Archivio Storico 2011-2017

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Un cioccolatino nato da un blocco politico

03 Dicembre 2015

Napoleone Bonaparte e il gianduiotto

21 novembre 1806, Berlino.

Ricordatevi questa data perché è proprio in questo giorno e in quel luogo che vengono gettate la basi per uno dei cioccolatini più famosi d'Italia: il Gianduiotto.

E il padre “putativo” di questa leccornia, suo malgrado è colui che decise il blocco della cioccolata e del cacao da e per l'Inghilterra: Napoleone Bonaparte.

In realtà il condottiero francese aveva architettato questo blocco per indebolire la Gran Bretagna, acerrima nemica dei francesi. E così il 21 novembre Bonaparte decreta il Blocco Continentale che vietava il commercio tra i Paesi soggetti al governo francese e il governo britannico.

Il Piemonte, in quel periodo, era sotto la dominazione francese e quindi di punto in bianco i piemontesi videro sparire dalle loro tavole il cacao, che era importato dalle colonie inglesi.

Se si pensa che la minore produzione di cacao aveva aumentato la domanda e aveva alzato i prezzi vertiginosamente, si può capire la disperazione di tutti i Maestri Cioccolatai piemontesi, che erano conosciuti per la loro ottima produzione di cioccolata.

Ed è qui che si inserisce la storia dei Caffarel, imprenditoii del cioccolato di origine valdesi e proprietari di una fabbrica famosa nel torinese.

Isidore Caffarel, figlio del proprietario fondatore, vide che la domanda di cioccolata stava crescendo sempre più e non si riusciva a fare fronte alla richiesta visto il poco cacao costosissimo che arrivava in Italia.

Così decise di associarsi con un altro cioccolataio, Michele Prochet.

Assieme, i due uomini cercarono di capire come potevano creare della cioccolata senza spendere capitali, sfruttando i materiali presenti del territorio. Una sorta di cioccolata a Km 0, insomma!

Pensa e ripensa, gli industriali provarono a sfruttare qualcosa di davvero tipico: la nocciola delle Langhe. Così la lavorarono e formarono una crema a cui aggiunsero poi zucchero e un po' di cacao. Crearono così lunghe forme di cioccolato che tagliarono a mano dando la forma tipica del cioccolatino che ora conosciamo.

E durante il Carnevale del 1865 i due uomini presentano alla città di Torino quello che diventerà i suoi simboli. Il cioccolatino piacque così tanto che dopo poco tempo al nome originale Givò viene sostituito quello di Gianduiotto, facendolo diventare assieme alla maschera del Gianduja una delle cose più riconoscibili del Piemonte.

Chissà se Napoleone avrebbe mai immaginato di aiutare a unire una regione in questo modo!

 

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