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Sorgente del Vino Live 2014 accoglie il vino naturale

05 Marzo 2014
Centocinquanta vignaioli ed oltre ottocento vini
Tre giorni intensi, con produttori italiani provenienti da varie regioni d’Italia e qualcuno anche dall’estero. Domenica 16 febbraio prendo il treno per la mia prima volta per Sorgente del vino, tappa Reggio Emilia, per un piacevole ritorno ad un evento sul vino naturale dopo aver seguito Cerea a Villa Favorita nel 2012.

Da allora ad oggi la cultura del vino naturale è sicuramente cambiata, il numero dei produttori e dei vini aumentato a livelli esponenziali e da argomento per appassionati e cultori di nicchia, tra polemiche, dissertazioni, e una nuova legge, la curiosità dei consumatori si è accresciuta notevolmente. Ed a riprova di ciò, l’affluenza di visitatori che ha popolato i locali della Fonderia di Reggio Emilia, location che si è rivelata ottimale per l’evento.

In questa bella cornice il vignaiolo ha raccontato il suo vino, ma anche il territorio e la tradizione di famiglia, le determinazioni che lo hanno portato a scegliere di impiegare metodi biologici o biodinamici per produrre “quel” prodotto, con quelle precise caratteristiche che lo rendono univoco ed irripetibile.
Ecco perché non esiste un vino uguale ad un altro e un evento con 150 produttori e più di ottocento vini si è rivelato un’occasione meravigliosa di degustazione, confronto e condivisione di storie di vino e di vita.

Impossibile degustarli tutti. Inevitabile perdersene alcuni strepitosi, tra la confusione dettata dai sensi che, distratti e curiosi, hanno vagato da un angolo all’altro delle tre sale espositive.
Così, un po’ a caso, ho cominciato a girare tra i box, è stata veramente dura riuscire a ascoltare il mio corpo e il mio naturale limite di tolleranza all’alcool, evitando di strafare. In tutto, circa una decina tra produttori vitivinicoli e alimentari, amici e nuove interessanti conoscenze.

Un piacevole ritrovarsi quello con Paola Lantieri (Azienda Agricola Punta dell’Ufala – Isola di Vulcano - Eolie) ed il suo Passito di Malvasia delle Lipari, una delizia pura color oro ambrato, da 5 ettari di vigna, il risultato di sole , mineralità di terreno vulcanico e profumo di mare siciliano.

Rimango nella mia Sicilia, finalmente incontro Francesco Guccione e i suoi vini. Con golosa curiosità li degusto uno ad uno e ne rimango affascinata. La mia preferenza è tributata in special modo ai rossi e al loro magico connubio di corposità ed eleganza. Perricone e Nero di Cerasa da applauso a scena aperta: vien voglia di respirare l’aria di quelle vigne, tocca mettere in agenda una trasferta siciliana a breve.

Un salto in Piemonte a Barbaresco da Rino Varaldo, azienda familiare e solida come i suoi vini, tradizionali e tipici dell’area delle Langhe. Due gli assaggi: Il Langhe Nebbiolo e il Langhe rosso” Fantasia 4.20”, entrambi eccellenti il primo, affinato 18 mesi in barriques; il secondo - un blend di Nebbiolo, Barbera, Cabernet Sauvignon e Merlot - ha invece un affinamento in barrique di 20 mesi. Potenza, eleganza e grandi morbidezze, specialmente nel “Fantasia 4.20”. Da degustare nuovamente e più volte, la mia cultura su questi vitigni è ancora troppo esile per esprimere giudizi ulteriori.

Tra gli altri prodotti interessanti extravino , una bella scoperta , la Roveja di Civita di Cascia ®, Presidio Slow Food . Un po’ per spezzare il giro degustazioni e mettere qualcosa di solido nello stomaco, un po’ per curiosità, ne assaggio un piatto e mi faccio raccontare da Silvana Crespi la storia di questo legume poco conosciuto ai molti, me compresa .
Ritrovato nel 1999 un barattolo con tre etti di semi, incolume dal terremoto del 1979, poiché conservato in una cantina nella frazione di Civita – i semi verranno poi impiantati nel 2006.
Coltivata secoli fa su tutta la dorsale appenninica umbro marchigiana anticamente se ne ritrovava in crescita spontanea, la roveja è un legume resistente anche a basse temperature e non ha bisogno di molta acqua. Anche per questa ragione alcuni studiosi ritengono che si tratti del progenitore del pisello comune ; secondo altre teorie, si tratta invece di una vera e propria specie, ben distinta. Molto proteica, specialmente se consumata secca, è povera di grassi e possiede un alto contenuto di carboidrati, fosforo e potassio, cresce solo nell’attuale area di produzione, quella dell’Alta Valnerina, per il particolare microclima qui favorevole alla sua crescita. Il Presidio Slow Food coinvolge quattro piccoli produttori che hanno recuperato questo antico seme.
Nel pomeriggio ho seguito la presentazione di Vini in Valle, per la Giramondo Gourmand Editore autore l’amico Fabrizio Gallino. Insieme a lui e all’editrice, Paola Zoppi, in degustazione tre vini che hanno rappresentato a Sorgente del Vino la regione Valle D’Aosta, dei produttori Noussan, Giulio Moriondo e Fabrizio Priod. Di quest’ultimo un Rouge Tonen, un merlot in purezza molto gradevole, dovrò necessariamente procurarmelo per degustarlo di nuovo con più attenzione. In questi ultimi vent’anni i vini valdostani si sono evoluti, questo libro è un viaggio coinvolgente per le valli di questa piccola ma straordinaria regione. L curiosità era già tanta ma questo libro l’ha acuita notevolmente.
Arrivederci alla prossima edizione di Sorgente, questa è stata davvero strepitosa.

Sorgentedelvino LIVE - 15 16 17 febbraio 2014 – Fonderia di Reggio Emilia
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Web: www.sorgentedelvinolive.org
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