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Formaggi di Francia, un tesoro oltre frontiera.

16 Dicembre 2010
La Francia, considerata per tradizione la patria dei formaggi (anche se in Italia ci stiamo attrezzando per strappargli il primato) , ne offre da sempre una vastissima varietà in grado di soddisfare i palati più esigenti.
A seguito ecco i più famosi e apprezzati in Italia, assieme alla loro storia e ad alcuni abbinamenti particolarmente sfiziosi.

- Roquefort: il roquefort è un formaggio “di grotta”. Infatti la stagionatura nelle grotte consente la formazione delle spore di una muffa che determina la caratteristica ed inimitabile venatura blu.
Il formaggio prese ufficialmente il nome quando re Carlo V autorizzo legalmente la stagionatura in grotta ai cittadini del paese di Roquefort, pratica che era già allora vecchia di secoli. Preparato con latte di pecora, questo formaggio si distingue per il sapore salato, pungente e deciso. Si abbina con pane alle noci.
- Brie: ottenuto con latte vaccino, questo formaggio era considerato un formaggio da re perché Carlo Magno ne era ghiottissimo.
Dalla pasta liscia e burrosa, di colore giallo paglierino chiaro con la crosta bianca, il Brie ha un sapore aromatico con retrogusto di funghi, e si accompagna bene con tartufo nero, ma anche con pane azzimo tipo piadina.
- Rochebaron: formaggio d’alta montagna, prodotto nella regione dell’Auvergne, nei pressi appunto del castello di Rochebaron. E’ prodotto con latte vaccino, e presenta una caratteristica crosta color cenere, mentre la pasta è molle, morbida e cremosa, dal gusto deciso. Si abbina bene con le noci e il pane nero.
- Emmental: prodotto già nel medioevo, è divenuto famoso solo dopo la prima guerra mondiale. Considerato uno dei più grandi formaggi francesi e conosciuto in tutto il mondo, ha pasta di colore avorio consistente, con occhiature (fori) di grandezza variabile ma omogenea. La crosta asciutta di colore ocra viene ricoperta con una placca di caseina rossa per assicurarne la qualità. Ottenuto con latte vaccino, ha un retrogusto fruttato con sentore di noce. Si abbina con il miele di castagno.
- Fourme d’Ambert: conosciuto sin dai tempi dei druidi, viene fabbricato in tipiche costruzioni con il tetto di paglia dette “jasseries”. Le forme vengono fatte asciugare senza essere pressate né cotte, praticando fori nella crosta per introdurre ossigeno, e stagionandole per un periodo che va da 1 a 5 mesi, periodo in cui si sviluppa la tradizionale crosta giallastra con macchie rosse. Prodotto con latte vaccino, ha sentore di funghi e noci.
Il sapore è delicato e si abbina bene con la frutta, ma anche con la crema di funghi.
- Sainte Maure de Touraine: la sua forma particolare è dovuta alle complesse fasi di preparazione. La cagliata viene fatta sgocciolare in lunghe fasce cilindriche e in seguito perforata con una cannuccia di paglia per favorire la ventilazione interna. La forma viene quindi rivestita di cenere di carbone prima di procedere con il periodo di affinamento, durante il quale si sviluppa uno strato di muffa blu che ne determina il caratteristico e delicato sentore di funghi e noce. Ottenuto con formaggio di capra, si abbina bene con salmone affumicato, ma anche con focaccia e pomodorini.

Questi abbinamenti sono tutti da provare, e può essere un modo simpatico ed interessante per passare una serata con le amiche, tra una chiacchiera e una ghiotta degustazione.
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