Archivio Storico 2011-2017

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Il mirtillo nero dell’Appennino modenese

08 Settembre 2014

Mille qualità in un piccolo frutto

Ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, contiene vitamine, protegge i capillari, è un toccasana per occhi e vista.

Si tratta del mirtillo che, grazie alle sue innumerevoli proprietà, è usato in vari ambiti, dal quello culinario al fitocosmetico per la presenza nelle sue bacche di acidi organici, tannini, pectine ed in oftalmologia perché ricco in antociani.

Una piccolissima bacca che racchiude straordinarie proprietà di sapore e salute. Esiste poi la varietà ‘Mirtillo nero dell'Appennino modenese’ con la quale si intende esclusivamente la specie Vaccinium myrtillus L., arbusto della famiglia delle Ericaceae che cresce spontaneamente, entrata a far parte del marchio collettivo ‘Tradizione e sapori di Modena’ istituito della Camera di Commercio per i prodotti che, pur essendo caratterizzati da grande tipicità, al momento non beneficiano di protezioni quali Dop o Igp, vengono realizzati secondo specifici disciplinari di produzione, con un sistema di controlli mirato al rigoroso rispetto degli stessi. I frutti del mirtillo nero dell’Appennino sono bacche sub-sferiche del diametro di 6-8 mm, il peso è 0,25-0,55 g; la parte esterna è di colore nero-bluastro, ricoperta di pruina, il colore della polpa è rosso-bluastra. Il gusto è gradevole, agrodolce, leggermente astringente.

La zona di produzione e confezionamento del mirtillo nero dell'Appennino modenese è esclusivamente nelle località comprese nei comuni di Fanano, Sestola, Montecreto, Riolunato, Pievepelago, Lama Mocogno, Fiumalbo e Frassinoro appartenenti alla provincia di Modena, e nei territori, situati nell'alto Appennino, delle Province di Reggio Emilia, Bologna, Pistoia e Lucca. Il periodo di raccolta è agosto, mese durante il quale raccoglitori professionisti e non prendono d’assalto i territori in cui crescono queste deliziose e preziosissime bacche.

Quest’anno, l’estate anomala ha fatto partire la raccolta con un po’ di ritardo perché il frutto non era al giusto grado di maturazione, ma la stagione si è conclusa con un bilancio positivo: le mirtillaie hanno fornito una buona produttività e la qualità ormai riconosciuta a livello nazionale. Per evitare di essere sanzionati, i raccoglitori devono rispettare la normativa che stabilisce per i residenti nei comuni del Parco del Frignano (Fanano, Fiumalbo, Frassinoro, Montecreto, Pievepelago, Riolunato e Sestola) la possibilità di raccogliere 5 kg di prodotto giornalieri, mentre per i non residenti è di un chilo.

La raccolta può essere effettuata sui terreni pubblici e privati dove i proprietari non l’abbiano espressamente vietata con tabelle o recinzioni. Trattandosi di un prodotto che tradizionalmente contribuisce all’integrazione del reddito delle popolazioni montane, i cittadini residenti nei comuni del Parco da almeno 5 anni possono raccogliere fino a 100 kg al giorno. Il regolamento prevede che la raccolta avvenga usando un rastrello chiamato pettine. Forestali, polizia provinciale e guardie ecologiche vigilano sul rispetto delle norme.

Il periodo di raccolta, come detto, è agosto, mentre il penultimo week-end del mese, a Fanano, sull’Appennino modenese, si tiene la festa del mirtillo, una due giorni dedicata al frutto spontaneo più apprezzato e ricco di proprietà durante la quale si può acquistare il prodotto fresco oppure consumare piatti che vanno dall’antipasto al dolce. Infine, le proprietà e gli usi di questa bacca.

Nel passato si utilizzavano soprattutto le foglie dell’arbusto, perché astringenti, antisettiche e antibatteriche, antiflogistiche e ipoglicemizzanti, per preparare infusi e decotti.

Da qualche decennio, invece, si usano soprattutto le bacche ricche in antociani, responsabili dell'azione vitaminica P-simile (bioflavonoidi) che rende meno fragili e permeabili le pareti delle vene aiutando  le membrane cellulari a rafforzarsi e resistere alla pressione sanguigna, e la capacità di favorire l'acuità visiva crepuscolare e notturna. Proprietà confermata anche a livello scientifico e non è un caso che durante la Seconda Guerra Mondiale i piloti della RAF che consumavano grandi quantità di confetture di mirtillo avevano una visione migliore durante le missioni notturne. Oltre che fresco, il mirtillo può essere consumato in confetture, sciroppi, succhi e liquori.

Trova impiego anche in campo dolciario in edulcoranti, aromatizzanti e coloranti naturali.

 

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