Archivio Storico 2011-2017

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Ristorante Antica Abazia

13 Giugno 2012
Una perla dei Castelli Romani
Conosco questo ristorante da circa un decennio, il “nostro” è stato un incontro tanto fortuito quanto fortunato e da allora, ammetto, non l’ho più abbandonato. Merita tutti i chilometri che i romani fanno per raggiungerlo ed ogni minuto che impiegano per arrivarci dopo aver cercato e trovato un parcheggio.

L’Antica Abazia deve il suo nome all’ex convento del ‘700 che lo ospita e che fa da cornice, con il suo pozzo antico e la sua corte interna, ad un ambiente accogliente e rilassante. Al suo interno i proprietari, i coniugi Vinciguerra, già premiati in passato con una forchetta del Gambero Rosso, ti accolgono con la cortesia dei loro modi garbati, mai invadenti ma sempre attenti agli eventuali bisogni dei clienti.

Il menu propone tutti i sapori dei Castelli Romani e non solo; quando ci vado non manco mai l’appuntamento con le bruschette al lardo di Colonnata che offrono il piacere unico di un crostino di pane caldo con sopra adagiata una sottile sfoglia di lardo che si scioglie a contatto con il palato regalando sensazioni e profumi indescrivibili, questo è uno di quei piatti da assaporare ad occhi chiusi, l’incarnazione del motto “chi ben comincia è a metà dell’opera”.

Si passa poi ai Primi; di solito, amando le paste ripiene, io mi “butto” sui ravioli con fiori di zucca o sui fagottini pera e gorgonzola (vi avverto che, viste le porzioni, alcuni faticano ad andare oltre) ma ho assaggiato con gusto e stupore anche le orecchiette alle ramoracce (erba di campo spontanea simile al broccoletto che cresce rigogliosa da queste parti); Lo stupore deriva dal trovare un tale ingrediente in un ristorante, potremmo dire che, per chi apprezza l’utilizzo delle erbe di campo in cucina, è come andare dal pizzicagnolo e vedere in vendita il Pata Negra: è un’attenzione al particolare, una ricercatezza che chi apprezza approva e da cui lasciarsi coccolare.

Nel caso l’Antipasto ed il Primo non vi avessero saziato potete sfogliare il menu dei Secondi, dove spicca il filetto al pepe verde servito su di una fetta di pane abbrustolita. La prima volta che l’ho ordinato, più che una parte pregiata del manzo, questo filetto mi è apparso in tutta la sua maestosa mobilità, come un’isola con fondamenta sugose, alla deriva in un mare di panna, pepe e umore sapido. Non posso nasconderlo, tra i varie piatti in menu, questo è quello che preferisco al punto tale che io, che di solito amo provare e sperimentare e sono sempre alla ricerca di nuovi sapori, quando mi siedo al tavolo dell’Antica Abazia mi trasformo in un habitué del filetto al pepe verde!

Se ancora non vi sentite satolli o se, come capita a me, siete di una golosità indescrivibile e dopo tre portare avete la faccia tosta di dire, con finta nonchalance: “mi son tenuta uno spazietto nello stomaco apposta per il dessert” ecco che le porte del menu dei Dolci si apriranno e vi troverete di fronte l’ardua scelta: millefoglie con crema chantilly o bavarese alle fragoline di bosco? Io, nell’indecisione, a volte taglio la testa al toro e scelgo la coppa di fragoline di bosco servita con zucchero semolato, un fine pasto che premia le delizie del luogo (Nemi, patria della fragolina di bosco e dell'omonima sagra, è a pochi chilometri di distanza) un "dolce fruttoso" e delicato che chiude in bellezza un pasto dal gusto indimenticabile.

RISTORANTE L'ANTICA ABAZIA
Via San Filippo Neri 19
ALBANO LAZIALE (RM)
TEL. 06 9323187 - 06 9324246
Chiuso il lunedi
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