Archivio Storico 2011-2017

x5

Aldo Moro di Montagnana: un ristorante speciale per un'occasione speciale

22 Dicembre 2014

Piccole Cuoche Crescono

Forse non vi ricordate, e come potreste! Sono così tanti gli articoli pubblicati sul Cavolo Verde! L’anno scorso vi ho proposto un servizio su una giovane donna che ha scelto di dedicarsi alla cucina di qualità. Uscita dall’accademia di Cucina Alma di  Colorno,  Silvia si è subito tuffata nella realtà del ristorante di famiglia, L’Aldo Moro di Montagnana.  Qualche giorno fa, per festeggiare  il 41° anniversario di matrimonio, io e mio marito Loris  abbiamo deciso di trascorrere qualche ora in questo ambiente caldo e ospitale, con  musica discreta come sottofondo, cibo trattato con amore e splendidi vini di qualità. Vediamo se dalla teoria Silvia è passata con successo alla pratica.

Decidiamo per il Menù Degustazione. Ci sembra equilibrato e vario.  Sicuramente il menù alla carta ci avrebbe permesso una scelta più ampia, ma oggi siamo un po’ pigri. Vediamo come va!

In attesa degli antipasti viene servito un crostino con baccalà mantecato all’anice stellato; tiepido e cremoso prepara il palato senza appesantire. Buono davvero!

Una vera sorpresa è la crema di rape rosse, cappesante al lime e zenzero con meringa di cappuccio viola. Sergio, papà di Silvia, mi invita a gustarla con gli occhi chiusi, quasi in meditazione, come fossi sottoposta a un massaggio rilassante. Con la mente già turbata dal primo vino servito, un Olivetani dell’azienda Zanovello 2013, bianco fermo ammorbidito da una punta di moscato, scivolo nel sogno “enologico”. Accidenti, Sergio, cosa mi fai scrivere, sembro già ubriaca!

La cappasanta, morbida e saporita si coniuga felicemente con la delicata meringa che, inspiegabilmente, profuma di lavanda; lavanda? Attenta, il vino fa brutti scherzi, ma questa è stata la mia sensazione olfattiva.

La battuta di Angus, calamaretti spillo, salsa al pistacchio e pane croccante è squisita;  carne tenerissima tagliata a coltello con gli spillo che si sciolgono letteralmente in bocca. I crostini serviti non bastano a raccogliere tutta la salsa, ma, per fortuna, ho un vassoio invitante di pane, davanti a me. Grissini e crackers fatti in casa rivelano la loro qualità già al primo morso e io non disdegno la scarpetta.

 L’ultimo antipasto è un gelato al fois gras  con polenta calda e tartufo nero: delizioso!

I ravioli di oca con arancia e gelatina di recioto  sono abbinati a un bianco intrigante. Un Anselmi Capitel Foscarino 2013 prodotto nella zona di Soave.

L’alternanza dei vini sta producendo un certo effetto “abocchio”. Scusa, ripeti, vuoi dire che sei quasi addormentata, Roberta mia? No, no, ma un po’ allegramente insonnolita sì! Un dolce abbandono  che mi fa sentire semplicemente bene.

Dunque, riprendiamo; il goloso filetto di cervo con crema di carote al profumo di patchouly, finocchio e caffè è abbinato a un vino quasi sconosciuto, frutto dei nostri colli Euganei; un rosso con uve cabernet, merlot e raboso, Terre del  mosto 2010,  Tenuta San Basilio: 15 gradi di bontà! 

Un Passito  dei Monti Lessini  accompagna con discrezione il vassoio dei dolci, tra i quali spicca, lieve, la millefoglie alle castagne, versione personalissima del classico montebianco. Una crema delicata per un dessert morbido alternato a una sfoglia leggerissima e  friabile. 

Un caffè e le praline “mou” completano piacevolmente il pranzo.

Se passate da Montagnana vi consiglio un salto in questo bel ristorante di lunga esperienza, ma rinnovato nelle proposte e nella presentazione dei piatti. Il prezzo è in linea con la qualità delle preparazioni e la professionalità gentile e competente del servizio; 60 €, selezione di vini compresa, sono davvero ben spesi.

Silvia è affiancata da uno staff di primordine: la sorella Elisa, il fratello Aldo, la brigata di cucina e di sala  e i genitori che sorvegliano con discrezione, pronti a intervenire con consigli e aiuto concreto.

Una bella famiglia con una passione che viene da lontano.

primi sui motori con e-max.it
primi sui motori con e-max.it