Archivio Storico 2011-2017

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Alla Corte…

05 Luglio 2014

 

un nome d’altri tempi per un ristorante con un tocco di classica innovazione

Per giustificare il mio aumento di peso, al momento ancora gestibile ma su una via pericolosissima, vi darò conto di alcune visite a ristoranti che mi hanno colpita per diversi motivi.

 

Uno di questi è Alla Corte di Appiano Gentile.

Lo chef e patron del ristorante è Matteo Annoni, classe 1980 (un giovincello) che di esperienza in fatto di cucina può vantare un percorso di tutto rispetto. Il suo curriculum gastronomico? Eccolo:

Jean Yves Thomas al Bistrot di Balerna

Massimiliano Alajmo alle Calandre a Padova (3 stelle Michelin )

Jean Pierre Hirlemann al Cygne di Strasburgo (2 stelle Michelin )

Martin Dalsass al S. Abbondio di Lugano (1 stella Michelin )

Gianluca Bos al Conca Bella di Vacallo (1 stella Michelin )

Da tutti questi chef Matteo ha imparato, duramente, la vita della cucina. Una vita non facile e diversa da quella che appare normalmente al pubblico che segue i vari programmi televisivi e cooking show ormai offerti su tutti i canali web.

La passione è talmente forte che lo spinge a voler intraprendere da solo questa attività e lo fa proprio con questo ristorante che è a due passi da casa mia.

L’ingresso si affaccia proprio sulla piazza di Appiano Gentile, di fianco alla chiesa. L’insegna posta fuori proprio da questa corte non è particolarmente visibile e, quando chiedo spiegazioni a Matteo, mi dice che non ha potuto fare altro in quanto lo stabile è protetto dalle Belle Arti e quindi ogni forma di indicazione che si allontana dagli standard previsti è proibita.

La piccola corte, completamente ristrutturata, porta all’ingresso del locale e, in estate, può essere usata come accogliente dehors per apertivi o cene con un’atmosfera resa più romantica e piacevole dalle luci della sera.

Oltre al menu alla carta, un ventaglio di sapori molto interessanti che cambia ogni mese, Matteo propone anche due menu degustazione, uno di terra e l’altro di mare, fatti in modo da accontentare i gusti e i palati più esigenti, con una cucina comunque leggera e non scontata.

Io mi sono divertita con il menu degustazione terra che prevedeva:

Mille foglie di pasta fillo con carpaccio di manzo affumicato su barba dei frati, pomodorini confit e scaglie di castelmagno

Cavatelli verdi con cipolla di tropea su salsiccia croccante, pesto di rucola e ricotta affumicata

Scottadito di agnello su letto di radicchio tardivo, galletta di riso al rosmarino e salsa al taleggio

Bavarese alla birra con spuma alla gazzosa e profumo al cardamomo

Un equilibrio perfetto fra sapori mediterranei, quelli tipici del nord e i decisi gusti del centro.

Ad accompagnare il piacere di questa cena una interessantissima bottiglia di Blanc de Blancs Premier Cru di Veuve Fourny&Fils a Vertus, un Brut Nature che fa sentire tutta la sua potenza, la sua mineralità e la sua freschezza andando a braccetto con i sapori decisi del menu scelto.

Insomma, proprio dietro casa, scopro il gusto di un ristorante ben condotto, piccolo quel tanto che basta per farti sentire a casa, e con uno chef sempre alla ricerca di nuovi sapori da proporre con una ricerca di materie prime estremamente selettiva e attenta.

Già, perché il punto di partenza per Matteo sono sempre le materie prime, i doni della terra e del mare, da trasformare in modo magico in piatti da gustare.

Una pecca?

Sì: la carta dei vini, un pochino limitata e inadatta ad un menu così bello.

Ma ci stiamo già mettendo rimedio. E sarà una bella sorpresa.

 

www.allacorte.org

 

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