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Intervista a Luigi D'Alessio

24 Giugno 2014

 

Da interiors design a mastro pizzaiolo 

Da 40 anni nel settore dell’interiors design decide di proseguire la via del mastro pizzaiolo e non solo! Luigi d’Alessio persegue la via del ripristino del nostro patrimonio storico-artistico-gastronomico e in giro per l’Italia e all’estero cerca di valorizzare le nostre tradizioni partendo dalla tavola e intrecciandosi inevitabilmente con la salute e il nostro ambiente.

Adoro sempre di più chi cerca di valorizzare il nostro passato e le nostre tradizioni spesso a discapito della monetizzazione e io l’ho intervistato per Voi.

D) Da 40 anni interiors design a mastro pizzaiolo, che filo conduttore lega questi due mondi?

R) Sono mestieri del “prendersi cura”, l’interiors design per me è una missione, non legata all’aspetto decorativo della casa, ma al suo valore insito quale manufatto che appartiene all’ambiente costruito dall’uomo che impatta enormemente, con l’ambiente della Nostra Madre Terra. Sono specializzato in bio-edilizia applicata con i parametri del risparmio ed efficienza energetica degli edifici, e sono fermamente convinto che l’Umanità attraversa un totale cambiamento della sua gestione energetica. Infatti oggi si parla di green economy, l’economia verde, altra parola magica che indica molte attività che vanno dalle fonti di energia alternative e rinnovabili, alla creazione e alla cura di aree protette, alla ristrutturazione degli edifici per renderli capaci di consumare meno energia, o di resistere ai terremoti o alle calamità “naturali”. E noi in Italia ne avremmo grande bisogno dell’applicazione di tali parametri, ma purtroppo si fa molto poco, quasi niente in merito, quindi il mio lavoro in questo settore produce poco. Allora, considerando che devo vivere, i sono inventato la figura di cuoco itinerante, per eventi, a casa di privati, per associazioni, per strutture di ricezione turistica quali eco villaggi e b&b a vocazione naturalistica. 

D) In un mondo di chef mediatici c’è chi opera di “nascosto” per valorizzare il nostro patrimonio storico gastronomico come te, cosa ti spinge a farlo?

R) Il valore etico dell’esistenza per me è un elemento che deve caratterizzare ogni gesto del vivere umano… Non ho voluto fare l’interiors design fashion che cura ristrutturazioni di case di signori  facoltosi che sono lontani, con le loro scelte di vita, ai valori reali dell’ecosostenibilità che portano migliorie all’intera collettività oltre che a se stessi, così come non m’interessa la cosiddetta cucina fashion od altri esotismi del genere, preferisco valorizzare la storia culinari-gastronomica partenopea, campana, mediterranea…che mi appartiene e mi gratifica da sempre; è noto che l’Italia ha un patrimonio culturale gastronomico unico che varia di regione in regione, quindi una ricchezza immensa.

D) Quando giri per le scuole che consigli dai di solito ai ragazzi che sono molto sensibili al mondo dell’alimentazione?

R) A non cibarsi di junky food! “Noi siamo quello che mangiamo e la nostra prima medicina è il cibo” è una tristezza vedere nei centri storici delle nostre città, come a Napoli, dove si aprono continuamente negozi, con un orrible decor standardizzato, che dispensano quantità di patatine fritte, francesi, olandesi, condite con orribili salse dai colori sintetici, che i giovani, nel loro tempo libero notturno, mangiano dopo aver ingurgitato quantità enormi di alcool…e questa la chiamano “movida” tutto questo serve ad allevare futuri malati gastro-intestinali per arricchire le lobbies della sanità e delle industrie farmaceutiche.

D) Che tipo di cucina preferisci?

R) Mediterranea-Etnico-Vegetariana

D) Che aspettative hai nei confronti di Expo2015?

