Archivio Storico 2011-2017

x5

Fausto Borella, il Maestro d’olio

18 Settembre 2014

Sapete la differenza tra olio di oliva e olio extravergine di oliva?

Fausto Borella, esperto di enogastronomia. Per la sua competenza in materia di olio extra vergine di oliva viene definito Maestro d’olio. Per seguire le orme del padre ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza. La necessità di muoversi, di conoscere persone, e di vivere la terra, presto lo hanno portato ad esplorare il mondo del gusto e dell’agricoltura.

Nel 2001, grazie alla presentazione fatta da Leone Ramacciotti, a quel tempo delegato dell’AIS Versilia, ha avuto la fortuna di conoscere Luigi Veronelli. Per due anni ha girato l’intera Italia al fianco del Maestro, vivendo un’esperienza indimenticabile.

Grazie alla conoscenza maturata e vista la scarsa cultura dell’olio d’oliva di qualità in Italia, gli approfondimenti non sono mai abbastanza.Oggi li farò con lui.

D) Fausto, la scelta del consumatore davanti allo scaffale non è facile. Oli extra vergine di oliva con lo stesso nome e i tanti prezzi. Etichette elaborate, e tanti marchi che spesso non facilitano la comprensione della provenienza territoriale. Cosa ne pensi?

R) È talmente scarsa che ad oggi non si è capita la reale differenza tra olio di oliva e olio extravergine di oliva. L’olio di oliva è una miscela di oli raffinati e una percentuale di olio extravergine ancora indefinita. Per essere extravergine, invece, vanno seguiti dei paragrafi chimici e analitici che portano al risultato di avere un olio da 2 euro oppure da 30 euro. Il mio compito, visti l’enorme divario qualitativo tra le due fasce di prezzo e l’attuale e ancora inspiegabile ignoranza su questo, è quello di comunicare – attraverso corsi, eventi e manifestazioni in Italia e all’Estero – la reale cultura dell’olio extravergine italiano di qualità.

D) Quali consigli ti senti di dare al consumatore per indirizzarlo verso una scelta consapevole di un olio d’oliva di qualità?

R) Se sei al supermercato cercare una delle 44 DOP italiane che abbia un costo di circa 6-8€ per 50 cl., altrimenti cercare quell’etichetta che parla in maniera più trasparente e corretta possibile al consumatore: annata di produzione, varietà delle olive, tabella nutrizionale, non tanto con acidità o grassi saturi che lasciano il tempo che trovano, ma con l’inserimento dei tocoferoli (Vitamina E) e dei polifenoli totali che rendono unici gli oli del territorio.

D) Quanto è importante il colore dell’olio e da che cosa possiamo capire che un olio è difettoso?

R) Il colore dell’olio non è assolutamente importante, è arrivato il momento di sfatare molti luoghi comuni. Il colore ci può aiutare, in qualche caso, a comprendere come sarà l’odore, vedendo mucillagini, sedimenti che porteranno per esempio al difetto di morchia. L’olio difettoso si riconosce dopo pochi assaggi e degustazioni di campioni difettosi fatti attraverso i corsi.

D) Cito un’affermazione ascoltata in un tuo intervento che condivido pienamente: “La filiera dell’olio del contadino gli costa almeno dieci euro al litro. Un olio d’oliva che costa tre euro non è un olio extra vergine d’oliva, ma solo una bugia per il consumatore”.  A questo punto ti chiedo: Ma un olio con questo costo com’è ottenuto?

R) Attraverso navigazioni di navi di olio nei migliori porti italiani. Oppure attraverso una incontrollata tratta dell’olio non certificato del Sud che invade le regioni italiane fino alle Alpi.

D) Spesso nel condimento, si abbonda con l’olio d’oliva in modo errato. A quanto corrisponde un uso consapevole mensile per una famiglia media?

R) Come disse il Presidente del Consorzio IGP Toscano, l’uso quotidiano di olio extravergine a persona incide per il costo di 2 sms al giorno. Allora ce lo possiamo permettere un olio extravergine di qualità oppure no?

D) Veronelli scriveva: “L’olio come il vino, l’olivo come la vite”. Condividendo pienamente il pensiero vorrei che al ristorante mi venga presentato non solo il vino, ma anche l’olio che mi viene servito. Chiedere che il personale addetto alla sala venga formato in tal senso è un’utopia o una speranza?

R) È una speranza. Considerando, però, che da 11 anni organizzo corsi, prima grazie all’Associazione Italiana Sommelier dell’Olio di Franco Ricci, e in seguito con la mia Accademia Maestro d’olio. Alle mie lezioni ho sempre avuto una percentuale bassissima di ristoratori, camerieri, maître e addetti ai lavori che sarebbero in assoluto i veri ambasciatori di questo messaggio.

D) Sei un esperto di aceto.  E’ ormai consuetudine trovare sui banchi dei supermercati aceti balsamici da pochi euro. Cosa ne pensi e cosa consigli al consumatore?

R) Non sono propriamente esperto di aceto. Conosco la materia perché mi affascina. Il discorso è simile all’olio. Esiste un disciplinare molto rigido e ben strutturato che i produttori devono seguire per ottenere la DOP Aceto Balsamico Tradizionale di Modena o Reggio Emilia. Il prodotto confezionato in bottigliette da 10 cl può arrivare a costare anche 100 €. Per quanto riguarda l’aceto balsamico da usare tutti i giorni, l’unico riferimento qualitativo è il prezzo. Se costa meno di 10 – 15 € per bottiglie da 25 cl. vuol dire che all’interno è aggiunto caramello al 2% e non è invecchiato in caratelli.

Un ringraziamento particolare a Fausto Borella. Non stanchiamoci di parlare di olio d’oliva italiano di qualità, una nostra ricchezza unica al mondo.

“Quello che fece mio padre fu molto più di una semplice stretta di mano; capì che non sarei mai stato portato per studiare tutta la vita regole e norme che non mi appartenevano. Avevo bisogno di staccarmi da una scrivania e viaggiare, conoscere, assaporare ed emozionarmi. In una parola vivere la mia terra.”Fausto Borella

 

primi sui motori con e-max.it
primi sui motori con e-max.it