Archivio Storico 2011-2017

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Il grano dei signori

09 Giugno 2015

...e il semolino della nonna

 

Il grano, soprattutto il cosiddetto grano tenero, è stato ed è tuttora certamente il cereale più coltivato in buona parte d'Italia, ma in passato è stato consumato solo da una parte esigua di popolazione: i benestanti. 

In moltissime zone di campagna e di montagna, vedendo passare qualcuno con una pagnotta di pane bianco si pensava, fino agli anni ‘50 del 900, che avesse una puerpera, un bambino malato o un moribondo in casa, proprio perché il pane bianco, considerato "da signori" era molto raro sulle tavole dei contadini, che invece erano soliti cibarsi di pane scuro, ottenuto con farina di fave, di castagne, di ghiande e di cereali minori. 

Il grano veniva usato soprattutto sotto forma di farina per confezionare la pasta all’uovo, uno dei pochi lussi che i contadini si potevano permettere, oppure sotto forma di semola, per le minestre. 

Infatti, chi di noi non ricorda il semolino delle nonne? 

Bastava una zampa di gallina, un osso, una patata e il brodo era fatto. 

Si lasciava cuocere per ore sulla stufa a legna, poi, denso e un poco grasso, veniva arricchito con un paio di cucchiai di semolino e magari un pezzetto di burro e un po’ di formaggio grattugiato, e la cena era servita.

 

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