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Fiabe e nutrizione per la mente

13 Marzo 2013
Il cibo nelle storie raccontate ai bambini
Da quando sono mamma sto riscoprendo tutte le fiabe che da bambina, ancora poco soggiogata dalla televisione, mi facevo raccontare da genitori e nonni.

Era davvero bello perdersi nei boschi pieni di fate e folletti, tremare di fronte al lupo o sognare l’arrivo del bel principe salvatore.

Rivedendo con gli occhi di un adulto ora le favole della mia infanzia (e dell’infanzia di tutti noi), mi stupisco sempre di quanto fossero a volte molto drammatiche per un bambino (il Telefono Azzurro è stato inventato da Hansel e Gretel?) e non sempre così educative (con le bugie del Gatto con gli stivali si fanno davvero affari d’oro), ma mi stupisco ancora di più ritrovando la componente cibo in quasi ognuna.

Il povero Pollicino ne passa davvero tante per la fame di un orco. Pensare che lui e i suoi fratellini, come del resto i cugini Hansel e Gretel, vengono abbandonati nel bosco da genitori poveri e non in grado di sfamare le numerose bocche.
Quale trappola migliore poi per un bambino affamato, e a sua volta così gustoso da mettere in pentola, di una casetta fatta di dolci?

Raperonzolo deve il suo nome alla desiderata pianta che la madre incinta obbliga il marito a rubare nel giardino della strega che chiede in cambio la neonata.
Non parliamo poi delle disavventure velenose di Biancaneve che, novella Eva, rischia tutto per una mela.
Cappuccetto Rosso si imbatte nel lupo per portare il cestino pieno di delizie alla nonna malata.
E sui lupi ce ne sarebbero di cose da dire... Capretti e maialini cacciati, truffati e inseguiti per essere mangiati. Cosa non si inventa per mettere qualcosa sotto i denti! E cosa non si inventa per cercare di non finire nel piatto di qualcuno!
Molte delle favole erano basate sul mangiare e non venire mangiato: la legge del più furbo, quasi mai del più forte.

E’ bello tornare con la mente ai ricordi della mia infanzia, mentre racconto, con la stessa voce di mia mamma o mia nonna, le favole al mio bambino.
E’ bello immaginare che tra molti anni, lui con la stessa cadenza mia le racconterà ai suoi piccoli. Cominceranno con “C’era una volta..” e ci saranno sempre.

Per l'illustrazione si ringrazia http://truefantasyitaly.blogspot.it/2010/12/fantasy-fiaba-di-antonia-romagnoli.html
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