Archivio Storico 2011-2017

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Più taralli per tutti!

31 Gennaio 2015

…anche per vegetariani

La “Leopoldo Infante”, storica azienda di taralli di Napoli, possiede in quel di Napoli tre spazi di vendita: in via Toledo, via Vittoria Colonna e via Scarlatti, locali che sono al tempo stesso caffetteria, bar, pasticceria, forno, gelateria e cocktaileria.

Ha da poco però inaugurato un quarto punto vendita, un cafèbar sorto lungo il Decumano inferiore (più noto come Spaccanapoli) all’angolo con Piazza San Domenico Maggiore, in centro città e, per l’occasione, ha inaugurato anche un nuovo tipo di taralli. 

Si tratta di un prodotto ideale anche per vegetariani, totalmente privo di grassi animali, ma buono e saporito come gli originali taralli a base di sugna. Questi nuovi taralli hanno invece l’originale particolarità di essere a base di olio di oliva, veg al 100% e non solo. Essendo anche senza uova e senza latte o prodotti derivati da animali, questi particolari taralli “Leopoldo Infante” sono ideali anche per i palati vegani più esigenti (e intransigenti). Insomma, un ottimo metodo per allargare il bacino di consumatori “tarallo addicted”. Così preparati i taralli risultano essere leggeri, croccanti e ovviamente delicati al palato. Ma questa è solo una delle nuove varianti, che va ad aggiungersi alle altre: taralli ai fiarielli, ai peperoni e alle mandorle. La ricetta per prepararli è la stessa da sempre e prevede un unico metodo di lavorazione: quello manuale, artigianale. Ciascun tarallo è infatti lavorato a mano sin dai tempi di nonno Leopoldo, storico fondatore dell'azienda (ora siamo giunti alla terza generazione).

Forse non tutti sanno che anticamente i taralli erano acquistati come tipico dessert domenicale, spiazzati poi nel corso degli anni, da dolci e piccola pasticceria. Ma il consumo del tarallo, quello caldo, croccante e saporito, non è mai passato a Napoli come in tante altre zone del sud Italia. La Leopoldo Infante ha oggi ampliato la scelta di sapori e inventato il cuoppo a misura di tarallo, per rilanciare uno street food di qualità, tramite un cuoppo che ricorda quello fatto di carta paglia per contenere le fritture di pesce, o le famose caldarroste ma che- rispetto a questi – è più “trendy”, con i suoi pois neri (che fanno pendant con le decorazioni tradizionali del punto vendita). 

Un cibo tradizionale, servito con un packaging tradizionale, entrambi però rivisitati in chiave moderna per adattarsi alle mode, alimentari e non, che oramai permeano le nostre vite e che – se cavalcate – possono portare guadagni e nuovi stimoli a chi saprà riconoscerli e approfittarne

 

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