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Street Food, il cibo della tradizione a passeggio

26 Dicembre 2013
Intervista a Beniamino Nespor del Ristorante e Burger Bar ‘Al Mercato’ di Milano
Street Food, tradotto letteralmente cibo da strada. Il cibo tipico della tradizione locale che si consuma passeggiando in modo più economico, e vivendo di più il territorio.

Nei tempi passati era un’abitudine comune, all’estero da sempre consuetudine. Recentemente in Italia è stato rivalutato con l’uso di una terminologia inglese che, diciamo la verità, chiamato così da un senso di modernità che altrimenti non avrebbe.

Ho avuto modo di parlarne con Beniamino Nespor, proprietario insieme ad Eugenio Roncoroni del Ristorante e Burger Bar ‘Al Mercato’. Due giovani trentenni che ho conosciuto recentemente e che mi hanno attratto per le loro menti creative. Si sono incontrati per la prima volta alle medie. Tre anni fa un amico comune,sapendo delle loro intenzioni di aprire un ristorante, li ha rimessi in contatto.

Sono andata a trovarli nel loro locale a Milano: nessuna insegna, solo qualche sedia all’esterno e l’indicazione del Burger Bar. Entrando però l’atmosfera è subito cambiata; un’ambiente piccolo e accogliente e la scelta di rendere visibile il lavoro in cucina mi ha messo subito a mio agio.

Qui di seguito, attraverso le mie domande a Beniamino Nespor,vi farò conoscere il loro progetto.

D) ‘Al Mercato’, perché la scelta di questo nome?

R) E’ stato il primo nome che ci ha messo subito d’accordo, e comunque rispecchiava la nostra idea di creare un punto tipo mercato, dove si vede quello che si mangia mentre viene cotto. Una cosa molto diffusa nei mercati asiatici.

D) Nessuna insegna all’esterno segnala la presenza del vostro ristorante. Che cosa motiva questa scelta?

R) Le insegne non sono necessarie, ci piace così, solo con il nostro logo in neon rosso. Non abbiamo mai fatto pubblicità di alcun tipo perché contiamo molto di più sul passaparola. Trovo anche che dia una bella sensazione passare davanti a questo luogo anonimo dall’esterno, vedendo questa grande cucina a vista, le persone che mangiano, quelle in coda…

D) Mi racconti che tipo di cucina fate?

R) Dalla parte ristorante facciamo cucina internazionale di base italiana. Ci piace mischiare ingredienti provenienti da tutto il mondo, idee che ci vengono pensando ai nostri viaggi, ma utilizzando delle basi e delle tecniche da cucina italiana. Cerchiamo anche di mantenere il concetto molto italiano di antipasto, primo, e secondo. Nell’hamburger bar ci divertiamo a proporre hamburger e altri streetfood dal mondo, ovviamente utilizzando le tecniche da ristorante. Questo ci da la possibilità di offrire sempre un prodotto di qualità.

D) ‘Street Food’, cosa vi ha spinto a seguire anche questa strada?

R) Lo streetfood è la passione di ogni foodie. E noi, oltre che cuochi, siamo anche foodie. Ci piace andare in giro a mangiare nelle peggiori bettole del mondo, mangiare per strada, in piedi, cose a caso… Insomma, provare sempre nuove esperienze. Lo streetfood è quello che fa comprendere come è fatto un paese. L’esperienza di mangiare con le mani poi, è totalmente diversa da quella fatta usando le posate.
Quando Beniamino mi ha chiesto cosa volessi mangiare gli ho risposto: “Portami quello che mangeresti tu in questo momento”.

Mi ha portato il loro hamburger ‘Al Mercato’: un’interpretazione del classico streetfood americano fatto con carne di un allevamento biologico tritata dalle due alle sei volte al giorno, con verdure, marmellata di cipolle, cetrioli sott’aceto, e salse fatte da loro.
Un mega panino che ho apprezzato e che certamente mi riporterà a rincontrarli.
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