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Riso... amaro

03 Marzo 2014
Riso, risotto, radicchio
A chi verrebbe mai voglia , incontrando un amico di salutarlo dicendogli: "hai mangiato il tuo riso?" invece che "ciao, come stai?".

Ebbene per i cinesi questa è un'antica e rituale forma di saluto ancora oggi diffusa in molte regioni, da qui si può capire l'importanza che il riso ha sempre avuto nell'alimentazione degli orientali.

L'occidente cominciò a conoscere questo alimento ai tempi di Alessandro Magno che lo scoprì durante la conquista dell'Impero persiano e ne fece subito l'alimento base delle sue truppe.

Tuttavia per molti secoli il riso ha avuto fama di essere una "spezia" di lusso, riservato ai ricchi e consumato con parsimonia.

Si arrivò così verso il XV secolo dove le prime risaie apparvero nel vercellese e nella Lomellina.

Nel mondo sono tante le qualità di riso e ogni popolo ha imparato ad usare quella giusta per ogni determinato piatto. Anche nel nostro paese attualmente se ne contano circa una cinquantina di varietà e lo si può dividere in quattro grandi gruppi: comune - semifino - fino - superfino.

Al gruppo COMUNE appartengono le qualità Originario e Balilla, ideali per minestre, riso al latte, dolci e crocchette.

Al gruppo SEMIFINO appartengono le qualità Rosa Marchetti, Bahia, Vialone nano, Maratelli, Romeo, ideali per minestre, riso all'inglese, pilaf, risotti piuttosto all'onda.

Al gruppo FINO appartengono le qualità Razza 77, Ribe, RB, Rizzotto, Baldo ideali per minestre, riso all'inglese, insalate e risotti.

Al gruppo SUPERFINO appartengono le qualità Arborio, Carnaroli, Roma, Vialone, ideali per tutte le preparazioni indicate nel FINO, timballi, riso alla Creola, riso all'Indiana.

E' possibile in questi ultimi anni trovare in commercio anche due varietà di riso denominate Parboiled e Patna che hanno subito particolari lavorazione per cui non passano mai di cottura.


Risotto al radicchio rosso, taleggio miele e nocciole

1 cespo di radicchio rosso
1/2 cipolla di Tropea
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva per soffriggere la cipolla
300 gr di riso da risotto (Carnaroli, Vialone Nano o Arborio)
brodo vegetale (per la cottura del risotto)
50 gr di taleggio
2 bicchieri di vino rosso abbastanza corposo
2 cucchiai di miele di acacia
20 nocciole
sale q.b.

Preparazione
Lavare le foglie di radicchio rosso e tagliarle in modo grossolano o a striscioline.
Tostare le nocciole e macinarle in modo grossolano.
Far rosolare con l’olio la cipolla a fuoco lento aggiungendo qualche cucchiaio di brodo
Aggiungere il riso e farlo tostare.
Appena tostato aggiungere il radicchio e sfumare con il vino rosso
Dopo l’evaporazione, aggiungere il brodo ed aggiustare di sale. Portare a fine cottura aggiungendo a mano a mano il brodo vegetale.
A fine cottura aggiungere il taleggio e mantecare con il miele che smorzerà l'amarognolo del radicchio, come ultimo aggiungere le nocciole.

Lasciare riposare un minuto prima di servire.

Consiglio in abbinamento lo stesso vino usato per la cottura del riso. (io uso Sangiovese ma è perfetto anche un buon rosso piemontese).
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