Archivio Storico 2011-2017

x5

I vini a basso tenore di alcool

07 Aprile 2011
Uno spunto di riflessione dalla prima giornata di Vinitaly
Il grande palcoscenico di Vinitaly ha aperto il sipario, proponendo, da subito, spunti di riflessione interessanti e stimolanti.
Siamo ancora in un periodo di crisi, che vede sempre più ridursi il consumo di vino presso i ristoranti. E a questo proposito, l'Informatore Agrario ha organizzato un convegno sul vino a ridotto tenorte di alcool. Inutile dire che la maggior parte degli operatori, dei giornalisti e dei tecnici storgono il naso. Lo stesso Luca Zaia, nella conferenza stampa di apertura di Vinitaly ha dichiarato che sulla comunicazione si gioca “una battaglia di civiltà per salvare il settore vitivinicolo”, che sul tema del consumo di alcol e sicurezza stradale paga un conto non suo. “Oggi questo tema – ha detto Zaia - viene sempre più scaricato sulle spalle dei nostri viticoltori e c’è addirittura chi vorrebbe portare a zero il limite di alcol per chi guida. Ma se passa questa idea perdiamo i clienti dei ristoranti. Occorre invece ribadire con chiarezza che il 98% degli incidenti stradali in Italia non è causati dall’alcol, ma da ben altre ragioni e sostanze”.
Assolutamente d'accordo.
Resta però il fatto che la “moda” dei vini ad alta gradazione sta passando. Anni fa, complici i mutamenti climatici e la tendenza dei produttori a diminuire le rese in vigneto per aumentare il livello qualitativo, i vini risultavano molto strutturati e con una percentuale di alcool spesso superiore al 12,5%. In molti paesi extra UE è ancora così, infatti non è difficile trovare vini del Sud del mondo con 14, 15°% e anche oltre. Attualmente, le campagne stampa per il bere responsabile e consapevole, e non solo in relazione a etilometro e circolazione stradale, stanno dando i loro frutti. Tanto è vero che in Italia il consumo pro capite di vino è sceso sotto i 40 litri annui medi.
All'estero la domanda di vini a ridotto tenore di alcool o parzialmente dealcolizzati sta crescendo, ed è giusto che anche i produttori italiani riflettano su questa nuova possibilità di mercato che si sta affacciando, sia pur timidamente.
“I vini a ridotto tenore alcolico, nell'ambito dei limiti di legge relativi alla definizione di vino (min 10°% ) potrebbero essere utili per avvicinare i consumatori al bere quotidiano e per assecondare e conquisdtare nuovi segmenti della domanda sui mercati emergenti” (L'Informatore Agrario).
Ma se è relativamente facile, lavorando in vigna e utilizzando vendemmie verdi, ottenere vini a ridotto tenore di alcool da uve bianche, è possibile ipotizzare un Sagrantino o un Brunello, o un Barolo con la stessa gradazione di un Lambrusco?
La diffidenza degli addetti ai lavori è ancora molta.
Staremo a vedere...
primi sui motori con e-max.it
primi sui motori con e-max.it