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Dossier ''Italia a tavola''

17 Settembre 2010
VII rapporto sulla sicurezza alimentare stilato da Movimento a difesa del cittadino e Legambiente
Stamani ho ricevuto l'interessantissimo dossier ''Italia a tavola'' , il VII rapporto sulla sicurezza alimentare (http://www.affaritaliani.it/static/upl/rap/rapporto-italia-a-tavola-2010.pdf) che il Movimento a difesa del cittadino e Legambiente offrono.
La prima cosa che mi preme sottolineare è l'efficacia degli organi di controllo nella repressione delle truffe. Grazie quindi a Nas, Guardia di Finanza, Ispettorato centrale della tutela della qualità e
repressione frodi dei prodotti agroalimentari, Agenzia delle Dogane, Corpo Forestale dello Stato, Capitanerie di Porto, Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari, Sistema di allerta comunitario.
Lo scorso anno, ad esempio, i N.A.S. hanno effettuato 34.675 ispezioni (+18,7% sul 2008) accertando 23.342 infrazioni (+9,1% sul 2008), di cui 18.774 di valenza amministrativa e 4.568 penale.

Ma diamo una rapida occhiata, per capire in cosa consistono le truffe ai nostri danni.

N.A.S. di Napoli - Operazione “Somatos” (aprile 2009)
A conclusione di attività investigativa avviata nel 2006, è stato scoperto l’impiego di sostanze vietate in zootecnia. Le indagini hanno permesso di disarticolare un sodalizio criminoso operante nel casertano, costituito da titolari di allevamenti bufalini, medici veterinari e farmacisti, i quali hanno utilizzato sostanze proibite (ormoni) per incrementare la produzione di latte e l’ingrasso degli animali destinati alla macellazione. Sequestrati 25 allevamenti, 7.500 capi bufalini e migliaia di confezioni di medicinali.

N.A.S. di Torino - Operazione “Gamma Tuber” (novembre 2009)
Atro arresto di criminali che hanno occultato la presenza della tubercolosi bovina nei loro allevamenti.

N.A.S. di Cremona (giugno 2009)
Arrestati i responsabili di due caseifici per aver commercializzato mozzarelle prodotte con materie prime vietate (caseina e burro) e formaggi “rientrati” poiché scaduti. Sequestrate oltre 4 tonnellate di mozzarelle.

N.A.S. di Milano (luglio 2009)
Trovato uno stabilimento di produzione di formaggi a pasta filata, che usava coadiuvanti tecnologici vietati (biossido di titanio e cellulosa microcristallina),utilizzati per rendere più accattivante, per lucentezza e consistenza, il prodotto caseario finito. Sequestrati Kg 450 di cagliata ed oltre 2 tonnellate di additivi vietati.

N.A.S. di Roma (agosto 2009)
Individuato un caseificio che produceva mozzarelle e formaggi utilizzando materie prime non consentite, quali amido, fecola di patate, caseina e latte in polvere (rinvenuto in confezioni scadute di validità da oltre un anno), senza l’impiego di caglio, nonostante che tale ingrediente fosse indicato in etichetta. Sequestrate 10 tonnellate di prodotti caseari.

Nas di Bologna – Operazione “Soia d’oro” (luglio 2009)
Sgominata un'associazione per delinquere che vendeva olio di soia come olio extra vergine di oliva o olio d’oliva prodotto nella provincia di Foggia ed etichettato con marchi di aziende risultate inesistenti. Sottratti al consumo oltre 13.000 litri di olio sofisticato.

L’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (Icqrf) ha svolto circa 27 mila ispezioni nel corso del 2009, controllando 21 mila operatori e oltre 62 mila
prodotti destinati alle tavole.

Tutto sommato, col vino ci è andata meno peggio che con gli altri alimenti.

È stata data priorità d’azione ai controlli sulle produzioni di qualità regolamentata, legate alle origini, alle specificità e ai metodi produttivi maggiormente rappresentativi dell’agricoltura made in Italy.
Rispetto ai vini di qualità a DOC, DOCG e IGT l’Ispettorato ha svolto 4.470 ispezioni, sottoponendo a controllo più di 3.600 operatori. Complessivamente sono stati controllati 9.426 prodotti e analizzati 801 campioni, di cui il 6,9% è risultato irregolare dai controlli.

Ecco le azioni più significative.
La scoperta di una vasta falsificazione dell’Amarone della Valpolicella. Sono state sequestrate etichette mendaci e prodotti destinati al mercato danese. Questa è forse la truffa più grossa scoperta ai danni del mondo del vino: il 12 settembre nell’ambito dell’operazione “Amarone ter” è stata scoperta una grave violazione a danno di uno dei più pregiati vini italiani, l’Amarone della Valpolicella. Questo veniva contraffatto usando etichette mendaci e poi inviato a una nota ditta danese di intermediazione veniva venduto a una grande catena della distribuzione della Danimarca. Si presume che, dal 2007 al 2009, le bottiglie illegalmente vendute di finto Amarone e altri vini pregiati ammonti a circa 1.200.000 bottiglie per un guadagno illecito di 2.500.000 euro.
Sono state sequestrate 750 litri di vino Nero D’Avola IGT Sicilia illecitamente etichettato e non giustificato dalla documentazione di cantina. Il sequestro di 362.300 litri di mosto e 7.600 litri ha interessato il ‘Primitivo di Manduria DOC 2008, ritrovati senza la documentazione giustificativa e di quella attestante la corretta identificazione del prodotto. Sequestrati 27.200 litri di Pinot Grigio Veneto IGT non rinvenuto nei registri di cantina. Lo stesso provvedimento ha interessato 300 mila litri di mosto bianco e 157 mila litri di vino spumante di qualità illecitamente qualificati come provenienti da varietà moscato.

