Archivio Storico 2011-2017

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Intervista a Francesca Ruggiu Traversi

17 Agosto 2012
Una sorpresa di Ferragosto tutta da leggere!
Per Ferragosto il Cavolo Junior vi regala una sorpresona: la prima parte di un’intervista esclusiva ad una delle scrittrici più amata dai ragazzi, Francesca Ruggiu Traversi, autrice di molti romanzi impregnati di mistero e… buona cucina. Sicuri di farvi cosa gradita, vi auguriamo buone vacanze, tanto relax nei vostri luoghi di vacanza preferiti e naturalmente ottime letture!

(int.) “Ciao Francesca. Mi racconti in breve qualcosa su di te, la tua formazione, la decisione di diventare una scrittrice per ragazzi?”

(F.R. )“Sono nata e cresciuta a Verbania, sul lago Maggiore, in una casa piena zeppa di libri, con due genitori appassionati lettori. Fin da molto piccola mi leggevano storie e fiabe. La mia passione per la scrittura è nata alle scuole elementari: avevo molta fantasia e mi piaceva scrivere piccoli racconti del mistero, ma anche inventare storie e strani personaggi durante i giochi con gli amici. Poi ad un certo punto non ho più scritto racconti e ho cominciato a tenere un diario dove annotavo i miei pensieri e tutto quello che mi accadeva. Ho compiuto studi classici e poi mi sono laureata in giurisprudenza, ma ben presto mi sono accorta che non era la strada giusta per me e un bel giorno, per caso, ho scritto una frase su un Topolino. Da lì ho cominciato a scrivere un'avventura e non ho più smesso. Ho capito che era davvero quello che volevo fare.”

(int. ) “In questi giorni, giusto giusto in concomitanza con le vacanze estive, è uscita la nuova edizione del primo dei tre libri che ruotano attorno alla figura del piccolo investigatore appassionato di spiriti: “Tommy Scuro e il segreto di Villa Brivido”. Tommy trascorre un paio di settimane della sua estate presso la villa di uno zio molto particolare, uno zio scrittore di storie di fantasmi… che però non crede assolutamente ai fantasmi! Due settimane all’insegna del brivido, o meglio delle indagini di Tommy e della sua amica Pippina su chi siano in realtà gli stravaganti domestici di zio Livido, il giardiniere Oreste e sua moglie, la cuoca Amelia. Visto che il clou della storia è proprio il fatto che si tratta di due fantasmi, raccontaci: ma come ti è venuto in mente di affidare la cucina proprio ad un fantasma? A proposito, cosa cucina un fantasma vissuto più di cent’anni fa? Ha delle specialità… particolari?”

(F. R. ) Il primo personaggio che ho creato pensando a una storia di fantasmi è stato zio Livido, un anziano scrittore solitario, che vive in una grande casa tetra, sempre immerso nella scrittura delle sue storie del brivido. Quindi doveva anche esserci qualcuno che si occupasse di lui e della sua casa. E così ho pensato che fosse una bella idea che lo aiutassero nelle faccende proprio due fantasmi, e ovviamente in una grande villa come Villa Brivido non può mancare una cuoca che si rispetti! Il fatto poi che sia un fantasma rende tutto più divertente, perché Amelia cucina piatti deliziosi senza assaggiare mai niente! Questo le deriva dalla sua grande esperienza come cuoca, occupazione alla quale si dedicava anche quando era in vita. Amelia cucina di tutto, piatti ricchi e gustosi, dolci (preparati rigorosamente con le sue mani), ma anche semplicissime pietanze tipo pesce lesso e broccoli, spesso richieste da zio Livido, che è un po' delicato in fatto di cibo e non si vuole appesantire. È insomma una cuoca legata alle tradizioni, ma si sa anche adeguare alla modernità, e spesso a Tommy e Pippina prepara lasagne e cotoletta impanata con le patatine fritte, perché sa quanto piacciono ai bambini!”

(int.) “Nelle avventure di Tommy si fa spesso accenno a questioni di cibo: non solo alle mirabolanti colazioni di Amelia, che i due domestici non intaccano mai e attorno a cui ruotano i sospetti di Tommy, ma si racconta anche che il protagonista, come tutti i ragazzini della sua età, è piuttosto propenso a, diciamo così, pasticciare allegramente e in particolare con cose salate tipo popcorn e chips. Nel suo primo incontro con Pippina al supermercato si vedono i due simpatizzare proprio grazie ad una merenda improvvisata a base di patatine e dolciumi. Quale funzione narrativa hanno nella storia le colazioni e le merende e in generale i momenti conviviali? E perché zio Livido incontra Tommy praticamente solo a cena (non sempre, ma quasi?). Sarà ancora importante l’argomento culinario nel terzo capitolo, quello del manoscritto scomparso?”

(F.R. )“Tommy assomiglia molto a com'ero io da piccola: è timido, ma socievole, è curioso e gli piace andare a caccia di misteri. Oltre a ciò, adora le caramelle gommose alla frutta, le patatine e la crema da spalmare al cioccolato. Tutte cose che piacevano a me! E che mi piacciono ancora... Come tutti i ragazzini, appunto, anche io amavo pasticciare, nonostante mia mamma stesse molto attenta alla mia alimentazione e ci tenesse a farmi mangiare il più possibile sano, e anche le verdure naturalmente… “

(continua la prossima settimana)
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