Cari amici lettori e autori di Cavoloverde, queste righe escono dai miei soliti canoni divulgativi e non vi saranno parole scritte dedicate a qualche erba, ai mieli o ad altri aspetti della cultura alimentare. Scrivo dopo un po’ di silenzio dovuto a varie questioni famigliari che mi hanno impegnato e distolto dalla scrittura per gran parte dell’anno appena finito. Il mio scritto di oggi è un ragionamento che inoltro ai lettori ed anche a tutti noi redattori del Cavoloverde a pochi giorni delle feste di fine anno e in questo inizio dell’anno nuovo come invito a noi tutti a riconoscere e apprezzare la ricchezza e la profondità che caratterizzano il mondo, la natura, le relazioni umane e i nostri pensieri. Anche in relazione ai nostri nutrimenti, sì proprio anche quelli che ci entrano dalla bocca come cibi e alimenti che ci fanno vivere, si spera, in salute e che sono spesso oggetto delle pagine del nostro magazine on line. Scrivo queste righe anche perché proprio ad inizio anno, di un paio di anni fa oramai, veniva a mancare la mia carissima amica nonché direttrice del Cavoloverde Laura Rangoni. Scrivo perché proprio questo aspetto di cui oggi vi voglio portare a ragionare fu il tema di alcune delle ultime chiacchierate, lunghissime chiacchierate telefoniche settimanali, che ebbi con Laura. Scrivo ciò che Laura mi insegnò in più di una occasione dall’alto della sua immensa preparazione in materia di cultura del cibo, delle tradizioni, della loro simbologia e portando come prova le decine e decine di libri scritti da lei e che andandosene ci ha lasciato come patrimonio culturale.
Viviamo in un’epoca, diceva spesso Laura, che facilmente tende a semplificare, a ridurre il complesso e le complessità del mondo. Ridurre tutto a schemi facili e immediati, perdendo così di vista la bellezza intrinseca della molteplicità delle connessioni complicate e spesso profonde che abitano la natura del mondo terreno. Ed io oggi, ricordando quelle discussioni belle e profonde fatte con Laura, voglio promuovere proprio la complessità. Ricordare questo concetto proprio con le parole dette e scritte più volte da Laura, parole scritte che erano la sua arte più bella e profonda.
Perché la complessità è vita. La vita stessa è un sistema complesso fatto di interazioni tra innumerevoli elementi, che vanno dalle molecole ai pensieri. Ridurre la complessità, semplificando, significa sminuire ciò che ci rende vivi, diceva Laura.
La complessità genera creatività ribadiva Laura, ed è nella complessità che si trovano le opportunità per innovare, creare, esplorare nuove idee e percorsi. Le soluzioni semplici spesso nascono solo dopo la decisione di abbracciare pienamente il complicato.
Questo a me lo hanno insegnato, dicevo a Laura, le mie api viennesi in dieci anni di vita ronzante come api- cultore passati con loro. E Laura ricordo era felice di questo mio modo di congiungere le api alla complessità.
La complessità riflette la realtà.
Le questioni più profonde della nostra esistenza – l’amore, il senso della vita, il bene e il male – non possono essere ridotte a risposte semplici.
La complessità ci spinge a riflettere e a crescere.
A promuovere, dove sia possibile, la conoscenza e la scienza. Comprendere che ogni individuo, ogni cultura, ogni fenomeno è il risultato di molteplici influenze e sfumature ci aiuta a essere più edotti e meno superficiali rispetto alla realtà.
E anche a essere più decisi e assertivi quando la realtà si svela chiara alla fine delle nostre ricerche.
La nostra Direttora, come scherzosamente spesso la chiamavo io, puntava molto sulla educazione e sullo studio. Insegnare a pensare in modo critico e sistemico, valorizzando le connessioni tra discipline e punti di vista. Su questa filosofia di base fondò Cavoloverde.
L’arte e la scienza ci mostrano che la complessità è fonte di bellezza, mistero e scoperta. Prima di tutto la aderenza totale alla cultura scientifica che sta alla base di ogni aspetto o strumento divulgativo.
L’elogio della complessità non è il rifiuto della chiarezza, ma il riconoscimento che la chiarezza spesso emerge dall’impegno con il complesso. Abbracciarla significa onorare la realtà nella sua interezza e accettare la sfida del futuro. Questo mi piacerebbe fosse il proposito alla base dei nostri scritti sul Cavoloverde che farebbe, credo, felice la nostra cara Laura ovunque essa sia. Buon anno nuovo, perciò, di Cavoloverde a noi tutti redattori e a tutte voi amiche e tutti voi amici lettori.