Tra i cibi, invece è stato effettuato il sequestro di 2,5 t di carne bovina decongelata e destinata a produrre bresaola della Valtellina IGP. La carne bovina proveniva dall’Uruguay era in cattivo stato di conservazione. Altro sequestro di 135 kg di lardo, tra cui confezioni illecitamente evocanti la IGP Lardo di Colonnata.
Il 17 giugno sono state sequestrate 7 tonnellate e 400 kg di carne bovina e prosciutto cotto avariati e in cattivo stato di conservazione, in uno stabilimento di Lentate sul Seveso. Si trattava di sottoprodotti della macellazione e prodotti alimentari che stavano per essere utilizzati nella produzioni di preparati gastronomici a base di carne.

Veniamo ai pomodori.
In Campania, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza, è stata svolta un’azione diretta a contrastare il fenomeno dell’illecito utilizzo della denominazione protetta San Marzano ed ha comportato i seguenti sequestri: oltre 68.000 confezioni di polpa di pomodoro, quasi 94.000 confezioni di pomodoro pelato, oltre 1 milione di etichette nonché circa 205 mila barattoli di pomodori pelati cubettati e circa 3.600 barattoli di pomodori pelati, mancanti della sigla identificativa dell’industria produttrice e circa 143.000 barattoli di pomodori pelati con tenori delle muffe prossimo al 70% e presenza di marciume ed alta percentuale di scarti.

L’agenzia delle dogane per la tutela della salute e della Sicurezza del cittadino si è occupata soprattutto di rintracciare quei prodotti che vengono illegalmente e truffaldinamente immessi nel nostro paese, o che hanno un pessimo stato di conservazione.
Ad esempio, 14 gennaio 2010 i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Foggia, con la collaborazione dei Carabinieri del NAS, nel corso di indagini su importazioni di funghi provenienti dalla Cina hanno sequestrato circa 44 tonnellate di funghi invasi da muffe e vermi. Il carico era contenuto all’interno di 672 fusti stipati in due containers provenienti dalla Cina e destinati a un’industria alimentare della zona.

Le attività di controllo ufficiale del Ministero della Salute (Dipartimenti di Prevenzione delle A.S.L. e II ZZ SS) hanno portato alla scoperta, nei prodotti alimentari destinati al consumo, di contaminanti microbiologici, soprattutto la salmonella, la Listeria ed il riscontro di larve di Anisakis. Per quanto riguarda la presenza di corpi estranei, numerose segnalazioni riguardano principalmente il riscontro di parti di vetro e di metalli in prodotti alimentari, seguite anche da infestazioni di insetti e altri parassiti. I prodotti risultati irregolari sono quasi tutti provenienti dalla Cina.
Frutta secca, snack e prodotti ittici sono le categorie di alimenti che nel 2009 e nei primi sei mesi del 2010 hanno riscontrato il maggior numero di notifiche. Nel caso della frutta secca e snack quasi tutte le notifiche derivano da respingimenti al confine di frutta secca contenente micotossine provenienti soprattutto da Turchia, Tailandia e Cina.

Col pesce è andata decisamente peggio. Molte le truffe in questo settore: meduse in salamoia, squalo secco, cozze provenienti da stabilimenti abusivi e non controllati, oltre 300 tonnellate di pesce scaduto da anni o in cattivo stato di conservazione e la scoperta di una vera e propria filiera di distribuzione nazionale di specie ittiche provenienti dall’area est asiatica sono solo alcune delle frodi alimentari scoperte dalla Capitanerie di Porto nella loro attività di controllo in materia di sicurezza alimentare.
Boom di sequestri nel settore ittico nel 2009: il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera ha sequestrato oltre 1 milione di chilogrammi di pesce, circa il 224% in più rispetto all’anno precedente. Basti pensare che la sola operazione Giano, dal 10 al 23 dicembre 2009, ha portato al sequestro di 500 tonnellate di prodotto e a sanzioni per un milione e mezzo di euro. Gli uomini della Guardia Costiera hanno poi rinvenuto e messo sotto sequestro 71 tonnellate di pesce di generi minori venduto come specie pregiate. In particolare: il pollak come merluzzo; il brosme come baccalà; il pangasio come cernia; il pesce ghiaccio cinese come bianchetto; il pagro atlantico come pesce nazionale fresco di diversi tipi.
A Messina, Castellammare di Stabia e Napoli le indagini hanno invece portato all’individuazione di
partite di cozze provenienti da stabilimenti abusivi e non controllati dal punto di vista sanitario.

Si evince un quadro di furbi e furbetti, che importano prodotti in pessimo stato di conservazione, ammuffiti, scaduti, quando non avariati, destinati a essere rielaborati da compiacenti aziende di trasformazione, per entrare come ingredienti nei cibi pronti, oppure alimenti provenienti soprattutto dai paesi orientali.
Questo dovrebbe farci riflettere sul nostro metodo di approccio al cibo, farci rivalutare i prodotti a km 0 e spingerci ad acquisti più consapevoli.
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