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Antinoo: l'amato dall'imperatore Adriano

08 Ottobre 2013
storia e vino al Casale del Giglio
Ultimamente si è sentito parlare spesso di “Giglio” ma ci si riferiva alla vicenda di una nave, un'isola, un capitano...

Vorrei parlarvi invece del Casale del Giglio: Azienda Agricola fondata dalla famiglia Santarelli quando non era ancora iniziato il '900...

Nei pressi di Latina, più precisamente in Località Le Ferriere, nel corso degli anni la famiglia Santarelli non ha mai abbandonato la coltivazione delle viti, prestando la giusta attenzione alla tradizione ma rimanendo sempre aggiornati sulle nuove pratiche e tecnologie.

L'ultima innovazione risale al 1982, quando sono stati integrati nell'organico dell'Azienda alcuni importanti ricercatori universitari, per dare vita ad un progetto di ricerca e sperimentazione che prese il via effettivo nel 1985. Il territorio dell'Agro Pontino era un tempo paludoso, poi venne bonificato (siamo negli Anni '30) fino a diventare, oggi, una zona di elevata produzione vinicola.

Il Casale del Giglio ha ottenuto molti riconoscimenti in sede di Comunità Europea e l'autorizzazione di impiantare in provincia di Latina nuovi vitigni, quali Chardonnay, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot e Syrah.

I vini prodotti sono davvero molti, ma non per questo la qualità ne risente.

Mi sono fatta incuriosire dalla bottiglia “Antinoo”...

La storia che sta dietro alla produzione di questo vino risale al dicembre del 1097, quando in Località Torre del Padiglione, vicina all'Azienda, fu ritrovato un bassorilievo rappresentante Antinoo, giovane greco di straordinaria bellezza, vissuto nel II secolo d.c. e noto per la storia d'amore con l'imperatore Adriano.
L'opera lo ritrae intento a recidere un tralcio da cui pendono due grappoli di uva. Oggi quel bassorilievo si può ammirare presso il Museo Nazionale Romano, a Palazzo Massimo alle Terme.

Il vino è composto da due terzi di Chardonnay e un terzo di Viognier.
All'arrivo nella cantina, le uve vengono sottoposte ad una soffice pressatura cui segue un naturale illimpidimento del mosto.

Si presenta di colore giallo dorato, il profumo complesso è elegante, floreale con sentori di nocciola.
Il sapore è sapido, vanigliato e persistente.

L'abbinamento suggerito dall'Azienda è con un piatto tipico della tradizione laziale: la “gricia”, pasta all'amatriciana in bianco...
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