Continuiamo il nostro viaggio nel mondo delle vitamine. Parlando della vitamina A abbiamo detto che esistono le vitamine liposolubili, che si conservano diciamo nei grassi. Oggi introduciamo le idrosolubili che non si accumulano se non in minima parte. La prima che incontriamo è la vitamina B anzi le vitamine del Gruppo B.  sono vitamine diverse tra loro, la più grande pesa oltre dieci volte la più piccola tanto per capirsi. Allora perché sono state diciamo “messe insieme”. La scelta almeno in parte è stata perché servono, tra le varie cose, anche al metabolismo ed alla conversione degli alimenti in energia.

Questo gruppo di vitamine è stato scoperto nel 1897 e tanto per capire è l’anno in cui Guglielmo Marconi presenta la sua Radio alla Fiera di Londra.

La carenza di queste vitamine può portare problematiche al sangue, ai nervi, all’umore, alla vista. Sono quindi essenziali. Una malattia chiamata beri beri, diffusa soprattutto in estremo oriente per l’abitudine di portare a lucentezza il riso, è dovuta alla deficienza della Tiamina, e porta a neuropatia, in sostanza quindi al malfunzionamento dei nervi periferici e degli arti. Patologia terribile ma la cui cura, se presa in tempo è abbastanza facile. Si è visto decenni fa che bastava aggiungere della crusca alla dieta. Questo a ricordarci come più gli alimenti vengono modificati e si allontanano dalla loro struttura originaria, maggiore il rischio di perdere i nutrienti.

Già questo sarebbe sufficiente a tenerle in debita considerazione. Invece le vitamine B hanno un’altra grande peculiarità. Sono considerate le vitamine del buonumore, sia perché influiscono sull’umore stesso, rendendo le persone semplicemente più positive riguardo al mondo, sia perché migliorano la lucentezza e la salute della cute, i capelli, la bocca e gli occhi. Come fanno a far tutto questo?

Avete sentito parlare della serotonina? Viene spesso chiamato l’ormone della felicità tanto che se ci si rivolge ad uno psicologo per alterazioni di stato dell’umore sarebbe opportuno verificare anche i livelli vitaminici.

Tornando alle vitamine B cosa c’entrano con la Serotonina. Bisogna fare un largo giro ma è semplice credetemi. Consideriamo la saggezza popolare, quella dei nonni. I più vecchietti dovrebbero ricordare come le nonne dicevano sempre che un bicchiere di latte conciliava il sonno e che, quando un bimbo era agitato il rimedio migliore era del latte tiepido e poi dritti a nanna. Ebbene tanto torto non avevano, anzi. Bisogna infatti dire che nel latte, nei formaggi, nello yogurt ed in generale nei derivati del latte troviamo il Triptofano. Cosa è però il triptofano? Possiamo definirlo come il mattone con cui si costruisce la Serotonina. Definito così tutto cambia e cominciamo a capire. Le vitamine del gruppo B sono alla base della produzione e regolazione del Triptofano e quindi di conseguenza sono alla base anche della produzione e regolazione della Serotonina, l’ormone della felicità, regolatore del sonno, dell’appetito, del tono dell’umore quindi del nostro approccio al mondo e del nostro modo di sentirci parte del mondo. Inoltre, in contemporanea sono anche responsabili della lucentezza del viso della bellezza degli occhi ed anche per questo verso il modo di affrontare il mondo ne risente positivamente. Le problematiche da carenza di queste vitamine oltre che da carenza per deficit di introito, possono anche derivare da problematiche da malassorbimento che ha poi come ovvio risultato una carenza della vitamina stessa. Anche se non sono più i tempi storici adatti io continuo a pensare che in fondo Madre Natura collega sempre tutto. Da cosa è causato in gran parte il malassorbimento delle vitamine del gruppo B e quindi anche la diminuzione della capacità di affrontare lo stress ed una visione decisamente più cupa della vita? Proprio da quegli elementi che sono alla stessa base di un aspetto più spento e di una visione più cupa della vita; il fumo, l’alcol, lo stress. Il ciclo si chiude.

Foto di Kenny Eliason su Unsplash

Davide Renzi, classe 1979, medico giramondo per tre continenti fino alla nascita della figlia, si occupa da anni di informazione ed educazione sanitaria come si è occupato per anni anche di prevenzione e di medicina del lavoro. Perfettamente conscio che una corretta informazione non è sufficiente, è altrettanto sicuro che senza di questa tutto il resto difficilmente si può costruire. Crede che complesso non significa necessariamente difficile, mal digerisce i tecnicismi non necessari ed è convinto che se conosci bene un argomento, trovi sempre il modo di spiegarlo.