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La cucina vegana di Ale

15 Agosto 2014

Mangiare vegano in un arcobaleno di sapori e colori

Da onnivora con uno spiccato amore per il mio lato carnivoro mi sarei dovuta avvicinare con riluttanza alla cucina vegana di Alessandra; è grazie alla grande curiosità che contraddistingue il mio approccio ai cibi che invece sono stata entusiasta di poter provare le sue pietanze. E oggi sono qui, a parlarvi di lei, del suo blog e della cucina vegana, vista come una moda per alcuni è in realtà un sano e consapevole modo di alimentarsi per tanti altri. 

D: la prima domanda è la più classica: come mai ha deciso di aprire un blog e come mai proprio un blog di cucina?

R: Il sito-blog poteva essere solo di cucina… di professione faccio la giornalista all’Ansa e seguo lo sport ormai da una vita. I fornelli sono la mia passione e spinta dagli amici che apprezzano i miei piatti ho deciso di ritagliarmi sul web uno spazio per la mia passione. Con la voglia di far vedere alle persone che chi sceglie di vivere vegan lo fa a colori.

D: Il tuo blog è vegano al 100% così come te. Ma come mai questa scelta di vita così radicale? La consiglieresti a tutti, anche a dei bambini?

R: Radicale perché? E’ una scelta consapevole che non comporta, per me, rinunce, altrimenti non sarebbe sostenibile. Se parliamo dell’alimentazione vegana io non la ritengo dei ‘senza’: insomma non è una tavola fatta per sottrazione, perché dal mondo vegetale noi possiamo avere tutto quello di cui abbiamo bisogno. Io sono stata anemica una vita prima del grande passo etico: mangiare carne non equivale a stare bene, a stare in salute. Anzi. Ma io non sono un medico e quindi posso parlare della mia esperienza personale: mangiando solo vegetali, con i legumi altamente proteici, gli oli, la frutta secca, le verdure, i cereali integrali si vive benissimo, il fisico ha energie doppie. Ci sono bambini nati da mamme vegane e cresciuti vegani che sono in perfetta salute… Ma i detrattori di questa scelta direbbero l’esatto contrario! Oltre alla salute c’è il discorso etico e lo sguardo sulla tutela del pianeta: mangiando vegan mangeremmo tutti, cosa che adesso non accade. La fame in alcune aree del mondo è una triste realtà. Quando ci si siede a tavola bisognerebbe pensarci…

D: Molti pensano che cucinare vegano significhi avere possibilità limitate in cucina, in quanto tra gli alimenti ammessi non vengono escluse solo le carni e i pesci ma anche le uova e – soprattutto - tutti i prodotti caseari. Facci cambiare idea.

R: Direi che tutti pensano che la cucina vegana sia triste, monotona, insapore… Io cucino soprattutto per onnivori, che si sono messi a tavola scettici e sono usciti col sorriso. Noi vegani, non faccio proselitismo:  mi piace solo far vedere che la tavola veg è un arcobaleno quotidiano, perché l’idea di non mangiare più alcune cose te ne fa scoprire altre. Verdure di stagione, legumi, integrati con tofu e seitan, due alimenti vegetali molto proteici e versatili in cucina: e la varietà vi assicuro non manca. E poi la cucina vegana che propongo io vale anche come cromoterapia… l’arancio, il rosso, il verde… la tavola è un trionfo di colori.

D: Una delle polemiche legate al mondo veg è quella di non fornire un’alimentazione completa non apportando all’organismo tutti i nutrimenti di cui ha bisogno. Dacci il tuo punto di vista in merito.

R: Naturalmente è un punto di vista di parte, ma molto documentato. Alimentandosi bene non ci sono carenze. Ferro, calcio, proteine: nel mondo vegetale c’è tutto e soprattutto è la giusta combinazione dei cibi che garantisce il miglior assorbimento.

D: Tra le tue ricette più apprezzate c’è l’altracarbonara, ha l’aspetto di una carbonara “carnivora” pur essendo totalmente vegana. Come hai ottenuto questo risultato, svelaci qualche segreto del tuo piatto.

R: Non ero un’amante della carbonara da onnivora: questa che ho creato 100% vegetale unisce una parte croccante e una più cremosa. Uso il tofu, ben miscelato e il risultato, a detta dei palati più esigenti, è sorprendente.

D: a parte l’altracarbonara quali sono le tue ricette veg che riscuotono più successo (e le tue preferite invece?)

R: Cucino tanto, provo moltissimo, sperimento in continuazione e così i piatti crescono!!! Amo unire il croccante con le creme, per cui direi la mousse di zucchine e noci in salsa rossa e cialde home made, ma anche i cestini di mais con l’hummus di piselli, una variante di quello più noto con i ceci. E poi il burger di lenticchie, le linguine integrali al profumo di limone e pistacchi, tutte le vellutate… Dimenticavo i dolci, che non amo mangiare, ma preparare sì: quelli vegani sono una sfida nella sfida. Dalla crema al limone alla dark cake, la scelta è ampia

D: Da poco hai iniziato a collaborare con Gusto, rubrica culinaria che va in onda su Canale 5 durante il TG5. Parlaci di questa tua esperienza

R: E’ una bella occasione per portare in tv, che ormai da tempo è in overdose da food, la cucina vegana: poco conosciuta, ma soprattutto vista con diffidenza da molti… Abbiamo girato diverse ricette e devo dire che i riscontri sono ottimi!

D: Porti avanti anche un nuovo progetto il “Three Temporary Chef” presso un locale romano, Assaggi d’Autore, dove tre chef non professionisti si alternano in cucina (il tuo giorno – per inciso – è il mercoledì). Da chef non professionista come vivi queste giornate ai comandi della cucina di un vero locale?

R: Anche questa è un’esperienza esaltante: diciamo che ho coronato un altro piccolo sogno… cucinare anche per tante persone a casa non è mai stato un problema, farlo in un locale ha tutto un altro fascino. È una grande palestra, che ti spinge a migliorare, lavorando con tempi stretti, senza mai perdere di vista la qualità del cibo e la bellezza del piatto. Three temporary chef è un format innovativo che consente a un ristorante di offrire cucine diverse in una stessa cucina.

http://www.lacucinadiale.it/

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