Il 6 ottobre, nella cornice storica di Palazzo Valentini a Roma, si è tenuta la cerimonia di premiazione dei vini italiani vincitori del Concours Mondial de Bruxelles 2025, una delle competizioni enologiche più prestigiose al mondo. L’evento ha celebrato l’eccellenza vitivinicola del nostro Paese, offrendo l’opportunità di degustare non solo le etichette premiate, ma anche vini poco noti e vitigni rari. Fondato nel 1994, il Concours Mondial de Bruxelles è oggi considerato un punto di riferimento nel panorama enologico internazionale. Ogni anno, oltre 15.000 vini e distillati vengono assaggiati rigorosamente alla cieca da una giuria internazionale composta esclusivamente da professionisti del settore, in rappresentanza di oltre 50 Paesi. Di tutti questi vini, solo un terzo viene premiato. Questo metodo di valutazione, imparziale e orientato esclusivamente alla qualità del prodotto, garantisce un risultato credibile e di alto valore per i produttori, tenendo anche conto delle differenze culturali che ci sono tra esaminatori di diverse parti del mondo. La 32ª edizione si è svolta lo scorso giugno a Yinchuan, nella regione cinese di Ningxia, nuova frontiera emergente del vino. In questa sede, 7.165 campioni da 49 nazioni sono stati sottoposti all’analisi sensoriale di 375 esperti internazionali. Un’edizione che ha messo in evidenza l’eccezionale varietà e qualità della produzione mondiale, premiando anche Paesi emergenti come Bolivia, Mauritius e Kazakistan.

L’Italia è stata protagonista assoluta di questa nuova edizione del concorso e ha dimostrato ancora una volta il suo peso specifico nel panorama vitivinicolo mondiale. Le etichette italiane hanno conquistato ben 582 di cui 24 Gran Medaglie d’Oro (8 di queste dalla Sicilia), 218 Medaglie d’Oro e 340 d’Argento. Nella categoria Sauvignon Selection Concours Mondial de Bruxelles hanno primeggiato Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia (2 Gran Oro, 22 Argento, 9 Oro). Tra i vini italiani più acclamati dell’edizione 2025 spicca anche il Cima Caponiera Riserva 2018 della Società Agricola Ca’ Rugate (Veneto), premiato come Rivelazione Italiana dell’anno. Un Amarone biologico, nato da vigne coltivate su pendii scoscesi della Valpolicella, che unisce eleganza, sostenibilità e un forte legame con il territorio. La Sessione dedicata ai Vini Effervescenti ha regalato un ulteriore motivo di orgoglio all’Italia che ha ottenuto 97 medaglie, tra queste spiccano le 2 Grandi Medaglie d’Oro conquistate entrambe dalla Franciacorta Centinari. Anche nella categoria dei vini fortificati, l’Italia ha lasciato il segno con 26 medaglie, tra cui 3 Gran Medaglie d’Oro e il Trofeo Rivelazione 2025. In totale, le medaglie conquistate dall’Italia sono state numerose e significative, rafforzando la posizione del nostro Paese tra i leader mondiali nella qualità enologica. Un’ulteriore testimonianza della capacità italiana di eccellere anche in segmenti meno commerciali, ma di grande valore tecnico ed espressivo.

Dunque, Concours Mondial de Bruxelles 2025 ha consacrato ancora una volta l’Italia tra i grandi protagonisti del vino mondiale. Con riconoscimenti distribuiti su tutto il territorio nazionale e successi in tutte le categorie, la viticoltura italiana dimostra di essere più viva e dinamica che mai. In questo scenario, anche Roma fa la sua parte, ospitando ancora una volta uno degli eventi dedicati al vino più prestigiosi al mondo. “Desidero rivolgere i complimenti e i migliori auguri al Concours per la professionalità e l’attenzione con cui portano avanti il loro prezioso lavoro, capace di unire Paesi e culture sotto il segno del vino – ha affermato Pierluigi Sanna, Vicesindaco della Città Metropolitana di Roma -. Un’unione che, oggi più che mai, in un contesto internazionale segnato da forti tensioni, assume un valore profondo. Il CMB è ormai legato in modo forte e riconoscibile a Palazzo Valentini: da anni portiamo avanti questa collaborazione con entusiasmo e continueremo a farlo anche il prossimo anno in occasione della nomina di Roma a Capitale Europea dello Spazio 2026. Un riconoscimento che rafforza il ruolo della nostra città come punto di riferimento per cultura enogastronomia ma anche innovazione, ricerca e la space economy”.

  • Articoli
Sono nata e vivo a Roma. Mi sono laureata in Lettere alla Sapienza e dopo un master in Web Marketing e New Media ho lavorato nel settore della Comunicazione e degli eventi. Oggi mi occupo di divulgazione cinematografica in ambito museale e amo viaggiare in maniera spasmodica. Sono cresciuta in una famiglia di astemi, ma visto che ho sempre fatto il contrario di tutto e di tutti, ad un certo punto della mia vita ho deciso di diventare sommelier. Amo il vino in tutte le sue sfaccettature, ma quello che mi piace di più è indagare i legami e scoprire le intermittenze che ci sono tra il mondo del vino e quello dell’arte. Le mie degustazioni sono sempre delle occasioni per condividere, con amici e curiosi, le suggestioni e i richiami tra le note sensoriali di un vino e l’universo artistico. Forse la mia si può chiamare deformazione professionale, ma ormai non riesco più a coltivare le mie passioni per il cinema, il cibo e i viaggi senza condirle con tannini e perlage.