Archivio Storico 2011-2017

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Mariagrazia  De Castro

Mariagrazia De Castro

l’ottimismo, se ti abitui, è piacevole quanto il pessimismo Sono nata a Benevento nel 1975. Da allora, con un po’ di impegno e tanta forza di volontà sono diventata un’economista imperfetta. Sì perché non mi sono mai entusiasmata di fronte a un bilancio o a una lettera commerciale e ho finito per farmi tentare da tematiche ambientali, geografiche e territoriali. In questa sede, quindi, è indovinato chiamarmi, piuttosto, economista del cavolo. Oggi, dopo un master, un dottorato di ricerca e tantissime esperienze di ricerca, consulenza e didattica, in Italia e all’estero, insegno Laboratorio di Discipline Biologiche ed Ecologiche a contratto presso l’Università degli Studi del Molise. Mi piace scrivere ma non sono né una giornalista, né una poetessa. Scrivo saggi, monografie, articoli, capitoli di libri, recensioni, contenuti testuali per il web, persino racconti con i quali partecipo ai concorsi letterari. Non ho un cavolo di genere definito però sono sistematica nello scrivere e prendere appunti: la sera prima di andare a dormire oppure, meticolosamente, sul retro della lista della spesa. Mi piace fare la mamma, viaggiare, mangiare, assaggiare la vita, ingoio i bocconi amari e in tutto quello che faccio sono una che si accontenta anche delle briciole. Perché l’ottimismo, se ti abitui, è piacevole quanto il pessimismo. Twitter: @ecoscrittrice Sito/blog:http://mariagraziadecastro.blogspot.it www.ecocoaching.it
Lunedì, 13 Giugno 2016

Cucinare sano e di qualità, cucinare naturale è un’esigenza che si avverte sempre di più 

Venerdì, 29 Aprile 2016

Le conserve “parlano” della genuinità dei prodotti della terra

Venerdì, 04 Marzo 2016

Lo abbiamo chiesto a Barbara Carbone, ideatrice della piattaforma Slurpdinner

 

Lunedì, 08 Febbraio 2016

Preservare e valorizzare tutti i sapori e le particolarità che si stanno perdendo

Lunedì, 01 Febbraio 2016

Ecco alcune guide proposte da Pecora Nera Editore

Martedì, 26 Gennaio 2016

Anche le letteratura italiana è un profluvio di coppe, calici, botti e bicchieri, che potremmo cominciare a libare in uno dei cortei carnascialeschi di Lorenzo, brindando poi con Pulci e con Ruzante o sorbendo il veleno della Mandragola che scalda i sensi, fino a percorrere i filari di vigne più moderne, in cui il vino è croce e delizia di questo accidente che è l’essere uomini e donne. (Daniela De Liso, Letteratura di vino)

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