Archivio Storico 2011-2017

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I musei del cibo

05 Settembre 2014

Un tour cultural gastronomico nella Parma delle eccellenze

Qualche tempo fa, e precisamente verso Maggio, sono stata invitata all'inaugurazione del Museo della pasta a Parma. Questo museo altro non è che l'ultimo nato tra i musei del cibo, inaugurato nella corte agricola medievale di Giarola presso il Comune di Collecchio.

Ho scoperto infatti che la città di Parma ha creato, negli anni, alcuni musei dedicati al cibo. C’è n’è per tutti i gusti: si va da quello dedicato al parmigiano a quello dedicato al pomodoro, i musei fino ad ora inaugurati sono infatti svariati: il Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna, quello del Vino a Sala Baganza, quello del Salame a Felino e quello del Prosciutto e dei salumi a Langhirano. 

Nonostante io non sia potuta  intervenire all'inaugurazione, ciò non toglie che - ritenendo veramente molto interessante questi musei - ho voluto saperne di più. 

Ho così scoperto che Parma viene definita la “Capitale dei Buongustai” (e forse a ragione) grazie ai numerosissimi prodotti di alta qualità che vedono i loro natali in questa zona: il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, il Salame Felino, la Spalla di San Secondo, i vini dei colli, e poi il Culatello, il fungo Porcino di Borgotaro e – ultimo ma non ultimo, il Tartufo di Fragno.

E’ solo grazie al lavoro e all'amore per la terra che Parma a diventata quella che potremmo definire la Food Valley d'Italia, concentrando in quest'area la lavorazione di qualità del pomodoro, della pasta, del latte e di numerose altre “conserve” gastronomiche, in questo aiutata da un'industria meccanica specializzatasi nelle tecnologie d'avanguardia per la lavorazione degli alimenti.

Il turismo eno-gastronomico poi, è in forte crescita, e la cosa non stupisce affatto, il connubio tra risorse e capacità di gestirle e farle fruttare a volte (anche se non sempre) riesce a creare qualcosa di fantastico, a valorizzare un territorio e a sfruttare – nel senso più positivo del termine -  lo stesso territorio per creare occupazione, cultura, turismo e, di conseguenza, ricchezza. Non è certo un caso se la stampa turistica e culturale dedica sempre maggiore attenzione a questo settore, quello del food & wine, specialmente quando ci si trova di fronte a proposte chiare e ben definite. A livello regionale e internazionale stanno aumentando sempre più gli "Itinerari dei vini e dei sapori", gli "Itinerari del gusto", "Le vie del vino” e via dicendo.

Non è certo un caso se proprio in quel di Parma hanno sede alcune Aziende di punta del settore alimentare italiano (Barilla, Parmalat, Industrie conserviere, Consorzio del Parmigiano, Consorzio del Prosciutto, Consorzio del Culatello) e che quindi tutta l'economia parmense sia positivamente influenzata dallo sviluppo di questo settore.

I musei, quindi, non sono che l’ultimo tassello di un percorso molto preciso che punta a valorizzare il territorio, le sue risorse e che andrebbe solo che preso ad esempio ed “esportato” in tutto il resto d’Italia, dove le eccellenze non si contano ma di contro non vi è sempre un sistema di comunicazione e sviluppo che le valorizzi a dovere.

Per qualsiasi informazione in merito ai musei vi consiglio di visitare il sito http://www.museidelcibo.it/

 

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