamo che per crescere e mantenerci in forma necessitiamo di un corretto apporto di carboidrati, grassi e proteine. Queste informazioni che sembrano vecchie di pochi decenni sono in realtà le stesse informazioni che si avevano nel 1906, anno per tornare ai motori di cui sopra, di fondazione della Lancia e del suo primo prototipo, la 12 HP. Nel 1906 infatti ci sia accorse che mancava qualcosa, un fattore alimentare in più, anzi un “fattore dietetico accessorio”. Questo fattore si scoprì era nel latte, bastava infatti aggiungere un po’ di latte alla dieta dei topolini e subito il metabolismo cambiava e l’organismo funzionava meglio, cresceva meglio, migliorava la vista e la resistenza.

Quindi nel 1906 si capì che vi era dell’altro. Cosa fosse non era ovviamente chiaro. Ora se dobbiamo immaginare un fattore che è presente nel latte e che quindi aiuta lo sviluppo dei bambini, a cosa potrebbe fondamentalmente essere di aiuto questo “fattore vitale”, anzi questa “vitamina”?

Chiunque abbia il divano nuovo rigato e i muri sporchi di pennarello a causa di figli, nipoti ed affini, sa perfettamente che un fattore che si trova nella dieta principale di ogni bambino, sarà stato concepito per migliorare il sistema immunitario che nei bambini deve svilupparsi, la vista che deve acuirsi e le ossa che devono crescere e irrobustirsi. Infatti, nel 1917, alla fine della grande guerra un biochimico inglese scoprì che la carenza di questo elemento dava problemi di vista, deficit immunitari per quanto capissero di sistema immunitario alla fine della grande guerra, e problemi di crescita delle ossa. Lo stesso biochimico inglese, Sir Drummond, fu uno dei perni che riuscì ad impedire alla Gran Bretagna, durante la Seconda guerra mondiale, i fenomeni di rachitismo e di bassa crescita nelle generazioni nate in altre nazioni europee durante gli anni ’40 del secolo scorso. Questo grazie alle sue conoscenze sull’alimentazione e la biochimica ad essa legata che hanno reso possibile al regno di sua maestà, di procedere ad un razionamento alimentare obbligatorio per gli sforzi che la guerra imponeva che rispettasse, il più possibile, i bisogni nutritivi della popolazione.

Abbiamo così come si dice messo a memoria la vitamina A e forse cominciato a capire esattamente a cosa servono le vitamine in generale.  Le vitamine sono, ognuna a modo suo, fondamentali per la crescita. Molto romanticamente poi potremmo dire che Madre Natura poi è sempre attenta ed ha fatto sì che questa vitamina sia come si dice “liposolubile”, si scioglie quindi nel grasso e risulta quindi una proteina di deposito all’interno del fegato così che si possa accumulare, senza esagerare, e rilasciarla nel tempo per far crescere i bambini i più sani possibili valutando anche i tempi di carestie.

Dove la troviamo? Torniamo un attimo alla saggezza generazione, quella che si passa di generazione in generazione. Sappiamo tutti anche se nessuno ha idea di quando questa informazione gli sia stata comunicata per la prima volta che le carote fanno bene alla vista. Beh, è vero. Contengono “carotenoidi”, un nome facilmente assimilabile all’ortaggio arancione, precursore della vitamina A. Dove altro si potrebbe trovare? Vi ricordate i vecchi fumetti Disney nel quale nonna papera cercava di distribuire ai nipotini olio di fegato di merluzzo per crescere bene e loro scappavano? Allora presupponendo dal fatto che visto il sapore ed il suo odore facevano bene a scappare, dobbiamo però fermarci a riflettere che si, esattamente, nel fegato e nelle “frattaglie” in generale si trova molta vitamina A. è anche normale se ci si pensa. Se il fegato è il deposito per l’organismo della vitamina A, sarà lì che ne troveremo molto. Infatti, in maniera empirica da sempre il fegato e l’olio derivato veniva usato per combattere o provare a combattere molte delle patologie delle ossa. Ma non era la vitamina D quella interessata alle ossa? Sì, esattamente ma non solo. Ci arriveremo piano piano. Ora siamo alla lettera A.

Foto di Tamanna Rumee su Unsplash

Davide Renzi, classe 1979, medico giramondo per tre continenti fino alla nascita della figlia, si occupa da anni di informazione ed educazione sanitaria come si è occupato per anni anche di prevenzione e di medicina del lavoro. Perfettamente conscio che una corretta informazione non è sufficiente, è altrettanto sicuro che senza di questa tutto il resto difficilmente si può costruire. Crede che complesso non significa necessariamente difficile, mal digerisce i tecnicismi non necessari ed è convinto che se conosci bene un argomento, trovi sempre il modo di spiegarlo.