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Troppa acqua in questo vino

17 Febbraio 2014
La tragedia delle cantine modenesi alluvionate
Secondo una prima stima, ammontano a oltre 400 milioni di euro i danni dell’alluvione causata dalla falla nell’argine del fiume Secchia che ha colpito il 19 gennaio la Bassa modenese già messa in ginocchio dai terremoti del 20 e 29 maggio 2012.

Uno dei settori in cui si sono registrati i danni maggiori è l’agricoltura dove considerando sia le perdite dei prodotti sia i danni ai fabbricati rurali residenziali e produttivi, si stimano danni per 54 milioni di euro. Sono 10 mila gli ettari di superficie agricola allagata in provincia di Modena e oltre 600 le aziende agricole coinvolte, con danni ai terreni, alle attrezzature e ai centri aziendali.

Il dato è di Coldiretti Emilia Romagna, che ricorda come la superficie agricola dei comuni colpiti (Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Finale Emilia, Medolla, San Felice sul Panaro, San Prospero e parte di Modena) è in totale di 24 mila ettari. Sott’acqua sono finiti soprattutto seminativi, ma anche vigneti e frutteti.

Per Coldiretti molte produzioni, tra le quali il Lambrusco di Modena Doc e le pere Igt sono compromesse. L’acqua che ha allagato le campagne nel giro di una settimana è defluita grazie al funzionamento dei canali di bonifica.

Tuttavia, sulla Bassa modenese nei giorni successivi all’alluvione sono arrivate nuove intense precipitazioni, quindi bisognerà aspettare la primavera e vedere se il ristagno dell’acqua ha provocato danni alla vite e alle pere.

A far presente come il comparto agricolo sia stato pesantemente colpito dall’alluvione, è stato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, che ha spiegato come siano andati persi i seminativi o compromessa la produzione del Lambrusco.

"Servono risorse per ristorare tutti i danni mobili e immobili, con procedure più snelle rispetto a quelle del terremoto – ha detto Rabboni durante il convegno sul nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 – perché l’alluvione è una tragedia che si è abbattuta su un territorio già duramente provato dal sisma di quasi due anni fa, colpendo in modo particolare il settore agricolo. Frumento, orzo, segale sono andati persi — ha aggiunto l’assessore — così com’è stata compromessa la produzione del Lambrusco di Sorbara. In difficoltà anche frutticoltura e allevamenti".

Rabboni ha ricordato anche il decreto con cui il presidente della Regione Vasco Errani ha dato il via alla costituzione di una Commissione scientifica, per analizzare le cause del dramma. Ermi Bagni, direttore del Consorzio tutela del Lambrusco di Modena, invece più che per i vigneti che non hanno subito danni devastanti dall’alluvione poiché l’acqua è ristagnata per pochi giorni e durante il periodo di riposo vegetativo delle colture, sottolinea i danni alle cantine. "Tutte quelle situate a Bomporto sono state colpite, anche se in misura diversa – dichiara -. L’alluvione ha compromesso gravemente impianti e macchinari".

Tra le cantine più danneggiate quella della Volta dove il livello dell’acqua è arrivato a due metri compromettendo gli impianti ad alta tecnologia e il packaging utilizzato per le produzioni più pregiate. Nessun danno invece alle bottiglie.

Anche la cantina sociale di Sorbara di Bomporto è finita sott’acqua. Prima si è proceduto a pulire i locali dal fango e poi si sono ripristinale le attività. Qui, la preoccupazione era legata anche alla parte di vino confezionato, andato sott’acqua. I pallets sono stati rifatti e i motori di varie apparecchiature fisse al pavimento riacquistate. Non preoccupa invece la situazione dei vigneti.

Nella cantina Bellei, che sorge di fronte a quella di Sorbara, i danni riguardano il ripristino degli impianti, mentre la produzione è stata salvata spostandola sugli scaffali.

Si definisce ‘miracolato’Alberto Paltrinieri, delle omonime cantine, infatti, i loro stabilimenti e i vigneti si sono salvati dall’alluvione per pochi metri.

"Quando ci hanno detto che sarebbe arrivata l’acqua — spiega — abbiamo messo quanto più possibile in sicurezza. Il flusso dell’acqua è stato deviato verso la zona industriale tra Sorbara e Bomporto e le nostre strutture non sono rimaste coinvolte".

A tutti i produttori alluvionati va il caloroso abbraccio di tutta la Redazione (N.d.R.)
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