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Il fascino discreto delle pere

14 Gennaio 2015

eccellenti apportatrici di sali minerali

Meno famose e utilizzate delle cugine mele, le pere hanno parecchio da raccontare.

In Italia ne esistono 150 differenti varietà, anche se dal fruttivendolo ne troviamo si e no dieci, cioè le varietà più resistenti (le pere soffrono le gelate), e sono frutti abbastanza economici.

Sono ottime apportatrici di vitamine, tra cui la B1 (importantissima per la protezione del tessuto nervoso), la vitamina C (importante per la protezione del sistema immunitario, oltre che per la prevenzione dello scorbuto) e tracce di vitamina A (necessaria per la salute della pelle e della vista.)

Inoltre, grazie all’apporto di vitamine B2 e PP, un consumo regolare di pere può aiutare a ridurre il consumo di carne. Queste due vitamine sono infatti normalmente contenute negli alimenti proteici, come carne e pesce, e sono entrambe fondamentali per la conservazione delle mucose, per la protezione del apparato lacrimale e anche per la salute della pelle in generale. 

La loro mancanza provoca la malattia detta “pellagra”.

Le pere sono eccellenti apportatrici di sali minerali tra cui ferro, calcio, sodio, potassio e fosforo (a pari quantità, ne contengono più del pesce), e di zuccheri semplici.

Ma non finisce qui, le pere infatti sono ricche di fibre, al punto che ne forniscono quasi il 20% del fabbisogno giornaliero, e sono utili a combattere la presenza di colesterolo nel sangue. Sono costituite per l’85% d’acqua, il che le rende dietetiche, diuretiche e rinfrescanti, e poiché hanno una polpa meno densa delle mele, sono anche frutti molto dissetanti.

Incluse in un regime ipocalorico, soprattutto in casi di digiuni a base di frutta, le pere aiutano a contrastare gli effetti collaterali dei regimi molto rigidi; sono infatti riequilibranti per l’intestino nel quale aiutano a evitare con pari efficacia stipsi e dissenteria. L’altissimo contenuto di pectina (assieme alle mele sono i frutti che ne contengono di più) previene gli spasmi a livello muscolare, e aiuta a creare nello stomaco una sensazione di sazietà. Questa particolare fibra infatti si lega all’acqua, formando una massa gelatinosa che blocca il senso di fame e facilita il mantenimento di un regime alimentare particolarmente severo.

L’alimentazione moderna ha fatto cadere questo frutto un po’ nel dimenticatoio, poiché è meno versatile della mela, relegandolo solo all’industria dei succhi di frutta.

Niente di male, poiché il succo di frutta alla pera mantiene intatte tutte le principali proprietà (si perde solo la vitamina C con la pastorizzazione), è depurativo, diuretico e rimineralizzante.

Tuttavia non sarebbe male riabituarsi a consumare questo frutto, che è disponibile da giugno a novembre.

Ne avrà giovamento non solo la linea, ma il benessere di tutto il nostro organismo in generale.

 

 

 

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