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Viviamo in un’epoca, diceva spesso Laura, che facilmente tende a semplificare, a ridurre il complesso e le complessità del mondo. Ridurre tutto a schemi facili e immediati, perdendo così di vista…
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Il tema con cui iniziare le mie righe questa volta, per tutti i lettori vecchi e nuovi del Cavoloverde.it, è da me più che amato: scriverò una volta ancora di mieli e in parte di api…
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Stollen. Un dolce che anche questo Natale è stato fatto e sfornato in moltissime case austriache e tedesche come il dolce tradizionale del Natale per eccellenza, prodotto in Germania, ma anche in Alto Adige…
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Ebbene sì , anche quest’anno la Pasqua è arrivata e con la Pasqua arrivano anche i simboli a questa festa religiosa legati: l’uovo di cioccolato, con la diatriba trita e ritrita del “meglio fondente o al latte”…
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Mirtilli, lamponi, fragoline di bosco, pere e mele di strane cultivar abbandonate e leggermente rinselvatichite. Tutte cose buone di cui approfittare quando si possibile. Una delle mie bacche preferite e ricercate è il frutto del corniolo…
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Ne avevo già scritto tempo fa qui sul Cavoloverde, ma il discorso sui risi merita ancora qualche racconto interessante…
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Voglio scrivere qualcosa sul riso in quanto preziosissimo vegetale, su di lui e la sua storia, sulle sue curiosità che per certi aspetti poco vengono raccontate…
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La domanda da cui vorrei partire oggi é: le uova delle galline sono tutte uguali? Apparentemente sì, ma il loro gusto e la loro palatabilitá dipende molto dal come vengono allevati i volatili da cui derivano…
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Visto che manca poco alla festa natalizia invasa dalle folli danze tra farina, burro e uvetta sultanina perché non scrivere qualcosa di un po’ meno scontato del solito su questo dolce? Ci provo…
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La primavera è per la gran parte delle zone climatiche italiane ed europee l’inizio dell’uscita in massa delle api dalla situazione di riposo invernale. La arnie iniziano a ronzare a pieno ritmo; si devono ricoprire le perdite dei glomeri invernali e le nuove covate richiedono pollini e nettari. Ma quest’anno cosa è accaduto?
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Quella mattina, quando arrivò il furgone guidato da Andrea, partiva il più bel progetto che io, Karis e Andrea avessimo mai pensato e poi realizzato insieme: nascevano i “Mieli del Po”…
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Ebbene sì le prime carote, nate 5000 anni fa in Afghanistan e colà per le prime volte coltivate, erano viola e in qualche caso gialle, ma non certo color arancio…
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Il riposo invernale degli esseri vegetali viventi è – a tutti gli effetti – paragonabile ad un vero sonno umano e come accade anche a noi umani, se le piante e gli alberi venissero privati del sonno invernale si ammalerebbero e si ammalerebbero così gravemente da morirne…
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Peter Wohlleben chiama gli alberi giovani che ornano e abbelliscono i viali di una qualsiasi città nei nostri climi temperati “ragazzi vegetali di strada” proprio ad indicare come molti di questi alberi siano proprio quasi sempre dei “malati mentali vegetali”; immaturi e infantili anche quando abbiano raggiunto 30 o 50 anni di età…
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Ogni albero ha la sua tipica pelle che dipende dalla sua… pigrizia. Sì, avete letto bene, dalla sua pigrizia…
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Oltre al dolore e al prurito, in una puntura d’ape vi è molto di più…
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Da dove deriva e a cosa serve la pappa reale? Prima cosa da dire è che la pappa reale è un vero e proprio prodotto animale dell’alveare, mentre la grande maggioranza degli altri prodotti delle api invece è strettamente da annoverare nei prodotti vegetali…
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Alimurgia: ovvero raccogliere e cibarsi di erbe spontanee, selvatiche, che possono essere mangiate e, cosa non meno importante, erbe che possono essere utilissime dal punto di vista salutistico…
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La dieta ha un nome strano che ricorda un po’ gli infedeli, i cavalli alati e le abbuffate di seitan: Dieta Pegana.
La Dieta che mette insieme fuoco e acqua; carne e proteine unite ai sacri dogmi del veganesimo… -
Il termine nutraceutica è composto dai due sostantivi: nutrizione e farmaceutica. Nutrire curando con la prevenzione.
La parola può essere riferita a varie tipologie di prodotti e tra questi rientra proprio l’olio da olive e.v… -
I pipistrelli. Mammiferi straordinari. Sono le palestre naturali in cui molti virus rimangono per anni ad allenarsi. Perché? Perché questi piccoli chirotteri hanno una particolarità straordinaria che a nessun altro essere vivente a sangue caldo è stata concessa: hanno un sistema immunitario spaventosamente efficiente. Loro, piccoli topi volanti, non si ammalano mai, pur ospitando virus terribili…
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L’uovo di cioccolato quando, come e dove è nato?
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Qui su Cavolo Verde, come sempre cerco di fare, vorrei raccontarvi qualche storia sul come nacque la Colomba che oggi rallegra le Pasque dalla parte del dolce…
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Virus, dal latino. Significa veleno. Un veleno invisibile e perciò temibile. Ma qualcuno questi virus, che girano per il mondo facendo i loro interessi di specie, li vede benissimo. Sono i nostri amici del sistema immunitario, il nostro esercito interno che combatte ogni giorno per noi battaglie silenziose, di cui noi percepiamo spesso solo echi lontani
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Parliamo di mieli scrivendo righe di facile accesso senza scadere nella banalità dell’approssimativo e cercando di ripetere concetti e notizie utili nelle esplorazioni alla scoperta del buono, sano e onesto come direbbe qualcuno che ha fatto scuola in questo senso…
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In attesa delle ricette, che fioriranno su ogni rivista o giornale che abbia qualche intenzione di proporre cultura del cibo, forse vale la pena ricordare alcune premesse storiche di questa festa che ci fa “rimettere in carne” prima del periodo quaresimale, dove saranno le regole dietetiche a dettare legge, imponendo l’astensione dalla carne e la sobrietà…
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Il croissant (letteralmente “crescente”) è un dolce austriaco. Non stupitevi, è così, e tra un po’ capirete perché e anche come sia strettamente collegato ai Vanillekipferl…
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Oggi vorrei raccontarvi di due bellissime iniziative, promosse a Vienna gli scorsi giorni, e che hanno avuto come protagonisti proprio alcuni redattori del Cavolo Verde. Iniziative importanti e belle…