Archivio Storico 2011-2017

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Il Timorasso di Cascina i Carpini

19 Ottobre 2013
Ti dedico una canzone
Paolo Caro Ghislandi, un tempo manager d'azienda, ha seguito la sua passione ed è diventato viticoltore. Porta avanti con entusiasmo e grande passione Cascina I Carpini, situata a Pozzol Groppo in provincia di Alessandria, colli tortonesi, azienda di cui è il fondatore. Produttore attento agli astri, alle dinamiche della natura, al valore del lavoro umano al fine di trattare la vigna con dedizione, come fosse un figlio da crescere, curare, proteggere, a cui dedicare anima e corpo, produce vini che lui stesso definisce "Vini d'Arte".

Ci offre una degustazione di 5 annate di un grande vitigno, il Timorasso, bianco di buona longevità, che si è rivelato una bella e sorprendente scoperta.

Le cinque annate di “Brezza d’Estate” mi entusiasmano, colpita dal fascino di questo vitigno che si trasforma, cambia, nelle diverse annate, nei diversi momenti in cui si affonda il naso nel calice, che ti avvolge carico, caldo, intenso, di carattere, e, a tratti, disarmante nella sua penetrante incisività olfattiva e degustativa.

Affrontiamo la degustazione di queste cinque annate: dal 2012 al 2008 in sequenza. L’annata 2012 e la 2011 sono ancora campioni di vasca, non hanno terminato l’affinamento e non sono in commercializzazione. Vorrei, in queste brevi righe, associare a ciascuna annata una canzone che spiega e sintetizza il vino degustato.

Brezza d’Estate, annata 2012. Giovane, dai profumi avvolgenti, al palato ancora non sufficientemente pronto e rotondo, un vero bambino ma dal carattere deciso e che promette sicuramente ottimi risultati nel prossimo futuro. Degustandolo l’ho collegato subito ad una canzone di Francesco Guccini, “Il vecchio e il bambino” e questi i passi per descriverlo:

E il vecchio diceva, guardando lontano:
"Immagina questo coperto di grano,
immagina i frutti e immagina i fiori
e pensa alle voci e pensa ai colori
e in questa pianura, fin dove si perde,
crescevano gli alberi e tutto era verde,
cadeva la pioggia, segnavano i soli
il ritmo dell' uomo e delle stagioni..."

Questo vino non è ancora pronto, deve imparare molto, è destinato a rimanere ancora per tempo in affinamento. Quando uscirà saranno passate stagioni, saranno cadute piogge, sarà tutto molto diverso da quel che fu: un po’ la differenza che c’è tra un bambino e un vecchio.

Brezza d’Estate, annata 2011. Appare sempre un vino giovane, meno carico di vivacità del precedente, si trova in quella fase di leggero torpore per poi sicuramente riprendere a salire piano piano, a risvegliarsi, a rifiorire, in attesa del podio finale. Vino decisamente interessante e che potrà garantire ottimi risultati. Questo mi ispira una canzone di Franco Battiato, “Voglio vederti danzare” un po’ quello che vedremo, a breve, in questo vino …

Voglio vederti danzare
come le zingare del deserto
con candelabri in testa
o come le balinesi nei giorni di festa.
Voglio vederti danzare
come i Dervisches Tourners
che girano sulle spine dorsali
o al suono di cavigliere del Katakali.
E gira tutt'intorno la stanza
mentre si danza, danza
e gira tutt'intorno la stanza
mentre si danza.

Brezza d’Estate, annata 2010. Incisivo, ma non troppo, molto più definito e lineare dei precedenti. Non di grande impatto ma di bella struttura e raffinatezza. L’eleganza che emerge da questa annata e le successive mi ricorda una voce calda e femminile, quella di Mina. Perché questa annata esprime già, molto da vicino, la maturità del vino, assimilabile alla maturità e grandezza di una voce e dei testi della grande Mina, “Le mille bolle blu”. Il vino come riflesso di un momento di leggerezza e di felicità.

Se tu
chiudi gli occhi
e mi baci,
tu non ci crederai
ma vedo
le mille bolle blu
e vanno leggere, vanno
si rincorrono, salgono
scendono per il ciel.

Brezza d’Estate, annata 2009 e 2008. Annate entrambe pronte, di grande carattere ma al contempo di grande impatto olfattivo e degustativo, raffinate, eleganti, potenti. L’annata 2009 mi ha stupito per ampiezza di profumi e perché sopra alle righe, di una polpa veramente unica. E qui abbinerei una canzone del grande Enzo Jannacci, “Quelli che…”:(estratto dal testo a mio piacimento)

Quelli che da tre anni fanno un lavoro d’equipe convinti d’essere stati assunti da un’altra ditta, oh yes!
Quelli che fanno un mestiere come un altro.
Quelli che accendono un cero alla Madonna perche’ hanno il nipote che sta morendo, oh yes!
Quelli che di mestiere ti spengono il cero, oh yes!
Quelli che Mussolini e’ dentro di noi, oh yes!
Quelli che non si sono mai occupati di politica, oh yes!
Quelli che non tengono il vino, oh yes!
Quelli che non ci risultano, oh yes!
Quelli che credono che Gesu’ Bambino sia Babbo Natale da giovane, oh yes!
Quelli che fanno l’amore in piedi convinti di essere in un pied-a-ter, oh yes!
Quelli, quelli che sono dentro nella merda fin qui, oh yes! Oh yes!
Quelli che, quelli che non possono crederci neanche adesso che la terra e’ rotonda, oh yes!
Quelli che ti spiegano le tue idee senza fartele capire, oh yes!
Quelli che organizzano tutto, oh yes!
Quelli che ti vogliono portare a mangiare le rane, oh yes!
Quelli che sono soltanto le due di notte, oh yes!
Quelli che non ci sentiamo, oh yes!
Quelli diversi dagli altri, oh yes!
Quelli che dicono che i soldi non sono tutto nella vita, oh yes!
Quelli che per principio non per i soldi, oh yes! Oh yes!
Quelli che l’ha detto il telegiornale, oh yes!
Quelli che non hanno una missione da compiere, oh yes!.
Quelli che aspettando il tram e ridendo e scherzando, oh yes!
Quelli che aspettano la fidanzata per darsi un contegno, oh yes!
Quelli che non si divertono mai neanche quando ridono, oh yes!
Quelli che a teatro vanno nelle ultime file per non disturbare, oh yes!
Quelli che non c’erano.

Quelli che amano il Timorasso, oh yes!

CASCINA I CARPINI
Frazione San Lorenzo, 105
Pozzol Groppo, 15050 (AL)
Tel. +39 0131800117 -fax 0131 1859657
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