Il cuore nel nostro organismo svolge la funzione di una pompa, che spinge il sangue lungo le vene e le arterie per portare alle cellule ed ai tessuti i materiali di cui hanno bisogno.
Funzione basilare della circolazione è il trasporto dell’ossigeno, che riveste importanza vitale soprattutto per il cervello, le cui cellule, i neuroni, possono sopravvivere solo se adeguatamente ossigenate.
Il ventricolo sinistro del cuore provvede alla circolazione arteriosa, spingendo il sangue ossigenato in tutto il corpo, mentre il ventricolo destro provvede alla circolazione venosa, che porta il sangue carico di anidride carbonica ai polmoni, dove viene nuovamente ossigenato tramite la respirazione.
Un cuore in buona salute pompa il sangue in maniera ritmica e regolare, sviluppando, in un soggetto sano, una pressione massima di 120 mmHg circa – sistolica – ed una pressione minima di 75 mmHg circa – diastolica.
Questi valori sono ovviamente influenzati dallo stato di salute soggettivo e dalla storia personale di ognuno di noi, ma in linea di massima possono essere considerati validi.
Tuttavia, un’alimentazione scorretta può pesantemente influire sulla buona salute del cuore.
Infatti, l’endotelio vascolare, cioè lo strato di cellule che riveste la parete dei vasi sanguigni, produce delle sostanze in grado di proteggerne la superficie e di opporsi ai meccanismi patologici che possono portate all’accumulo di scorie e di sostanze di rifiuto.
Quando il percorso del sangue incontra ostacoli, il cuore fa più fatica a pompare e la pressione sanguigna si alza.
La produzione dei fattori di rilasciamento, cioè le sostanze che mantengono in condizioni ottimali i nostri vasi sanguigni, può essere compromessa in maniera irreversibile da un’alimentazione scorretta, provocando l’insorgenza di patologie come l’arteriosclerosi – indurimento dei vasi – e la trombosi – occlusione dei vasi da parte di coaguli di varia natura.
Un cuore sottoposto ad uno sforzo eccessivo fa alzare in maniera incontrollata la pressione sanguigna, con conseguenze che possono andare dall’ictus all’ischemia, all’aneurisma.
I sintomi maggiormente indicativi di problemi al cuore e alla circolazione sono moltissimi, i più preoccupanti sono dolori al petto, palpitazioni, aritmia – battiti irregolari – e dispnea – respiro corto in situazione di riposo.
Altri e più preoccupanti sintomi sono perdita improvvisa della coscienza, cefalea protratta – in soggetti non affetti abitualmente dal disturbo – o difficoltà di concentrazione, perdita di sensibilità in una o più estremità, perdita di forza, vertigine, dolore improvviso al braccio sinistro, crampi ed irrigidimento degli arti inferiori, cute fredda o sudata.
Ovviamente questi sono sintomi comuni anche ad altre patologie, quindi non è il caso di drammatizzare, tuttavia la loro insorgenza repentina può essere indizio di infarto, di ischemia celebrale o periferica, di trombosi o di embolia.
In questo caso, oltre a contattare il medico curante, che ci prescriverà i controlli del caso, è d’obbligo analizzare in maniera onesta il nostro quadro alimentare, per verificare se vi siano situazioni di pericolo che possono influenzare la salute del nostro cuore.
Ecco le principali abitudini alimentari rischiose, da correggere o eliminare:
- Eccesso di Sale: il sale in eccesso provoca un innalzamento della quantità di sodio nel sangue, le cui conseguenze primarie sono l’indurimento delle pareti sanguigne e la ritenzione di liquidi.
Benché una minima quantità di sodio sia indispensabile per il corretto svolgimento dei processi metabolici, è necessario limitarne l’assunzione, ed è quindi buona norma ridurre l’uso di sale, sostituendolo magari con spezie o con sale a basso tenore di sodio.
- Eccesso di Alcool: un bicchiere di vino a pasto favorisce lo sviluppo del colesterolo buono (HDL), riduce l’eccesso di aggregazione delle piastrine, ed ha un’azione antiossidante grazie alla presenza di Flavonoidi.
Tuttavia un’assunzione eccessiva di alcool, in particolare tramite superalcolici, ha pesanti effetti sulla salute del fegato – cirrosi – e favorisce lo sviluppo del colesterolo cattivo (LDL), oltre a stimolare eccessivamente il sistema nervoso simpatico, tutti fattori che possono provocare l’insorgenza di placche arteriosclerotiche.
- Eccesso di Condimenti di origine Animale: strutto, burro, ma anche uova ed insaccati sono tutti alimenti ricchi di colesterolo, che può formare dei depositi lungo la circolazione ed ostruire il percorso del sangue, provocando fenomeni come trombosi, ischemia ed ictus.
Il loro consumo andrebbe quindi limitato a favore di grassi di origine vegetale – olio d’oliva, olio di semi, margarina – e di carni magre – vitello, pollo – che contengono meno sostanze potenzialmente aggreganti.
- Consumo Sporadico di Frutta e Verdura: un’alimentazione troppo proteica provoca non solo un sovraffaticamento dell’apparato digerente, ma anche un progressivo indurimento delle arterie a causa dell’accumulo di scorie legate a sostanze nutritive di origine animale.
Un consumo regolare di frutta e verdura aumenta la percentuale di fibre nel sangue, mantenendo puliti i vasi sanguigni e favorendo la naturale eliminazione delle scorie lungo il tratto intestinale.
Conosciuto da sempre come sede dei sentimenti, il cuore è forse più del cervello il motore del nostro corpo.
La sua incessante attività ed il suo battito regolare sono infatti le operazioni che consentono il corretto svolgimento delle normali attività fisiologiche, compresa quella celebrale.
E’ quindi nostro preciso dovere trattarlo bene, correggendo tutte quelle abitudini anche alimentari che possono comprometterne il funzionamento e, con esso, la nostra buona salute.
Foto di Amber Faust su Unsplash
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