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Intervista a Chiara Maci

13 Gennaio 2014
Chiara, di nome e di fatto
Occhi verdi, sguardo magnetico e movenze genuinamente eleganti, semplicemente "chiara" di nome e di fatto, sto parlando della food blogger più bella d'Italia.
Chiara Maci, volto noto di La7 come giurata di "Cuochi e fiamme" e coach di "The Chef" su La5, ha conquistato il mondo della tv e del web inseguendo con passione i suoi sogni e dopo i blog di successo, la tv e tre libri si "rimette in fila " per attendere ancora il suo turno, vediamo quale.

D) Ciao Chiara, da quando mi occupo con molto interesse di cultura enogastronomica spesso mi chiedono, pensando che io sappia sempre tutto, chi è Chiara Maci? Ecco, vorresti rispondere tu a questa domanda?

R) Chiara Maci è una trentenne, una ex esperta di comunicazione e marketing aziendale che un bel giorno ha deciso di rivoluzionare la sua vita e provare a trasformare la sua passione in lavoro. Iniziando da un blog. E così ha ripreso in mano i libri, si è rimessa a studiare ed è approdata alla comunicazione food in diverse sue forme: web, tv, editoria, radio. E' una testarda, decisamente ambiziosa ma decisamente troppo iperattiva.

D) Il tuo percorso da blogger parte da "IO IN FILA", passando da "SORELLE IN PENTOLA" sino a "CHIARA MACI", qual è il motivo dominante di questo itinerario?

R) "Io in fila" è stato la mia vita per anni. Era il mio sfogo quotidiano al ritorno da una lavoro e da una vita che non mi apparteneva. "Sorelle in Pentola" è stato l'inizio di tutto, con mia sorella per darci forza a vicenda e per condividere in fondo tutti i segreti di una famiglia da sempre appassionata di cucina. "Chiara Maci" è il mio blog, quello di cui avevo bisogno per ricominciare da me, dalla mia voglia di mixare le ricette di casa con quelle nuove da sperimentare, con i viaggi, con Io in fila anno 2013 e con le recensioni dei ristoranti. Li amo tutti e tre, in modo diverso.

D) La tua passione per la cucina da dove trae origine?

R) Dalla mia famiglia che è da sempre amante della cucina in ogni sua forma. Mio padre grande esperto e buongustaio, pugliese. Mia madre insegnante e sommelier, grande cuoca e bolognese. Io campana con un mix di culture unico e prezioso che ho saputo sfruttare negli anni per coltivare una passione vera e verace.
D) Prediligi una cucina tradizionale o ti piace sperimentare?

R) Quando sono a casa, sono per la tradizione. Amo la frisella con il pomodoro, lo spaghettone alle vongole, i piatti semplici con cui sono cresciuta. Quando lavoro, invece, adoro sperimentare e quindi provare nuovi accostamenti, tecniche di cottura nuove, ingredienti sconosciuti. In fondo mi serve per crescere, no?

D) Ormai sei un personaggio televisivo piuttosto noto, ma come sei approdata in tv?

R) Facendo un provino come concorrente per un nuovo programma su la7d, un canale ancora sconosciuto all'epoca. In realtà cercavano una blogger e sono capitata nel posto giusto al momento giusto! Certo nelle prime edizioni di Cuochi e Fiamme non ero molto a mio agio e mai avrei scelto la carriera televisiva, ma tutto serve per imparare e ci si abitua alle telecamere anche per una timida come me!

D) Dalla penna virtuale sei approdata alla penna manuale e sei autrice apprezzata di ben tre libri di cui l'ultimo uscito a settembre 2013 "Pomodori verdi fritti e sentimenti al vapore", la definiresti un'autobiografia in cucina?

R) Sì, è un po' la mia storia, la mia vita dall'infanzia agropolese, all'adolescenza bolognese alla crescita milanese, ai viaggi in giro per il mondo. Sono una persona curiosa e decisamente sensibile e quello che volevo uscisse dal mio libro era me stessa, nella mia semplicità, veracità e genuinità. Purtroppo molte volte la televisione allontana, ma la gente che mi segue ha imparato a conoscermi e sa che, in fondo, viviamo ogni giorno tutti le stesse cose. E non c'è cosa più bella che condividerle con gli altri per sentirsi meno soli. A cominciare da una ricetta.

D) In un post del tuo blog "Io in fila" dicevi che stavi in fila e che prima o poi avrebbero chiamato il tuo turno, pensi che sia arrivato il tuo turno o sei ancora in fila?

R) Io vivo in fila. Il mio turno viene chiamato sempre e io rispondo, pronta sull'attenti. Ma subito dopo torno in fila, perché non mi piace essere prima. Mi piace dare il massimo, mi piace essere al meglio delle mie capacità, in tutto, ma non essere la prima. Chissà, magari è un mio limite. Ma i miei obiettivi, sempre piccoli e a breve distanza, li ho raggiunti tutti. E continuerò così. Da gennaio, con una persona speciale accanto, mia figlia.

D) Voglio chiederti un' ultima curiosità, cosa farai da grande?

R) Bella domanda. Uno dei buoni propositi del 2014 era quello di non fare progetti, quindi almeno a gennaio provo a rispettarlo. Intanto ci penso… e vi faccio sapere!

Grazie Chiara per la tua disponibilità e augurissimi, perchè sotto il cavolo sta per arrivare Bianca...

Le foto sono di Alberto Zanetti, per gentile concessione di Chiara Maci
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