Archivio Storico 2011-2017

x5

Vino, letteratura e arte si incontrano a Firenze

26 Gennaio 2016

Anche le letteratura italiana è un profluvio di coppe, calici, botti e bicchieri, che potremmo cominciare a libare in uno dei cortei carnascialeschi di Lorenzo, brindando poi con Pulci e con Ruzante o sorbendo il veleno della Mandragola che scalda i sensi, fino a percorrere i filari di vigne più moderne, in cui il vino è croce e delizia di questo accidente che è l’essere uomini e donne. (Daniela De Liso, Letteratura di vino)

Giovedì 21 gennaio da Cuculia, il Ristorante Libreria in via dei Serragli a Firenze, dove ospitalità e scaffali pieni di libri sono l’ambiente ideale per la buona tavola, si è presentato alle ore 18,00 il libro Letteratura di vino di Daniela De Liso (Franco Cesati Editore). Un vero e proprio viaggio alla scoperta del vino tra le pagine della letteratura: il libro, infatti, ripercorre attraverso i versi e i racconti di Pavese, Verga, Manzoni, Alvaro e Boccaccio, i grandi classici del passato che leggiamo ancora e i vini narrati che beviamo anche ora.

Daniela De Liso, ricercatrice di Letteratura italiana al Dipartimento di Studi umanistici dell’Università degli Studio Federico II di Napoli, nella prima parte del volume, parte da alcuni tra gli autori più importanti della letteratura latina, come Virgilio, Orazio e Marziale, e ne approfondisce i versi per capire il modo in cui vivessero il vino, per scoprire come a quell’epoca fosse considerato un rimedio per lenire la sofferenza. 

Nella seconda parte del libro l’autrice scopre invece che il bere non è unicamente remedium doloris ed immergendosi nei racconti del Decameron di Boccaccio, nel poema di Ariosto, nelle vigne dei Promessi Sposi, scopre un modo inedito e originale di rileggere i grandi autori che hanno segnato la storia della letteratura italiana. 

A coordinare i lavori è stato l'editore Franco Cesati, accompagnato dalla degustazione di un vino tipico toscano, il Nobile di Montepulciano dell’azienda Luteraia, prodotto conservando la lavorazione di un tempo, quel mix di metodiche tradizionali, dedizione e competenza che oggi fa di questo vino di gran qualità, con i suoi sentori di frutti di bosco, chiodi di garofano e delicata vaniglia, uno dei più conosciuti a livello internazionale.

Ad arricchire l’incontro di suggestioni ed emozioni visive, ci sono state le tele e la presenza di Elisabetta Rogai, l’artista che dal 2011 dipinge quadri wine-made, opere realizzate con il vino che col passare del tempo invecchia e cambia colore, proprio come un buon rosso. Quando la tela bianca incontra un pennello bagnato di vino rosso, nelle abili mani di Elisabetta Rogai, si delineano dipinti eccezionali come quello della Madonna dipinta nel drappellone dell’ultimo Palio di Siena, che guarda in basso verso Piazza del Campo. Tra le opere più significative, la Rogai annovera il Ritratto di Oriana Fallaci, l’affresco realizzato su commissione nel 2008 per il 70esimo anniversario della Scuola di Guerra Aerea di Firenze e la sua Sintesi, olio su tela, donata dal Capo di Stato Maggiore Aeronautico al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per gli 85 anni del Corpo.

 

primi sui motori con e-max.it
primi sui motori con e-max.it