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GROM...

08 Settembre 2015

Un caso di sentimento

Se potessi fare un micro-slogan per questo articolo sarebbe: “Il gelato di GROM, le granite di GROM e chissenefrega del CODACONS”.

Noi siamo dei sentimentali. Vero che lo siamo?

Noi non ci fermiamo alle apparenze, noi andiamo oltre, andiamo dentro le situazioni, noi non ci accontentiamo del "sentito dire" e per questo le sopracitate situazioni le vogliamo vivere in prima persona.

Noi ce ne freghiamo della polemica sul gelato di GROM.

Non è artigianale? E va beh...

E’ buono? Sì

E' più buono di tanti altri? Aivoglia.

E allora...va bene così.

Che poi, a parer mio, sciocchi loro (quelli di GROM) a volersi fregiare dell'aggettivo "artigianale" pensando forse di non essere scoperti. Ingenui ragazzotti, fate il gelato e fate attenzione a chi vi consiglia, perché non ci posso credere che è stata un'idea vostra, che una mattina vi siete svegliati e avete detto "dai fratello, scriviamo che è artigianale, che ce ne frega, mica vanno a vedere se è vero?!"

O magari è andata proprio così...chissà! fatto è che vi hanno scoperti, sbugiardati (in piena estate poi...) e ora è tutta una polemica sul web.

Figurarsi, il web è come la vecchina alla finestra che ti spia se esci in orari strani, il popolo della rete i cavoli suoi non se li fa mai e nelle situazioni di vita (altrui) ci sguazza che è un piacere!

Ma noi, come ho premesso all'inizio, siamo dei sentimentali e in questo caso ce ne freghiamo del web e pure della vecchina, noi, se usciamo in orari strani, magari facciamo il giro largo per non farci vedere e ce l’andiamo a mangiare, il gelato di GROM (io poi, ho un punto vendita giusto-giusto nel mio centro commerciale preferito...figurarsi!) e non apprezziamo solo quello; apprezziamo la cortesia del personale, la granita, la panna montata, i biscotti e le cialde, tutto made in GROM. Apprezziamo con aria sognante tutto quello che GROM ci offre perchè le cose buone ci piacciono, le cose belle pure e allora, perchè no!?

A dar prova che quello che scrivo, penso, quello che prédico, faccio, una sera di Luglio – in piena polemica anti GROM - mi è capitato di recarmi proprio nel sopracitato punto vendita e creare il panico con la richiesta di "granita a portar via". Capirai, asportala tu la granita! Che si scioglie in un battibaleno (anzi, fa prima lei a sciogliersi che tu a dire "b a t t i b a l e n o") e invece loro (perché la problematica ha coinvolto ben 3 dipendenti) si sono prodigati, tanto han detto, tanto han fatto che alla fine me ne sono andata con un paio di buste con dentro bicchieroni accuratamente sigillati, divisi e comodamente trasportabili, pieni di granita non - artigianale ma buonissima, cremosa e avvolgente, con panna non – artigianale a parte e con pure un "grazie per la pazienza", quando ero io a dovermi sentire in colpa per averli messi in difficoltà con il punto vendita pieno di gene in fila. 

E’ che forse, quando le cose funzionano bene, la gente lo vede e ci deve metter bocca, perché a romper le uova nel paniere c’è più soddisfazione che a dire “Bravi, una realtà italiana giovane che funziona!” ma io mi ribello a tutto questo, perché da GROM il gelato (e la granita) sono buoni, seguono maniacalmente la stagionalità, il personale è gentile e prodigo ma oggi pagano pegno perché non c'è artigianalità (scioccamente) professata. E va beh, non tutte le ciambelle riescono col buco e non tutto puoi avere dalla vita, noi lo sappiamo, ora deve solo accettarlo il web. E lo farà, credete a me che lo conosco da anni, il web lo farà, pian pianino l'accetterà, si dimenticherà dell'aggettivo incriminato, continuerà (perché – sottobanco – polemizza ma non ha mai smesso) a mangiare gelati… e granite… e biscotti… e cialde di GROM e (anche) questa bufera passerà. 

C’est la vie!  

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