Archivio Storico 2011-2017

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La Capanna di Eraclio

15 Giugno 2011
A cena in mezzo al nulla
Avete mai pensato di andare a cena o a pranzo in mezzo al... nulla? Bene, se non lo avete mai fatto provate ad andare alla Capanna di Eraclio a Jolanda di Savoia, e vi stupirete di scoprire quanto questo nulla diventi piacevole, anzi diventi un trionfo per il palato.
La Capanna di Eraclio si trova sperduta tra Codigoro e Jolanda di Savoia, circondata da risaie luccicanti al sole sulle quali sfrecciano aironi cinerini e se avete un pizzico di fortuna potete
vedere anche qualche fenicottero rosa, abbastanza lontano da Ferrara e da Rovigo, ma abbastanza vicino al Boscone della Mesola dove, se dopo un lauto pasto avete voglia di avventurarvi, potete anche vedere il cervo autoctono del delta del Po.
La Capanna non è di certo un posto raffinatissimo per quanto riguarda l'aspetto; l'atmosfera invece, come la cucina, sono decisamente di alto livello.
Tutta la pasta all'uovo è tirata dalla signora Wanda, e dietro ai fornelli troviamo Grazia, la figlia del signor Eraclio, fondatore, in non so quale anno, del ristorante.
La conduzione è rigorosamente famigliare.
Ti accolgono con un aperitivo di Franciacorta Saten e un assaggio di gamberetti fritti su letto di polenta e un delizioso cestino di pane ferrarese con grissini ai semi di papavero davvero ottimi.
Abbiamo ordinato due diversi tipi di antipasto, la passeggiata sul delta con gamberetti fritti e moleche fritte su un letto di polenta bianca e una granseola alla veneziana squisiti. Confesso di avere poi visto passare una ciotolona di cozze ordinate da due avventori del tavolo vicino che mi hanno fatte venire l'acquolina in bocca.
Vasta anche la proposta dei primi , la mia scelta è caduta sugli spaghetti al torchio con moleche, e devo dire che è stata un'ottima scelta, per poi proseguire con un fritto misto davvero
leggerissimo (comprensivo anche di alghe fritte) e per nulla unto, portato in tavola sulla famosissima e ormai quasi introvabile carta gialla che assorbe l'olio.
Anche la qualità del crudo di pesce ha pochi uguali,veramente fantastico. Altro piatto forte è l'anguilla steccata con aglio e arrostita, insomma una vera pacchia per i buongustai.
Il menu può facilmente variare perchè dipende da quello che il mercato dei pescatori offre.
Mi dicono che durante la stagione invernale anche la selvaggina è preparata in modo superbo.
Abbiamo poi terminato con degli ottimi gelati al Mojto e al gelso e io che sono golosa nel DNA mi sono accontentata di due fette di ciambella per fare la scarpetta in un ottimo zabaione cotto.
Per il vino abbiamo continuato con lo stesso Franciacorta Saten dell'aperitivo.
Insomma alla Capanna sembra che il tempo si sia davvero fermato e penso che questo rispecchi l'intenzione di chi lo gestisce, non fatevi trarre in inganno dal nome, più che di una capanna si tratta davvero di un ottimo ristorante che consiglio a chiunque si trovi a passare da quelle parti, ma anche a chi ha voglia di scodellarsi un po' di km per farsi un pranzo o una cena con i fiocchi.
Il prezzo forse non è tra i più popolari, intorno ai 70/80 euro a persona, ma vi assicuro che sono davvero spesi bene.
Io ci torno appena posso.
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