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Arriva la primavera: andiam per erbe

24 Marzo 2011
Facili da trovare, gustose e salutari. Perchè non approfittarne?
Le erbe spontanee spesso sono la maledizione dei contadini e di coloro che coltivano gli orti, poiché sono infestanti, molto resistenti alle malattie e ai parassiti e difficili da debellare.
Chi di noi ha un bel prato all'inglese guarda con terrore lo spuntare delle rosette del tarassaco, ma proprio per la loro resistenza queste piante spesso hanno delle proprietà che le rendono preziose dal punto di vista alimentare e fitoterapico.
La cucina tradizionale infatti sapeva usare queste erbe per arricchire i piatti e variare il sapore dei soliti alimenti. Ultimamente si assiste a una riscoperta di questi sapori del passato, tanto che sono in vendita in certi centri specializzati le sementi delle erbe spontanee e queste facilmente si possono reperire, a primavera, nei mercati rionali e in alcuni negozi ben forniti.
C'è però una soddisfazione particolare nell'imparare a distinguere queste piante e a raccoglierle: è facile in primavera vedere qualche persona anziana, munita di coltello e sacchetto di plastica, girare per i prati alla ricerca della "cicoria", della "insalata matta" e così via.
Solitamente la raccolta primaverile delle erbe non danneggia tutta la pianta, se si prestano alcune semplici attenzioni, come quella di raccogliere solamente le cime, che una volta tagliate poi ricacceranno, oppure di prelevare le piante in luoghi nei quali siano piuttosto numerose, in modo da non impoverire le colonie.
Bisogna anche tener presente che alcune piante usate a scopo alimentare vanno mangiate in dosi limitate poiché potrebbero causare lievi disturbi o alterare i gusti dei piatti.
Un'altra delle semplici regole dettate dal buonsenso riguarda i luoghi nei quali crescono le erbe alimentari, che non devono essere inquinati, devono essere lontani da stagni acquitrinosi, fogne, acque putride, scarichi industriali, discariche di rifiuti e strade particolarmente trafficate.
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