Archivio Storico 2011-2017

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Orto Botanico Pomona

30 Luglio 2014

Alla scoperta del giardino delle meraviglie

 

ai tanto cara mi fu una passeggiata, con alcuni cari amici, alla scoperta di un'oasi di pace, un gioiello verde nel cuore della splendida Valle d'Itria, precisamente a Cisternino presso 

'I giardini Pomona'. La mia prima visita in un centro botanico, e che prima volta!

All'arrivo, troviamo ad accoglierci il fondatore, nonché il presidente della onlus che gestisce la struttura il dott. Paolo Belloni.

Il progetto del conservatorio botanico abbina la conservazione della natura all’accoglienza turistica a basso impatto, in un contesto paesaggistico di grande fascino.

“Il nome Pomona - ci spiega - deriva dalla dea latina protettrice di orti e frutteti. Nell’iconografia classica e neoclassica viene spesso rappresentata con un ramoscello di ulivo in una mano, un tralcio di vite nell’altra ed una cornucopia traboccante di frutti ai suoi piedi”. Ignoravo la presenza in zona di un orto botanico, è stata una piacevole esperienza, una sorta di visita nel giardino delle meraviglie. 

La ricchezza e la particolarità di questa banca della biodiversità delle piante da frutto può essere compresa solo visitandola di persona.

Ampio e variegato il patrimonio delle erbe aromatiche, piante fruttifere e non.

“Sono già state messe a dimora oltre 800 cultivar (varietà coltivate) di fruttifere arboree – racconta Belloni - la maggior parte delle quali costituite anteriormente al 1950, data orientativa che segna il passaggio dall’agricoltura tradizionale a quella meccanizzata. 

La collezione principale riguarda la specie Ficus Carica, che, con oltre 250 accessioni ne fa una delle collezioni rilevanti nel bacino del Mediterraneo.

È presente anche una collezione di melo e pero di una trentina di varietà raccolta  tra il 1999 ed il 2001 nel Parco Nazionale del Cilento,Vallo di Diano (SA), ed altre fruttifere rare tra cui la mela api etoilé, reintrodotta in Italia da Pomona onlus e proveniente dal conservatorio botanico di Gap, in Francia. 

Ci sono inoltre una quindicina di varietà di peri locali e una trentina di mandorli”.

Negli interspazi lungo i filari delle fruttifere sono state messe a dimora erbe aromatiche in pieno campo sempre nell’ottica della biodiversità delle specie. 

Il visitatore si ritroverà ad apprezzare i profumi caratteristici di rosmarini, timi, salvie, mente, issopi, artemisie, santoregge, o vedere piante note ma di non larga diffusione come liquerizia, citronella, rafano, rabarbaro, elicriso, lemon grass cinese e tailandese, ruta, melissa, canfora, ecc.

Non solo cultura ma anche impegno nel sociale, i giardini Pomona sono partner del progetto: Revive time,  dell’albero del kaki (www.kakitreeproject.com).

“Il 9 agosto 1945 Nagasaki veniva bombardata con un ordigno atomico - sottolinea il dott. Belloni. Sembrava che qualsiasi creatura vivente fosse morta, invece, sotto le macerie, ci si è accorti che erano sopravvissute alcune pianticelle tra cui una di kaki, anche se piuttosto malconcia. 

L’alberello, circondato da ogni cura, è cresciuto bene fino agli anni 90 del secolo scorso quando ha iniziato a dare segni di malattia. 

È ritornato in buona salute grazie alle cure del botanico Masayuki Ebinuma.

Nel 1994 Ebinuma ha iniziato ad affidare le pianticelle ai bambini delle scuole in visita alla città di Nagasaki, chiedendo loro di farle crescere perché diventassero simboli di pace.

Le pianticelle di kaki sono divenute il simbolo del superamento delle barriere dello spazio e del tempo, nonché della rinascita della vita e della speranza.

Pomona ha ricevuto dal Giappone la pianticella del Kaki di Nagasaki che ha messo a dimora, con una cerimonia bellissima, il 24 aprile 2012, alla presenza del prof. Masayuki Ebinuma. Abbiamo voluto dedicare a questa pianta simbolica il terreno migliore del Conservatorio botanico. 

Il Kaki è circondato da 596 piantine di lavanda disposte a labirinto a significare che alla pace si arriva dopo aver percorso la strada necessaria al suo raggiungimento”.

 

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