Archivio Storico 2011-2017

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La Cena della Legalità da Reggio Calabria a Pescara

05 Aprile 2016

Filippo Cogliandro chef contro le mafie

 

Una “tre giorni” per raccontare la coraggiosa storia di uno dei personaggi simbolo della lotta alle mafie in Italia. Per la prima volta Pescara ospita Filippo Cogliandro, chef calabrese del ristorante l’Accademia (Reggio Calabria) che nel 2008 si ribellò al pizzo e denunciò i suoi estorsori. Da allora la sua vita è cambiata, ed è partito il suo impegno per la diffusione della legalità, culminato nella creazione della prima spiaggia di “Libera”, l’associazione contro le mafie di don Luigi Ciotti e la nascita del Progetto de Le Cene della Legalità nel 2012.

Nei suoi occhi scopri la Calabria, glielo leggi negli occhi quando parla e il suo obiettivo, come chef, e’ quello di contribuire a dare alla sua terra  un’identità gastronomica ben definita,  attraverso la valorizzazione delle realtà locali, creando profonde sinergie fra i prodotti del suo territorio,  i produttori di olio e vino e naturalmente la pesca e l’agricoltura. In questo modo la secolare cura del territorio diventa, attraverso anche la sua scuola di cucina, un patrimonio da trasmettere ai giovani.

Filippo è fermamente convinto che la sua cucina, la sua arte culinaria, per essere tale, debba poggiare sull'alta qualità delle materie prime e sul rispetto del prodotto e del territorio, trovando in quest'ultimo la sua fonte di ispirazione; la sua è una continua ricerca della sua terra, non una rivisitazione nostalgica della "tradizione” ma piuttosto una filosofia che supera i confini della cucina e mira ad essere una sintesi attuale degli insegnamenti del passato. 

Prosegue così il Tour gastronomico de “Le Cene della Legalità” di Filippo Cogliandro, iniziato nel 2012 a Firenze, il progetto che parla dello chef che si è ribellato alla mafia, che ha rinunciato alla scorta, che vuole raccontare la sua storia soprattutto ai giovani nelle scuole, negli istituti alberghieri….perchè…il silenzio uccide…..e Filippo è a Pescara per una “tre giorni”, ospite del Lions Host Pescara, su iniziativa del Presidente D.ssa Carla Perrucci, nell’ambito del programma annuale relativo al tema di studio distrettuale “Etica e Legalità” con il coinvolgimento dell’intera  Zona Lions; l’Associazione ha invitato lo chef calabro Filippo Cogliandro, eletto Ambasciatore della Ristorazione Antiracket nel mondo, per un momento carico di significati sul tema della legalità, per un appuntamento che si pone come obiettivo quello di ricordare le tante vittime innocenti della violenza criminale e mafiosa, e che vuole ribadire la volontà di uno straordinario impegno civile da parte del mondo Lions, al fianco di quanti si spendono quotidianamente contro ogni forma di criminalità e per l’affermazione della cultura della legalità e della giustizia sociale. 

I tentacoli della mafia si sono infiltrati nel settore della ristorazione ormai in ogni modo, infatti, già nel 2011 l’attuale Presidente del Senato Piero Grasso aveva stimato un volume di affari di un miliardo di euro e non c’è motivo per non ritenere che questa cifra non sia aumentata in modo esponenziale. E Filippo, che opera nella difficile realtà calabrese, e, fedele alla sua convinzione che “il silenzio uccide”, racconta la sua esperienza di imprenditore che si è ribellato alla logica del “pizzo” con interventi presso la scuola alberghiera dell’IPSARR De Cecco di Pescara e con La Cena della Legalità, il suo progetto  nato nel 2012 per raccontare  con un Tour nelle diverse città italiane e all’estero la sua cucina abbinata alla cucina del territorio ospite,  il fil rouge che serve da pretesto e da tema per celebrare uno scambio di emozioni e di conoscenze, una rete sociale per raccontare  alla gente la sua storia, un modo di incontrarsi per scrivere insieme la nuova pagina di una storia comune.

E il tema della serata, oltre alla Legalità, è quella di abbinare i colori e i sapori di cui è fatta la sua vita, il colore del mare della Calabria ai sapori della terra d’Abruzzo, i profumi delle distese di prati pieni di ulivi alla fiabesca pesca con i Trabocchi, le scurpelle e i mostaccioli ai alla cipolla rossa di Tropea, la 'nudja di Spilinga, il Pecorino del Monte Poro, il formaggio delle Serre, il mare abruzzese di San Vito Chietino, i confetti di Sulmona……….

Nel suo menù ogni ricetta diventa la scusa per esplorare prodotti e piatti, per raccontare storie di vita, personaggi e luoghi, un racconto dell’Italia, un raro e ricchissimo crocevia di sapori e profumi, ogni cena racconta un territorio, i suoi vini, le tradizioni gastronomiche di quell'area, la sua cucina e i suoi prodotti tipici. Ogni ricetta è arricchita di una sezione sull'abbinamento con il vino e su parentesi di approfondimento su prodotti locali. 

Come dice Filippo:

La passione per il cibo mi ha “scaraventato”, all’interno di una cucina, dove il friccichio dell’olio caldo, l’ardire dell’acqua in pentola, il battito della lama sul tagliere e l’orchestra degli arnesi in cucina diventano musica per le mie orecchie e stimolo alla mia fantasia: vivo di sensazioni e di colore, mescolando gusti e piaceri, desiderando appassionatamente di “sporcarmi le mani” .  

E’ così che ho costruito la mia esperienza e l’ho messa insieme nei miei piatti: la stagionalità dei prodotti, la loro selezione e qualità, la reinterpretazione della cucina del territorio, questa è la filosofia che tutti i giorni accompagna le scelte della mia cucina;  il gioco, la "ricerca di un emozione" da regalare a chi vuole gustare un mio piatto.

L’attesa che precede l’inizio di un emozionale  “viaggio gastronomico” è il tempo che impiego per la presentazione attenta e scrupolosa di ogni mio piatto.

 

 

 

Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”   

Paolo Borsellino

 

www.laccademia.it

 

Press Cristina Vannuzzi

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