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Il cibo ai tempi di Shakespeare

11 Marzo 2014
L'alimentazione in Inghilterra nel XVII secolo
“Non mangia che colombe l'amore, e ciò genera sangue caldo, e il sangue caldo genera caldi pensieri e i caldi pensieri generano calde azioni, e le calde azioni sono l'amore”.

Questo cantava William Shakespeare, il Bardo, facendo sognare gli uomini da secoli ormai.
Di tanto in tanto amo riprendere in mano le sue opere e accarezzarmi l'anima soprattutto con i suoi sonetti.

E spesso ho notato che nelle sue tragedie, come anche nelle sue commedie, si parla di cibo.
Dunque mi sono domandata: ma che cosa si mangiava ai tempi di William Shakespeare in Inghilterra?
Così ho iniziato a fare un po' di ricerche e ho scoperto alcune cose curiose.

Anzitutto dovete sapere che Shakespeare e i suoi contemporanei mangiavano principalmente cibo di stagione, sfruttando al meglio quello che la natura poteva loro dare, quindi radici, erbette, frutta e noci che potevano essere raccolti nei campi e nei boschi.

Le persone mangiavano anche animali e si utilizzavano alcuni trucchi per aromatizzare la carne, come per esempio intrappolare gli uccelli e nutrirli con erbe aromatiche per insaporirli meglio.

Verso la fine del XVII secolo, i nuovi sviluppi dell'agricoltura, i cibi importati oltreoceano e anche il fatto che il gusto si era spostato dal dolce al salato avevano cambiato il modo di cibarsi degli inglesi. Nascono in questo periodo i primi libri sulle erbe, su come cuocere il pane e di come servirsi delle spezie, vengono stampati i primi ricettari manoscritti. Insomma, si assiste a un raffinarsi del modo di vivere il cibo che non viene più solo cotto, ma consumato con piacere.

Lenticchie e pane formano la base della dieta per tutte le classi della società di questo periodo. Molti ricettari comprendono piatti a base di pane e burro e anche le minestre richiedono pane come addensante e come accompagnamento.

Il pane può essere di farina di frumento, segale o orzo: il tipo di pane consumato riflette la posizione sociale del consumatore. In tempi di magra, comunque, sono stati utilizzate anche farine di fagioli, piselli, avena, ghiande e lenticchie.

Durante il pasto principale di mezzogiorno, le lenticchie possono essere insaporite con pancetta e uova e servite con pane imburrato. Molte zuppe utilizzano piselli, spinaci e acetosella per dare un colore verde brillante e un po' di calorie in più.

La carne, quando si aveva, veniva conservata sotto sale e consumata in breve tempo.
Per spegnere la sete, poi, le famiglie avevano la birra, divisa in ales, prodotte con malto e acqua, e birra, con luppolo. Molte casalinghe aggiungevano altri sapori come iris o pepe per aromatizzare.

La frutta più particolare, l'uva sultanina, l'uva passa, le prugne e i fichi secchi, erano riservati solo per la tavola dei ricchi.
Insomma, un periodo con poca varierà di cibi, ma che ha dato origine a uno dei più grandi scrittori del mondo.
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