R) Come si è dimostrato, dalle ultime notizie, l’Expo2015 è  un grande pallone gonfiato che nascondeva corruzione e nefandezze varie. Spero comunque che sia una buona opportunità per l’Italia, mi piacerebbe visitarlo anche per scoprire con quali sistemi costruttivi, tecnologie e materiali hanno costruito i luoghi di accoglienza della manifestazione.

D) Il tuo compagno di viaggio è un lievito madre di 120 anni, che cosa prepari di solito con lui all’estero?

R) Pane con farine bio integrali, panettoni dolci, pizze e pastelle e cibo mediterraneo-vegetariano

D) Un legame indissolubile tra cibo-corpo e ambiente: come possiamo creare un perfetto equilibrio tra questi tre elementi?

R) Le illegalità diffuse sul territorio, dovute a scelte di profitto malsano, hanno provocato danni all’ambiente, con spreco di energia, compromettendo la buona agricoltura evitando di usufruire di una sana alimentazione decisiva per la crescita delle nuove generazioni e per la buona salute di tutti. Sono certo che solo attraverso i metodi e strumenti per l’applicazione delle buone pratiche ecosostenibili applicate ai propri gesti quotidiani si può riqualificare la realtà territoriale, dove l’uomo si sente non al centro della natura ma nella Natura insieme agli altri esseri viventi. 

Questi, a mio avviso sono i parametri da riconsiderare per ricreare il legame indissolubile tra cibo-corpo-ambiente:

l’ambiente intorno a te, osservazione della propria città e dello spazio abitativo per riconoscere le caratteristiche che determinano l’habitat;

noi trasformiamo l’ambiente, osservazione di come l’ambiente sia stato trasformato dalle attività umane nel corso dell’evoluzione socio-economica dell’umanità con enormi consumi e sprechi di risorse naturali quali: acqua, ossigeno, aria ed energia;

parlando di ecologia, dall’etimologia del termine ecologia all’ambito della sua ricerca nei rapporti tra gli esseri viventi e l’ambiente naturale e trasformato;

piantare nel suolo, ridare valore all’agricoltura biologica quale pratica di piantumazione sullo strato superficiale della crosta terrestre per la crescita delle piante e della grande varietà di esseri viventi, animali, microbi, funghi…ecc., nel rispetto del valore della vita in armonia con la natura. 

Attualmente la produzione di cibo con l’agricoltura intensiva impiega un grande quantità di energia con l’uso di fertilizzanti chimici derivanti dalla sintesi degli idrocarburi; 

tutti mangiamo per vivere e crescere bisogna mangiare un altro essere vivente, animale o pianta che sia. Per nutrirci viviamo tutti a spese l’uno dell’altro, questo meccanismo si chiama catena alimentare, bisogna offrire anche esempi di dieta vegetariana, già seguita da grandi personaggi della storia umana, intesa quale disciplina dell’alimentazione che aiuta a mantenere il corpo in salute e in armonia con la natura. 

il ciclo dell’acqua, la Nostra Madre Terra è l’unico pianeta del sistema solare dove l’acqua è presente allo stato solido, liquido e gassoso, quindi vanno discusse le cause del suo spreco e dei suoi inquinamenti dovuti alle cattive abitudini dell’uomo

l’aria, elemento determinante alla sopravvivenza degli esseri viventi, creazione dell’ozono e danni irreversibili sul pianeta creati da gli scarichi industriali e da quelli prodotti dai mezzi di trasporto. 

Si tratta, altresì, di promuovere la filosofia per la mobilità sostenibile e i suoi principi per fornire un supporto al dialogo con le Autorità Locali, i Ministeri e la Comunità Europea in materia di mobilità sostenibile.

Confrontarsi con istituzioni nazionali e con l’Unione Europea su aspetti legati a politica, legislazione, norme e finanziamenti nel campo della mobilità aderendo a un network che permette di scambiare le proprie esperienze senza barriere linguistiche e lavorare in partnership con città innovatrici sia italiane sia europee. 

 

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