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Fagiolini dell'occhio con le cotenne

05 Novembre 2014

I Piatti della tradizione: ( codeghe cui fazule'en del'oc)

A Cremona e provincia è una tradizione che si tramanda di generazione in generazione.

Il periodo ottimale è l'autunno in particolar modo nelle festività dei defunti il 2 novembre.

In passato questo piatto veniva donato gratuitamente dagli osti ai loro clienti abituali.

Il piatto originale era composto da fagioli dell'occhio, perché sono gli occhi dei nostri defunti che ci seguono ancora,con i ritagli del maiale.

Oggi ogni famiglia o ristorante ha la sua ricetta segreta, chi aggiunge la testina di vitello, chi le costine, chi la testa di maiale.

La mia ricetta mi è stata donata da un carissimo amico di famiglia. Le mie origini sono emiliane, quindi tradizioni diverse!

Torniamo alla composizione della minestra, per portarla a termine ci vogliono almeno due giorni!

Per prima cosa bisogna preparare il brodo che costituisce il legante della minestra.

Si preparano i brodi con le varie carni, io uso il manzo, gallina, guanciale di manzo e le costine di maiale.

A cottura ultimata si lasciano riposare una notte.

Il giorno successivo si prepara il soffritto costituito da cipolla, sedano, carote, si aggiunge della pancetta per far rosolare il tutto, a rosolatura ultimata si aggiungono le varie carni sfilettate o tritate.

Quando riprende il bollore si aggiunge brodo caldo, le cotenne è da ultimo i fagiolini dell'occhio e si porta tutto a cottura! 

È una minestra un po' lunga da preparare, ma ne vale la pena! 

Ottima accompagnata con pane raffermo o crostini di pane.

 

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