Archivio Storico 2011-2017

x5

L'isola in bottiglia

27 Agosto 2012
Antonio Arrighi, viticultore all’Isola d’Elba
L’azienda agricola condotta da Antonio Arrighi, è di 9 ettari di cui solo 5 sono vitati, è situata dentro il parco forestale protetto sulle prime colline che dominano il magico ed incantevole Porto Azzurro. Alcuni suoi vigneti hanno raggiunto la veneranda età di 30 anni e sono coltivati su suoli di terra rossa ricca di minerali ferrosi che ricordano fortissime similitudini con suoli del sud dell’Australia.

Un’altra nota positiva è quella che grazie alla sua esposizione ottimale gode di un clima temperato con una brezza costante che sale dal mare e tiene sempre asciugato il vigneto risparmiando così i trattamenti fungini antiparassitari. In questi anni Antonio ha portato avanti un progetto di viticoltura sperimentale assieme all’Arsia ed alla Regione Toscana testando le coltivazioni di varie tipologie di uve. Quelle che hanno dato i risultati meno interessanti e che sono state successivamente reinnestate sono il Fiano , la Falanghina, il Nebbiolo ed il Pinot Nero.

Mentre tra i vitigni che stanno dando dei risultati sorprendenti troviamo il Sagrantino, lo Sirah, lo spagnolo Tempranillo simile alla Malvasia Nera, ed i bianchi Incrocio Manzoni e Viogner.

Nella gamma dei vini in commercio troviamo l’Elba Bianco ILAGIU’ a base di sole uve bianche elbane autoctone come l’Ansonica ed il Procanico fermentato con il solo contatto delle vasche d’acciaio. Vino fresco, giovane e piacevolmente fruttato da provare con Sgombri appena pescati e grigliati alla brace.

Con il vitigno Viogner invece è nata l’etichetta VIP alias Viogner In Purezza, vino di grande struttura e persistenza aromatica e gustativa, che ha subito una sosta di affinamento di 7 mesi in barrique di rovere francese di secondo passaggio, molto intrigante e curioso.

Sempre nella gamma dei bianchi troviamo il MATTANTO nato dalla vinificazione di Ansonica in purezza e l’ERAORA creato dal matrimonio al 50% tra Chardonnay e l’Incrocio Manzoni Bianco, in parte affinato in acciaio e per il rimanente in barrique con sosta sui lieviti per incrementarne la complessità.

Non poteva mancare un rosè, l’ISOLA IN ROSA, concepito dal salasso delle uve Syrah, Sagrnatino e Sangiovese, vino ricco e piacevole da accostare ai brodetti ed agli intingoli di pescato fresco di giornata che propongono i suggestivi ristoranti sul mare.

Nella proposta dei vini rossi troviamo il CENTOPERCENTO Elba Rosso che si ottiene dalla vinificazione del Sangiovese con una piccola parte di Tempranillo tutto cullato solo dall’acciao, a seguire il vinone di casa, chiamato TRESSE, cioè dall’unione dei tre vitigni che iniziano con esse che sono nello specifico il Sangiovese, lo Syrah ed il sorprendente Sagrantino, il tutto affinato 12 mesi in barrique di rovere. Vino di ottima complessità e struttura che ha la capacità di reggere intingoli fatti a base di carne di cinghiale elbano.

Per chiudere non poteva mancare il vino tipico ed autoctono per eccellenza: il SILOSO’, da uve di Aleatico appassite naturalmente per 8 giorni sui graticci sotto i raggi del sole dell’isola. Un piacevole compromesso tra le note zuccherine ed una buona acidità di sottofondo che lo fa un vino da meditazione equilibratissimo e mai stucchevole.

Il filo conduttore comunque di tutti questi vini e la fresca nota acida che accompagna una grande sapidità marina naturale ed un’impronta minerale sempre presente regalata dalla composizione del terreno che compongono le sue stupende terrazze sul mare. Per finire una nota anche per l’olio extravergine da sole olive autoctone.
primi sui motori con e-max.it
primi sui motori con e-max.it